‘Maestro’ è una grande prova per l’attore Bradley Cooper, che non solo dimostra di essere un interprete eccezionale, ma anche un talentuoso regista e sceneggiatore. Quest’opera infatti si muove su diversi piani paralleli e lo fa magistralmente, trascinando lo spettatore in mezzo a quel pubblico attento seduto in una platea di New York. Presentato in anteprima lo scorso settembre all’80 esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il lungometraggio è candidato agli Oscar e ai Golden Globe 2024 con molti riconoscimenti ed è disponibile dal 20 dicembre ’23 su Netflix
“La musica può nominare l’innominabile e comunicare l’inconoscibile.”
Leonard Bernstein
Il famoso Leonard Bernstein – direttore d’orchestra, pianista e compositore americano –, autore della colonna sonora del musical “West Side Story”, che ha ricoperto ruoli importanti a livello internazionale, secondo un sondaggio sviluppato e redatto dalla rivista “Classic Voice” è considerato il secondo direttore d’orchestra più noto al mondo. E Bradley Cooper, con ‘Maestro’, ne rende vitale l’esistenza interpretandone il ruolo.
Il Maestro Bernstein riceve la telefonata che cambierà per sempre la sua vita: dovrà sostituire Bruno Walter alla Carnegie Hall. Il suo immediato successo e la sua passione saranno talmente potenti da portarlo a viaggiare per il mondo, senza mai costringerlo ad abbandonare la composizione.
Tra un evento mondano e l’altro il suo talento incrocia quello dell’attrice Felicia Cohn Montealegre, di cui la straordinaria Carey Mulligan veste i panni, e l’interesse reciproco è immediato.
I due artisti, complici da subito, si sposano per poi avere tre figli. Il loro matrimonio incontrerà numerose difficoltà, causate soprattutto dai tradimenti di Bernstein – che continuerà a legarsi troppo spesso con uomini più giovani, facendoli entrare appieno nella sua vita – tormentando la famosa attrice, costretta a nascondere la sua sofferenza anche di fronte all’evidenza.
Inoltre, tra un silenzio e l’altro, alternati da accesi confronti, la coppia dovrà affrontare la dolorosa malattia di Felicia, che scoprirà di avere un tumore al seno per cui si ammalerà gravemente.
“La tecnica è comunicazione: le due parole sono sinonimi nei direttori d’orchestra.”
Leonard Bernstein
Maestro: montaggio e dialoghi, un unico ritmo
La spettacolarità di questo film è dovuta dall’assoluta coesione con cui camminano montaggio e conversazioni.
La musica, ancora, è chiaramente parte fondamentale di questa fusione. Entra così tanto in empatia con lo spettatore da diventare essenziale per rendere del tutto comprensibile la storia, le due vite.
I dialoghi sono serratissimi, si accavallano, spingono il fruitore a seguire attentamente ogni discorso per non perderne le posizioni. Le note seguono con accortezza ogni sillaba, mettendosi in pausa solo nei momenti di profonda intimità, per non sovrapporsi alla carica delle parole.
A rendere completo ogni momento del lungometraggio troviamo la peculiarità del montaggio, che porta avanti un ritmo incalzante, mai banale; dona fascino alla narrazione grazie alla scorrevolezza dei cambi, passando da un palcoscenico all’altro, senza creare distanza tra chi è dentro o fuori lo schermo.
Ogni dettaglio che compone questi tre elementi danza armoniosamente con l’altro e rende necessaria la sua interezza.
“Un liberale è un uomo o una donna o un bambino che aspetta un giorno migliore, una notte più tranquilla e un futuro luminoso e infinito.”
Leonard Bernstein
Il Maestro Bradley Cooper
La pellicola inizia con un giovane direttore al principio della sua ascesa, e prosegue con il racconto della sua vita turbolenta che vede al centro di tutto la carriera, per poi acquisire con il tempo una gran padronanza; caratteristica che l’attore riesce a rendere visibile senza mai esasperarla.
Il passaggio da un’età all’altra, infatti, non appare mai forzato; le movenze cambiano di pari passo all’evoluzione interiore del personaggio. Lo sguardo dietro alla finzione in effetti è difficile da captare, tanto Cooper si è immedesimato nel ruolo.
Il modo di dirigere si mostra sicuro, coinvolto, faticoso, rendendo invisibile la linea che separa l’attore dal personaggio. Interessante, appunto, il dualismo dell’interpretare un maestro d’orchestra ed essere lo stesso a dirigere il film; portando un risultato impeccabile.
È distinguibile e indiscutibile l’enorme fatica e la complessità che hanno condotto a questo gran risultato.
“Per raggiungere grandi risultati, due cose sono necessarie; un piano, e la condizione di non avere abbastanza tempo.”
Leonard Bernstein
La grandezza di Carey Mulligan
Con grande delicatezza ed altrettanta bravura, l’attrice Carey Mulligan, si immerge e ci lascia immergere nell’essenza di Felicia.
Da uno stato d’animo al suo estremo opposto, si possono percepire tutte le sfumature: la compostezza che contraddistingue le donne di quell’epoca, la difficoltà di salvare le apparenze anche mentre si sente ardere il fuoco della rabbia, l’avidità che incontra la necessità nell’accendersi una sigaretta per aiutarsi a non perdere il controllo.
Sensazioni, queste, che fanno breccia nello spettatore, portandolo ad empatizzare con una donna palesemente divorata dall’assenza; costretta a fingere – anche con i propri figli – di essere la metà di un matrimonio infelice.
La fase finale della malattia è condotta da Mulligan con dolente veridicità: sorrisi di circostanza, rifiuto, collera, lacrime. La sua sofferenza è tangibile, esattamente come il preciso momento della sua resa.
‘Maestro’ è un lavoro perfettamente riuscito, studiato in ogni minimo dettaglio. Realistico, originale ed immediato.
Bradley Cooper ha saputo raccontare non solo una vita, ma due. Ha catturato i sentimenti di Bernstein e li ha resi suoi, condividendoli. Cooper è riuscito – nonostante il direttore d’orchestra sia un personaggio ingombrante rispetto la costretta figura di Felicia – ad ampliare lo sguardo della camera da presa, consegnando funzionalità alla narrazione.
‘Maestro’ è assolutamente da vedere.
Silvia Bruni
Maestro
di Bradley Cooper
Soggetto, sceneggiatura Bradley Cooper e Josh Singer
con
Bradley Cooper Leonard Bernstein
Carey Mulligan Felicia Montealegre
Matt Bomer David Oppenheim
Maya Hawke Jamie Bernstein
Sarah Silverman Shirley Bernstein
Michael Urie Jerome Robbins
Gideon Glick Tommy Cothran
Sam Nivola Alexander Bernstein
Miriam Shor Cynthia O’Neal
Alexa Swinton Nina Bernstein
Brian Klugman Aaron Copland
Josh Hamilton John Gruen
Costumi Mark Bridges
Fotografia Matthew Libatique
Montaggio Michelle Tesoro
Musiche Leonard Bernstein
Scenografia Kevin Thompson, Liz Ainley e Rena De Angelo
Trucco Kazu Hiro
Genere Drammatico, biografico, sentimentale
Produttore Bradley Cooper, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Fred Berner, Amy Durning e Kristie Macosko Krieger
Produttore esecutivo Josh Singer, Tracey Landon, Weston Middleton, Carla Raij e Robert S. Wilhelm Jr
Casa di produzione Sikelia Productions, Amblin Entertainment, Lea Pictures, Fred Berner Films
Distribuzione in italiano Netflix