La valenza dell’energia collettiva
Un giallo spirituale è la prima opera dell’autrice napoletana. La storia trova respiro tra trascendenza e meditazione, all’interno di una struttura narrativa solida. Dalla scrittura fluida, che adotta uno stile assolutamente personale, il testo cattura la nostra curiosità frase dopo frase
Il primo romanzo di Nicoletta Capone promette bene. Ben congeniato, si avvale di una trama avvincente: nel mentre la narrazione prende vita e incuriosisce sempre di più il lettore, si seguono animosamente gli eventi che vedono coinvolto il protagonista Sergio Sansevero, Commissario di Polizia.
In una Roma accogliente e segreta egli, dal carattere schivo ma sincero, si ritrova ad investigare sulla morte di Chicca, sua unica figlia. È accompagnato dal suo amico Claudio per buona parte dell’indagine ed è altresì immerso nell’affascinante nonché sconcertante vicenda, che lo immerge totalmente in un mondo nuovo, fino ad allora a lui sconosciuto.
Il Commissario è però circondato anche dai colleghi, alcuni disonesti, e da pochi amici, anzi pochissimi. Tutte le figure che ruotano intorno a Sergio hanno un carattere distinto e particolare e, abbiamo inoltre la percezione, che delineino nomi e personalità vicine all’autrice che, colta da un’intuizione, non ha fatto altro che seguirla istintivamente.
La Capone tesse così, con meticolosità e bravura, ordito e trama del racconto attraverso diversi intercalari inseriti ad arte nel tessuto narrativo, con argomenti di sua conoscenza. Gli approfondimenti, derivati da studi, da letture e da attente ricerche, anche storiche, completano così il quadro condito dalla fantasia, al fine di costruire una storia innovativa e intrisa di mistero.
Il libro presenta una scrittura scorrevole: dallo stile originale e assolutamente personale, essa ci guida passo passo, quasi a prenderci per mano dalla prima all’ultima riga. Il testo dunque fluisce di pari passo alla trascendenza e alla meditazione, trovando un valido punto di incontro con le tante teorie che si aggirano intorno ai temi affrontati con consapevolezza, senza perdere mail il filo dei fatti.
L’assunto centrale è rilevato verso i capitoli ultimi ma si può facilmente intuire anche grazie a un lavoro personale e intimo, che porta fino in fondo all’animo umano per trovare la pace interiore e non solo: un percorso che riguarda anche Sergio tra distruzione e ricostruzione personali.
È possibile quindi cercare un “oltre” da noi stessi e salvarci dalle brutture che accadono?
Ebbene, dal finale inaspettato, ‘La radice quadrata dell’uno per cento’ è una sorta di “quadratura del cerchio” in cui tutto funziona e nulla è lasciato al caso. Una sceneggiatura in piena regola che convoglia in sé nozioni di psicologia e di sceneggiatura, appunto, che la Capone struttura in modo solido.
È il caso di dire che con questa sua prima opera, uscita a marzo dello scorso anno, la scrittrice fa centro, e ne sono testimoni anche le recensioni da parte dei lettori sul sito di Amazon. Il volume, suddiviso in 74 capitoli – sia essi brevi, sia più lunghi – è di fatti disponibile e si può ordinare su piattaforma on–line: si tratta infatti di un’autopubblicazione, mentre SATT– Scrittura a Tutto Tondo ha curato l’impaginazione e i lavori tecnici.
A noi non resta che attendere un’altra avventura del Commissario Sansevero e augurarvi buona lettura.
Annalisa Civitelli
Biografia
Nicoletta Capone nasce a Napoli ma vive a Roma. Psicologa clinica, sceneggiatrice, esploratrice della coscienza umana, è co-traduttrice italiana del primo libro di Bruce A. Moen, “Viaggi nell’ignoto”. “La radice quadrata dell’uno per cento” è il suo primo romanzo.
Nicoletta Capone
La radice quadrata dell’uno per cento
Autopubblicazione edizioni
Collana
Genere Romanzo, Giallo, Thriller, Mistero
Impaginazione e lavori tecnici SATT – Scrittura a Tutto Tondo
Edizione anno 2018
Pagine 285