Le sere di venerdì 19 e 20 aprile, all’auditorium Josef Yemane Tewelde dello spazio sociale Spintime capitolino, è andato in scena ‘Lo sciame: storia di un fallimento’. La vicenda cruda ed emotivamente ricca di una ciclista romana, le cui grandi ambizioni non erano destinate a realizzarsi, è un piccolo e semplice capolavoro
Lei è Elena Strada, detta il Colibrì, giovane romana de Roma che pedala sin da bambina. Lui è Antonio Battaglia, o Toni, professionista di ciclismo caduto in disgrazia dopo un episodio poco sportivo.
Non vanno per niente d’accordo, ma il Tour de France incombe, e la testarda Elena ha bisogno di un allenatore che non solo sappia spiegarle la tecnica, ma che le sappia rispondere a tono.
Antonio – “Toni non so chi sia. D’ora in avanti sono Coach Battaglia”, potrebbe essere la persona giusta.
Lo sciame: tensione e affetto nel ciclismo
‘Lo Sciame’ si sviluppa su due livelli narrativi: il presente, con l’allenamento di Elena che si intensifica nello scontro ideologico tra i due sulla tecnica, e il passato di entrambi.
E così, su due piani paralleli, si dispiega anche il palcoscenico. Alle spalle di attori e props, mantenuti essenziali, c’è uno schermo che raffigura non solo le battute dei personaggi per iscritto, ma anche clip di documentari che anticipano, allegoricamente, ciò che sta per accadere. Dopotutto Elena è un colibrì, il più piccolo degli uccelli: così minuto da crollare sotto le gocce di pioggia.
Punto più alto di ‘Lo sciame’ è il rapporto tra Elena e Toni, recitato con enfasi brutale e tinto di quella grossolana rispettosa, così profondamente romana in cui è proprio nei più duri insulti che si percepisce l’affetto.
Uno spettacolo nuovo e unico
Il ping-pong di offese, risposte grezze e gare di resistenza tra di loro, prima che per strada è elevato inoltre dalle forti interpretazioni dei due protagonisti. Non ci sono facili sentimentalismi nella vita di Elena e Toni, perché così funziona tra campioni.
‘Lo sciame’ si esprime alla perfezione nello spazio speciale di Spintime, una realtà occupata collettiva e accogliente, dove si percepisce molto la romanità. All’interno dell’edificio ci sono infatti diverse realtà ricreative e sociali, inclusa una falegnameria, e la creatività ha il pieno permesso di fiorire senza limitazioni.
In questo modo nasce uno spettacolo nuovo e unico, uno studio caratteriale onesto e pulito, che lascia una presa emotiva molto forte. Da ritrovare.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Enrico Giansanti
Lo sciame: storia di un fallimento
Auditorium Josef Yemane Tewelde di Spintime
19/20 aprile
Compagnia Risacca
Testo Aurora di Gioia
Regia Dario Costa
con Giorgia Narcisi e Andrea Zatti
Aiuto regia e organizzazione Daniele Tagliaferri
Ambiente sonoro e musiche originali Dario Costa
Movimenti scenici Melita d’Uffizi
Scenografia Andrea Zatti