Un bellissimo omaggio all’Italia, attraverso il racconto drammatizzato della scoperta dell’America, va in scena al Teatro Vittoria di Roma. Con la penna di Cesare Pascarella e la regia di Stefano Messina, “La scoperta de l’America” chiude la stagione del teatro di Testaccio con una rivisitazione storica piena di sentimento
In una serata come tante, in un’osteria di quella che sembra la Roma papalina, due simpatici personaggi, la padrona e un avventore menestrello, ascoltano il racconto della scoperta dell’America da un maturo professore, il quale, tra un bicchiere di troppo e una gara di stornelli, illustra l’impresa di Cristoforo Colombo lasciando che i due giovani compagni possano sognare a occhi aperti.
Il bellissimo testo di Cesare Pascarella può essere descritto come un esperimento drammaturgico unico e vincente: la storia della scoperta dell’America, raccontata attraverso stornelli e vivaci dialoghi sempre in bilico tra prosa e rima, affascina il pubblico e quasi lo commuove quando tra le parole dell’autore emergono chiaramente numerosi paragoni con il presente.
Mantenendo sempre una cifra piena di sentimento e di cuore, Pascarella porta in scena la narrazione di una delle pagine più significative della storia dell’umanità mettendo in guardia da quelli che sembrano gli errori peggiori che l’uomo possa fare e che continua a fare. Ecco allora che il professore protagonista della rappresentazione racconta del papa che chiude le porte di Roma così come oggi si vorrebbero chiudere i porti, descrive ai suoi due ascoltatori le ingiustizie subite dagli indiani d’America una volta venuti a contatto con gli esploratori, e soprattutto sottolinea come anche nell’epoca in cui lo spettacolo è ambientato molti affermavano che “nun so’ tempi de libero pensiero”.
Stefano Messina è come sempre un regista dall’occhio raffinato e accorto e anche in questa occasione il suo tocco è preciso e armonico nonostante l’azione sia tutta racchiusa nello stesso spazio e nello stesso tempo. Altrettanto bravi sono i suoi compagni di scena: Chiara Bonome e Marco Foscari sul palcoscenico diventano davvero due romani veraci, appassionati e con il cuore d’oro.
Lo spettacolo è delizioso e permette agli spettatori di assistere a una rappresentazione che non soltanto intrattiene in uno stile genuinamente teatrale ma che offre anche una splendida lezione di storia e di geografia non mancando di omaggiare, in modo neppure troppo metaforico, l‘intera Italia.
Gabriele Amoroso
foto Manuela Giusto
Teatro Vittoria
dal 21 al 26 maggio
La scoperta de l’America
di Cesare Pascarella
adattamento e regia Stefano Messina
con Stefano Messina, Marco Foscari e Chiara Bonome
musiche Pino Cangialosi
luci Valerio Camelin
aiuto regia Chiara Bonome