L’opera inedita di Giulietta Fabo, targata Pav edizioni, rappresenta un quadro generazionale che da prima del secondo conflitto mondiale conduce ai giorni nostri. ‘L’albero di nespole’ è una storia familiare dal sapore nostalgico visto attraverso gli occhi dei protagonisti
“La necessità di vedersi era diventata un bisogno primario e le barriere difensive pian piano erano andate abbassandosi: molti in paese erano a conoscenza di questo amore sbocciato tra i due giovani, ma la paura che la voce potesse raggiungere le rispettive famiglie non era tale da riuscire a frenare i loro istinti.”
‘L’albero di nespole’ è una panoramica sulla storia italiana che inquadra i cambiamenti storici, culturali e sentimentali.
Giulietta Fabo sviscera una vicenda che si apre con l’amore di Teresa e Giuseppe, i quali si incontrano una domenica in una chiesa pratese. L’unione tuttavia è osteggiata dai loro parenti: lei appartiene a una famiglia umile, mentre lui è benestante.
Questa immagine rimanda a Shakespeare e alla nota opera “Romeo e Giulietta”: chi non ricorda l’infausta sorte dei due amanti?
Qui invece la relazione tra Teresa e Giuseppe sconfiggerà ogni pregiudizio da parte degli abitanti di Prata, una cittadina della provincia campana, e durerà fino alla loro morte.
Il nucleo familiare di Teresa e Giuseppe si amplia presto con la nascita di Ninetto, il quale vive un’infanzia serena; successivamente si troverà a convivere con suo padre ritornato dal fronte, devastato emotivamente, e con i due fratelli più piccoli: Rosa e Andrea.
La situazione anticipa il futuro del protagonista: il dopoguerra, nonostante segni un periodo di rinascita, non è ancora al suo massimo fulgore e infligge povertà e poche risorse per la sopravvivenza, e i coniugi Belfiore decidono di mandare Ninetto in America.
“I lunghi viaggi per mare, le esplorazioni dei nuovi territori, la messa in sicurezza di alcune zone di frontiera, gli interventi di montaggio degli accampamenti a terra, erano tutte imprese che gli regalavano nuovi punti di vista rispetto alla vita.”
L‘albero di nespole: i perché senza risposte
La narrazione subisce una svolta: da qui si dipanano le vicende, che coinvolgono le figure del romanzo, pensate su più piani temporali.
Ninetto ora vive nell’agognata New York, il sogno americano: è accolto dallo zio Carmine, ma la sua crescita è attanagliata dai tanti perché, dagli interrogativi a cui non sa dare risposte, che riempiono la sua piccola mente.
A noi lettori la risolutezza e le motivazioni di Teresa e Giuseppe appaiono chiare: ciò che ha spinto loro a distaccarsi dal figlio maggiore è il desiderio di farlo vivere in modo migliore.
Se però ci mettiamo nei panni di un bimbo di 8 anni può di certo sfuggire una spiegazione plausibile a tale circostanza. Emerge al contrario un senso di abbandono, di distacco, di un bene omesso e non espresso.
La crescita personale
L’autrice, infatti, in tal senso esalta i sentimenti dei personaggi, che siano essi rimorsi, sofferenze o parole non dette appesantendo soprattutto gli animi di Ninetto, grande e piccolo, e di sua madre.
Le suddette emozioni vengono poi sbrogliate attraverso il raccordo della crescita personale del protagonista e viaggiano in parallelo sullo scenario immaginifico.
Ninetto nella Grande Mela riesce ad emergere e trova la sua strada: da marine decide di seguire gli zii nell’attività familiare, si innamora e crea una famiglia di tutto rispetto. Ma per tutta la vita in lui si radicano dubbi e incertezze: come sarebbe andata la sua vita se fosse rimasto in Italia?
La fotografia di una generazione
Il libro è di facile fruizione: la lettura è agile e vivace, riesce nell’immediato a coinvolgere il lettore nelle storie di ogni soggetto, alternando passato e presente con dimestichezza.
Sullo sfondo si percepisce vivida l’evoluzione del Paese: dal dopoguerra all’emigrazione si giunge alla crescita economica, attraversando la moda italiana e le sue trasformazioni per infine confluire alla tecnologia e il progresso che ne è conseguito fino ai nostri giorni.
Si respirano le consuete tradizioni che fanno parte della nostra cultura in un quadro generazionale personale spunto di cui l’autrice si avvale per tessere un intreccio che potrebbe riguardare molti di noi.
Annalisa Civitelli
Biografia
Nata ad Avellino, Giulietta Fabo si laurea in Lettere Classiche e insegna Latino e Greco. Appassionata di archeologia pubblica schede tecniche nel volume “Notarchirico 500.000 anni fa” a cura di M. Piperno, ed. Osanna Venosa.
Ha lavorato in veste di archeologa preistorica presso la Sovraintendenza Speciale al Museo Preistorico Etnografico Pigorini di Roma e all’interno dell’area archeologica US Navy di Gricignano di Aversa (CE).
Pubblica il suo primo romanzo, “L’albero di nespole”, con la PAV edizioni il 20 febbraio 2022.
Giulietta Fabo
L’albero di nespole
Edizioni Pav
Collana Storie di vita
Genere Narrativa
Anno 2022
Pagine 174