Dal 26 al 30 marzo, il teatro Sala Umberto di Roma ha ospitato ’Le preziose ridicole’, una riuscita commedia tratta dall’omonimo lavoro di Molière. In questa versione, firmata da Stefano Artissunch, l’azione si sposta a Roma agli inizi della Seconda Guerra Mondiale e le due protagoniste, interpretate splendidamente da Benedicta Boccoli e Lorenza Mario, sono una coppia di soubrette che affrontano l’arrivo della guerra cantando e ballando
Con i nomi d’arte di Lola e Marlene, Caterina e Maddalena diventano le star di un cabaret romano a ridosso della Seconda Guerra Mondiale; la gioia e l’allegria che le due soubrette porteranno al pubblico sarà tuttavia violentemente spazzata via proprio da quel regime che dilaga in tutta la penisola con una crudeltà assoluta.
Rimaneggiando il copione de “Le preziose ridicole” di Molière, Stefano Artissunch costruisce una nuova vicenda che illustra agli spettatori un breve inciso di una delle epoche più controverse della storia del nostro paese.
‘Le preziose ridicole’ di Artissunch è un’opera musicale scritta piuttosto bene che si trasforma sul palcoscenico in un racconto fatto di solidarietà femminile e coraggio.
Le preziose ridicole: una storia di donne emancipate
I personaggi protagonisti sono due donne libere ed emancipate che non hanno paura della propria identità né di far valere le proprie convinzioni.
Nei panni di Caterina e Maddalena, Benedicta Boccoli e Lorenza Mario danno il meglio di loro stesse, recitando, ballando e cantando. Le due attrici mostrano un’evidente affinità che permette loro di far scorrere lo spettacolo senza alcun momento di noia o di incertezza.
Altrettanto bravo è Artissunch che, impegnato in scena oltre che in regia, dimostra un’eccellente padronanza del palco e un insieme di tempi comici e drammatici che ne fanno un ottimo intrattenitore.
Le preziose ridicole: un lavoro di forte impatto
Lo spettacolo è denso e concentrato e in poco più di un’ora e mezza appare alla platea come un’opera sofisticata e articolata che trova costantemente spazio per portare tutti a ridere di gusto.
Tuttavia il momento più riuscito dell’intera rappresentazione è l’azione finale che Artissunch costruisce come fosse una sorta di pantomima e che disegna con più violenza i contorni delle azioni più esecrabili che il fascismo ha compiuto verso ciò che di più bello c’era nel nostro paese.
Gabriele Amoroso
Foto: Ignacio Maria Coccia
Sala Umberto
dal 26 al 30 marzo
Le preziose ridicole
Tratto da Molière
Regia, adattamento ed ideazione scenografica Stefano Artissunch
con Benedicta Boccoli, Lorenza Mario e Stefano Artissunch
Costumi Marco Nateri
Luci Patrick Vitali
Maschere e pupi Giuseppe Cordivani
Musiche Andrea Bianchi
Assistente alla regia Chiara Acaccia
Direttore di scena Alessandro Campitelli
Consulenza coreografa Laura Ruocco
Sartoria Lab Costume di Emiliano Sicuro
Organizzazione generale e distribuzione Danila Celani
Produzione Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona – Danila Celani per Synergie Arte Teatro