In giro a piedi, a cavallo o in bicicletta tra le Città Murate della Lombardia, Crema, Soncino e Pizzighettone, un percorso ciclabile che taglia il territorio provinciale, collegando i fiumi Adda e Oglio, confini naturali della Provincia di Cremona
Visitare la Lombardia all’aria aperta è una delle possibilità che rispondono alla richiesta di turismo eco-compatibile, per un fine settimana sano, naturale, culturale e piacevole.
Si tratta contemporaneamente un percorso storico che tocca le città Murate del cremonese: Crema, Pizzighettone e Soncino attraverso campagne, parchi e boschi botanici, costeggiando fiumi e percorrendo stradine che conducono a chiese, santuari e monumenti antichi.
È una gita sportiva, ma anche i meno atletici possono scoprire i tre borghi costruiti nel passato per sorvegliare i passaggi sui fiumi della Bassa Valle Padana: Soncino sull’Oglio, Crema sul Serio e Pizzighettone sull’Adda.
La ciclo-pedonabile
Esiste uno specifico tour, il “Percorso Ciclabile delle Città Murate”, che taglia il territorio provinciale di Cremona in direzione Sud-Nord da Pizzighettone a Soncino, che collega i Parchi Fluviali Regionali Adda Sud e Oglio Nord e si sviluppa per 35 chilometri che si snodano tra appezzamenti agricoli.
Il nome del percorso va attribuito al fatto che ancora oggi sia Pizzighettone – a Sud – sia Soncino – a Nord – sono centri ricchi di storia che presentano fortificazioni importanti, ancora in buono stato: il tragitto scorre dunque principalmente su strade comunali e vicinali ad uso rurale, per la maggior parte sterrate. Antiche strade e viottoli di campagna costeggiano corsi d’acqua dalla storia antica.
L’itinerario naturalistico attraversa la campagna cremonese per visitare tesori ambientali ed artistici, venire a contatto con tradizioni culturali, prodotti e cucina del territorio. Un opuscolo regionale fornisce infatti notizie storiche e cicloturistiche per gustare il paesaggio e indirizzi per ristorarsi gastronomicamente.
In primavera è particolarmente suggestivo non solo per i campi, boschi e i colori della fioritura. L’architettura storica e l’ecomuseo diffuso a cielo aperto, costituito dalla rete dei vecchi canali irrigui, sono inoltre parte integrante del paesaggio e dell’interesse collettivo.
Le Città Murate
Le Città Murate testimoniano la lotta tra il Ducato di Milano, da una parte e quello di Venezia dall’altro. Le terre cremonesi costituivano il territorio di mezzo e, dunque, di scontri.
L’area ha visto il dominio di fazioni contrapposte: prima Visconti e Sforza contro la Serenissima, poi spagnoli contro francesi, dopo francesi contro austriaci. Negli otto secoli di battaglie, dominazioni e signorie, vennero edificate fortificazioni su punti strategici delle vie fluviali.
Le tre città murate, Soncino, Crema e Pizzighettone, antichi borghi fortificati in Provincia di Cremona, sorgono rispettivamente sui fiumi Oglio, Serio e Adda, sono posizionate nel cuore della pianura padana. Queste cittadelle fortificate, assieme ai castelli e i fortini che si incontrano lungo la strade cremonesi, ancora oggi raccontano storie interessanti.
Le Città Murate: il percorso proposto
Il tour completo parte da Crema per poi rientrarvi, con due tappe principali intermedie si svolge lungo 111 chilometri, mentre la ciclopedonale che si svolge su 35 chilometri.
Si lascia Crema attraverso Porta Serio, in direzione di Cremona, si imbocca, la stradina che, serpeggiando tra due rogge, raggiunge il Santuario del Marzale nel Parco del Serio, toccando Ripalta Alpina verso Montodine e Castelleone, per poi proseguire per San Latino a fianco di un bosco botanico.
La strada prosegue fino a Formigara per raggiungere Pizzighettone, dopo il Ponte del Serio Morto. Quest’ultimo è un nodo idrografico delle Tombe Morte e costituisce parte fondamentale dell’ecomuseo locale. Si tratta di un groviglio di canali, chiuse, chiaviche, incastri, tombini, ponti, sifoni, dispensatori, scaricatori, raccoglitori, partitori racchiusi nello spazio di 200 passi.
L’insieme irriguo comprende corsi d’acqua artificiali per i campi, che si incontrano con i navigli tratti dall’Oglio, le rogge originate dai fontanili posti lungo la linea di confine tra le attuali province di Cremona e Bergamo e il canale Vacchelli, che porta le acque dell’Adda. L’appellativo di Tombe Morte deriva, con ogni probabilità, dalla presenza in tale sito di diverse tombe e tombini idraulici caduti in disuso.
ll naviglio alimentava numerosi mulini, in corrispondenza di alcuni piccoli salti causati dalla pendenza. Alcuni di questi sono ancora visibili addossati a complessi rustici.
Le Città Murate: Pizzighettone
Pizzighettone, sorge su un insediamento celtico. Le prime fortificazioni furono erette nel 1100, ma quelle attuali sono datate tra il 1600 ed il 1700 come anche il Torrione che le domina.
La cerchia muraria fortificata, perfettamente integra, lunga 2 km, è abitabile ed era l’alloggio delle truppe. Oggi, l’interno delle mura con le volte a botte si può visitare ed è sede di manifestazioni. Il Rivellino, la Torre del Guado e l’area dell’ex Ergastolo, con le Celle di Segregazione è un tour imperdibile.
