La notte di venerdì primo dicembre, presso il teatro Palladium di Roma, parte dell’Università Roma Tre, Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti hanno tenuto lo spettacolo di lettura ‘Lettura clandestina. La solitudine del satiro di Ennio Flaiano’, tratto da una serie di estratti del famoso giornalista
L’ultima parte dell’appuntamento “Flautissimo Teatro, Parole e Musica” è dedicata ad Ennio Flaiano, uno dei migliori giornalisti che il nostro paese ha conosciuto.
Precisamente agli scritti intitolati ‘Lettura clandestina. La solitudine del satiro’ – una delle più affettuose testimonianze delle critiche sociali di Flaiano, scritto nei due mesi prima della sua morte e rivolto, in maniera schietta e spietata, al mondo che lo circonda e col quale stava perdendo il controllo. Le legge Fabrizio Bentivoglio, accompagnato dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti, collaboratore di Avion Travel e Petra Magoni.
“Il nostro intento è, attraverso il suo sguardo su quell’Italia di cinquant’anni fa (l’arco di tempo va dal 1956 al 1972), quello di poter sbrogliare anche noi il filo della nostra vita italiana per arrivare a capire meglio questa Italia di oggi, come ci siamo arrivati”, ha dichiarato Bentivoglio sull’argomento.
“La lettura è clandestina così come, in fondo, lo è stato Flaiano stesso, che finché è stato sulla nave insieme a noi nessuno sembrava notarlo. Ci si è accorti di lui soltanto quando è sceso. Clandestino come l’esperimento di un lettore-alchimista e di un sodale-musicista che provano a sciogliere questi ‘estratti di vita’, cercando di renderli il più possibile ‘fluidi e digeribili’” per chi ascolta.
Lettura clandestina: lettura a teatro
Per la sua durata, ‘Lettura Clandestina. La solitudine del satiro di Ennio Flaiano’ procede come ci si aspetterebbe. Bentivoglio recita i testi dal leggio e Spinetti lo accompagna suonando il contrabbasso.
Così va avanti tutta la serata, un brano alla volta, senza particolari cambi di scena o spiegazioni sul contesto. Da una parte immerge subito nella scena, e lascia agli uditori il compito di interpretare a modo loro i passaggi di Flaiano che vengono letti.
L’accompagnamento musicale aiuta a creare atmosfera, e le note pesanti e metalliche del contrabbasso aiutano a configurare un climax opprimente, industriale, che riporta agli anni in cui quei passaggi furono scritti.
Manca però molto, a ‘La solitudine del satiro’, per coinvolgere per davvero. La presentazione estetica del palcoscenico è fin troppo scarna – certo per concentrarsi sulla voce e sul messaggio, ma comunicando soprattutto un senso di fatica al tenere d’occhio i suoi discorsi. Sono recitati in tono solenne, greve, senza particolare variazione.
Nulla è interpretato o arricchito, e anche nella lettura dei brani si avverte l’assenza di un’interpretazione che vada oltre alla gravità.
Nel suo complesso, ‘La solitudine del satiro’ è una riepilogazione. Presenta le parole di Flaiano al pubblico e le accompagna a sufficienza, ma le lascia sospese nell’aria senza esplorarle a fondo.
E nonostante i quadri urbani e cittadini che presenta siano ricchi di interesse, e riportino indietro nel tempo nel bene e nel male, la rappresentazione è priva di una vera cornice per farli spiccare come dovrebbero. Manca, in breve, un senso di teatro.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Angelo Trani
Flautissimo 2023 – 25a edizione
Sogno a Occhi Aperti
Teatro Palladium
1 dicembre 2023
Lettura clandestina:
La solitudine del Satiro di Ennio Flaiano
con Fabrizio Bentivoglio
Ferruccio Spinetti contrabbasso
Tratto da testi di Ennio Flaiano