‘L’inferno di Dante’ di Valentina Vannicola è una mostra presentata al Maxxi di Roma in occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Il progetto della fotografa romana rientra nelle collezioni di fotografia del museo: i quindici scatti illustrano i dannati dall’Antinferno fino alla decima bolgia, quella dei falsari, con la figura di Mastro Adamo. Le visite sono aperte dal 17 giugno al 26 settembre
La prima cosa che accoglie il visitatore è una lunga linea del tempo che illustra la struttura dell’inferno descritta dal Sommo Poeta. Niente paura, Valentina Vannicola ha realizzato anche un bozzetto del classico inferno a imbuto con annotazioni, citazioni e illustrazioni. Questo disegno a matita, realizzato con “La Divina Commedia” alla mano, è stato il punto di partenza per realizzare le fotografie e dare vita alle scene.
Valentina Vannicola ha scelto le campagne intorno a Tolfa (Roma), luogo dove è nata: nel brullo paesaggio della Maremma laziale, colto in giornate uggiose, sono collocati i vari personaggi vestiti con abiti di lana bianca.
La tecnica utilizzata è riconducibile alla stage photography (intesa come fotografia allestita o preparata quasi appunto una messa in scena, nota in campo pubblicitario, nella produzione artistica e nella moda): a partire dalle parole di Dante sono state concepite e realizzate fotografie che fanno riferimento alle inquadrature di un film.
L’autrice, infatti, si è laureata con una tesi in Filmologia e la sua passione per il cinema si evince in ogni immagine, e tutti gli scatti sono stati disposti a spirale per evidenziare la progressiva dannazione.
Particolarmente significativa è la rappresentazione di Paolo e Francesca, una delle storie d’amore più famose e travolgenti della letteratura: un grande albero spoglio si staglia contro il cielo coperto da nuvole e due persone sole si aggrappano ai suoi rami per non essere trascinate via dal vento.
L’inferno di Dante: l’esecuzione dell’idea
La fotografa ha fatto suoi gli immortali versi di Dante e attraverso un meticoloso studio, che ha richiesto tempo e denaro, è riuscita a realizzare un progetto di grande fascino che rientra nelle collezioni del MAXXI.
La scelta del paesaggio campestre, gli abiti contadini e soprattutto l’eliminazione di elementi eccessivi (sangue, piaghe, diavoli) rende l’opera di Dante più vicina alla contemporaneità. Inoltre, l’artista non ha inserito né Dante né Virgilio: siamo le guide di noi stessi.
Il progetto di Valentina su Dante è iniziato nel 2011 e ha intenzione di proseguire con il Purgatorio e il Paradiso: all’interno della mostra in effetti è presente un bozzetto della Processione mistica che anticipa il lavoro sul secondo girone.
Con questa mostra, “La Divina Commedia” si dimostra un testo ancora profondamente attuale che non smette di fornire nuovi spunti di lettura, ma la vera novità è la profonda suggestione delle immagini.
L’inferno di Dante: esperienza tangibile
L’esperienza di visita de ‘L’inferno di Dante’ è un modo per leggere e riscoprire Dante in maniera estremamente innovativa senza fermarsi alle antologie o ai testi scolastici. Guardare queste fotografie, magari accompagnati dalla stessa autrice, è sicuramente più stimolante che soffermarsi sulla traduzione in prosa di un qualsiasi volume.
La Vannicola dopo “Don Chisciotte”, “Alice nel paese delle meraviglie” e “La principessa sul pisello”, torna ad affascinare il pubblico e a uscire dalle vie di apprendimento tradizionali. Ci si augura pertanto (e soprattutto!) che le nuove generazioni traggano spunto da questa iniziativa per conoscere Dante e scoprire che le sue parole, i suoi personaggi e le sue storie non sono nate e morte secoli fa.
Maria Vittoria Guaraldi
Foto: Valentina Vannicola
Foto all’interno della recensione: Canto VI, Terzo Cerchio, Golosi 2011
Foto di copertina: Inferno
Museo Maxxi
L’inferno di Dante
di Valentina Vannicola
dal 17 giugno al 26 Settembre 2021
a cura di Simona Antonacci
Progetto di allestimento e coordinamento tecnico di Benedetto Turcano