Il centro storico è invece ricco di edifici e chiese tardo medievali e musei. Tra questi ci sono il “Museo di Arti e mestieri” e anche il “Museo Civico archeologico”, che testimonia le origini dell’insediamento e le successive dominazioni viscontea, sforzesca, spagnola, francese ed austriaca.
La “Greenway”, ciclabile che conduce a Soncino, attraversa i comuni di Formigara Ferie, Redona, S. Bassiano e Soresina lungo la via Persicana – centro agricolo a vocazione casearia, molto noto in Valle Padana oltre che per la produzione di liquori e paste alimentari – attraverso il parco del Serio Morto e la Valle dei Navigli lungo la Strada Lamperti o Strada Regina.
Questa era l’antica via romana che collegava Cremona a Milano costeggiando oggi, cascine storiche famose come la “Valle” o la “Bananome”, fino alla frazione di Santa Maria dei Sabbioni, dove si trova l’attuale cascinale agricolo è stato nel Quattrocento un monastero fortificato appartenente ai Serviti.
Santuario di Ariadello
Verso Nord la strada tocca il Santuario di Ariadello per costeggiare il Naviglio sino alla Località Tredici Ponti. Un antico luogo di devozione in aperta campagna, a circa 3 km dal centro storico di Soresina.
Un tempo era dotato di un portico affrescato con un’immagine votiva mariana, ritenuta miracolosa. Si racconta che vi si recarono in visita nel 1640, il feudatario di Soresina, il marchese Giovanni Battista Barbò con la moglie e i figli, una delle quali sordomuta.
Si narra che la giovane, riacquistò facoltà di udito e parola, ma le autorità ecclesiastiche, temendo fanatismo, fecero coprire l’immagine della Vergine. Al Santuario è annesso il Parco Naturale ed il nodo idraulico di Tombe Morte.
Allontanandosi dalla via si possono visitare le riserve naturali dell’Isola dell’Uccellanda, il Bosco della Marisa e il Bosco di Barco.
Soncino
Dopo 77 Km dalla partenza si entra dentro le mura di Soncino. Il borgo medievale, costruito per volere degli Sforza, signori di Milano, a partire dal 1473, con funzione esclusivamente militare, è interamente contornato da massicce mura in cotto, presidiate da quattro torrioni semicircolari, dalla grande Rocca della seconda metà del XV secolo e da un fossato, con ponti levatoi.
Dal cortile si può scendere alle stanze sotterranee. Due sale delle “torri gemelle” sono adibite a “Museo Archeologico e Storico”, mentre il salone rinascimentale è sede di mostre.
A Soncino si possono ammirare anche preziose opere d’arte custodite nelle numerose Chiese. Soncino ha in particolare una tradizione tipografica, documentata dalla Casa ebraica degli Stampatori, testimonianza della straordinaria tipografia ebraica e dalla “Galleria dei Soncino”.
Nei dintorni di Soncino, circondato da una campagna ricca di risorgive, si possono visitare gli edifici nobiliari di Torre Pallavicina o il trecentesco Castello dei Barbò a Pumenengo.
Tornando in direzione Orzinuovi si può visitare la Riserva Naturale del Naviglio della Melotta, di elevato interesse botanico. Toccati prima Camisano poi Ricengo, si rientra alla meta a Crema.
Crema
A Crema le mura vennero demolite nel 1800 dall’esercito della Repubblica Cisalpina. L’edificio più affascinante è il Duomo gotico dotato di un altissimo campanile a torre di guardia che è contornato da edifici del XV secolo e chiese barocche.
Crema sorge ove anticamente si estendeva il Lago Gerundo, oggi fiume Serio. Dopo che fu distrutta e ricostruita da Barbarossa la città divenne nel 1449, provincia di confine della Repubblica di Venezia e prosperò. Fu la Serenissima che volle che questo suo territorio, incuneato tra possedimenti nemici, fosse circondato da mura.
A breve distanza da Crema si trova il Castello Visconteo di Pandino. Fatto costruire come residenza di caccia da Bernabò Visconti nel 1355 e caratterizzato da imponenti torrioni difensivi, custodisce all’interno splendide decorazioni medievali quasi completamente conservate.
Anche questa roccaforte fa parte del sistema difensivo organizzato per difendersi dai Veneziani. La costruzione, però, mai terminata vede la cinta muraria sostituita da terrapieni. I punti vulnerabili della fortificazione consentirono ai Veneziani di conquistare il borgo per due volte.
A San Bassano, sempre nei dintorni di Crema, si trova il castello che fu rifugio dell’’imperatrice Beatrice di Borgogna durante l’assedio di Crema del 1159 ad opera del Barbarossa.
Prodotti tipici
Si dice che la gastronomia sia una forma di esplorazione culturale. Ebbene a Crema si mangiano i tortelli cremaschi, un primo piatto con ripieno di amaretti, uvetta, cedro, pangrattato, mustasì, noce moscata e grana e conditi con burro fuso e salvia.
La Treccia d’Oro è il dolce locale, ottimo per prima colazione e merenda. Pizzighettone ha come piatto tradizionale i fagioli con le cotiche, oltre ad ottimi salami e tortelli con mostarda. A Soncino è nota per le locali radici lessate o gratinate.
Margherita Manara