Liriche sotto le stelle
Una delle rappresentazioni più stimolanti è stata condotta egregiamente dall’Associazione/gruppo #Lapoesiasalveràilmondo. Alla II rassegna del Marconi Teatro Festival la poesia diventa protagonista attraverso una spiazzante semplicità
La manifestazione autogestita rientra nell’ambito delle iniziative estive di Roma capitale. Questo spiega il Direttore Artistico, Felice Della Corte, prima di ogni spettacolo.
Mentre ci si avvia a prendere posto, si viene rapiti da tanti foglietti colorati disposti al muro, su cui sono stampate delle poesie, mentre altri sono arrotolati dentro una scatola. La scoperta è stata srotolare quelli scelti e leggere la lirica a noi destinata. A occhi chiusi! Il gruppo ci invita ad assistere così alla performance, con un’anteprima assolutamente accogliente, che avvolge l’anima.
Una dolce successione di video, declamazioni e canti, ci ha letteralmente rapiti in un flusso continuo di parole da quella che è considerata la più alta libertà di espressione: la poesia.
La rappresentazione si apre con un video. Le persone fermate per strada rispondono a loro modo alla domanda: “Cosa è per te la poesia?”. Esse diventano così protagoniste dello spettacolo ma al contempo sfugge loro il concetto di poesia, che non rientra appunto nelle loro corde. Al quesito replicano in pochi, in maniera però esaustiva: è arte; il testo di una bella canzone; è espressione, è ispirazione; un modo bello di raccontare un sogno.
Un altro video malinconico viene invece introdotto sul finale: un clown è inquadrato mentre si strucca, recitando Bukowski e il suo grido a tentare, e farlo fino in fondo.
Si alternano sul palco Matteo Pasquinelli, Francesco Giordano, Riccardo Parravicini, Massimiliano Auci, Roberta Azzarone, Luigi Biava e Lorenzo Parrotto, i quali sfoggiano ognuno doti canore ottime e versatili, che permettono loro di toccare varie scale di toni.
Le letture tratte da poesie di Palazzeschi, Guido Catalano, Montale, Remo Remotti, Bertold Bretch, Corrado Guzzanti e Bukowski, e canzoni accompagnate alla chitarra, dirompono sulla platea con sentimenti, emozioni, suoni onomatopeici, ritmo, suoni, rime, licenze poetiche e termini caratteristici, propri delle liriche.
Si considerano svariati mondi uniti da penne e musica in versi: gli anziani, l’amore, stati d’animo, forme dialettali, modi di esprimersi, politica, e tanto altro per farci comprendere che ognuno ha un suo metodo personale, lo trova e lo plasma per raggiungere poi la sua strada nel mondo della scrittura poetica.
Anche i registri ironici riempiono l’etere con letture a due in cui il mondo della nobiltà viene preso in giro oppure quando il linguaggio moderno rientra nei versi con i “mi piaci”, facendo riferimento al mondo omosessuale.
Anche le canzoni di Rino Gaetano e di Brunori Sas (“Il costume da torero”) completano l’insieme.
Infine, le sette voci all’unisono si congedano con gergo cavalleresco e ossequioso per giungere a una chiusa originale: lanciare in aria i fogli che invitano a descrivere cosa è la felicità per ciascuno di noi. Chiaramente ognuno ha raccolto un biglietto diverso con su scritto un pensiero di un’altra persona.
Una pièce stimolante che invita a riflettere e ad aprire le menti senza mai annoiarle. Bisogna tenere d’occhio questi ragazzi giovanissimi il cui intento è divulgare poesia a tutto tondo.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
Teatro Marconi
II Rassegna Marconi Teatro Festival – Estate 2018
12 luglio
#LaPoesiaSalveràIlMondo
La poesia ai tempi di youtube
da un’idea di Pierre Giordano Pasquino
con Matteo Pasquinelli, Francesco Giordano, Riccardo Parravicini, Massimiliano Auci, Roberta Azzarone, Luigi Biava e Lorenzo Parrotto