Lo storico teatro di Roma, il Vittoria, dal 9 al 19 gennaio ospita ‘Ma cosa ha in testa?!’ scritto da Muzzi e diretto da Stefano Messina. Sul palco Fabio Canino – sostituito per le prime quattro serate dallo stesso regista – e Andrea Muzzi. Messina e Muzzi formano una coppia artistica solida, capaci di installare delle frizzanti gag
Ci siamo recati al teatro Vittoria capitolino per assistere allo spettacolo ‘Ma cosa ha in testa?!’ scritto da Andrea Muzzi e diretto da Stefano Messina il quale, dal 9 al 12 gennaio, ha affiancato l’autore sul palco. Non abbiamo avuto modo, quindi, di vedere Canino all’opera.
La scena minimale, composta da scatoloni da trasloco, due poltrone e altri elementi, si apre con la canzone “Cos’hai nella testa” di Cesare Cremonini.
Il signor Marini, di cui Muzzi veste i panni, è un paziente che entra in uno studio un po’ sui generis di uno psicologo altrettanto strambo – si scoprirà durante la narrazione – trovato su internet.
Questi si sente smarrito, ha perso i suoi punti di riferimento: è terrorizzato dalla vecchiaia, dall’esistenza stessa che va trasformandosi con l’età, dal corpo che subisce un cambiamento – “il fisico ci abbandona nel momento più fragile“, dal rapporto con la moglie che si modifica. In fondo “ognuno invecchia come gli pare“.
Ma cosa ha in testa?!: un peculiare ritratto degli uomini
Il buio è essenziale: il singolare analista crede appunto nella buio terapia, e proprio il buio è la “condizione fondamentale per comprendere l’animo umano“.
I due uomini si ritrovano così dentro un confronto, uno scambio di riflessioni personali scandite da un’alternanza di monologhi ritmati e ben gestiti. Un gong, inoltre, suona allo scadere del tempo che ciascuno ha a disposizione.
I luoghi comuni dunque emergono come parlare di sesso, delle applicazioni per trovare l’amore, dell’orologio sanitario maschile e della vita, mediante battute esilaranti che strappano le risate della platea.
Tra i suoi acciacchi e l’esprimere concetti profondi che stimolano il pensiero, lo psicologo si sforza di essere convincente agli occhi del paziente. Inoltre, in un siparietto altrettanto simpatico, lo stesso sfonda la quarta parete creando un’interazione con il pubblico.
Una performance godibile
‘Ma cosa ha in testa?!’ però a un certo punto cambia registro. La seconda parte è infatti più animata rispetto la prima e il colpo di scena, verso il finale, sorprende il pubblico.
Qui i due personaggi interagiscono: le due esistenze sembrano unirsi grazie a un dialogo cadenzato, ricco anch’esso di divagazioni sulla propria essenza di essere uomini e umani.
Conoscere dunque le sensazioni e i sentimenti dei maschi che si confrontano sulle loro realtà, quando invecchiano, significa comprendere che anche loro possono dimostrarsi fragili ed esprimere debolezze, emozioni e preoccupazioni.
Riuscire pertanto a “galleggiare come le foglie del tea sull’acqua tanto da lasciare i pensieri più leggeri e la mente più libera” non è affatto un compito facile. Ma accettare le debolezze, adattarsi a ciò che accade a ognuno di noi è sicuramente una via per vivere con un po’ di leggerezza.
A tratti nostalgico, lo spettacolo è davvero godibile. Ricordiamo che non abbiamo visto la performance di Fabio Canino, possiamo tuttavia confermare che la coppia Messina-Muzzi sul palco rivela una buona sinergia.
Annalisa Civitelli
Teatro Vittoria
dal 9 al 19 gennaio
Ma cosa ha in testa?!
di Andrea Muzzi
Regia Stefano Messina
con Fabio Canino
e Andrea Muzzi Signor Marini
Coproduzione Attori & Tecnici e Fondazione Accademia dei Perseveranti/Teatrodante Carlo Monni