Dal 3 al 6 ottobre, al teatro Cometa Off di Roma, Marco Simeoli, attore partenopeo di magistrale professionalità, ci fa rivivere le fasi salienti del negozio di musica di famiglia. Aperto nel cuore di Napoli, proprio di fronte al Conservatorio di Musica al Vomero, negli anni Venti qui la magia era nell’aria
Marco Simeoli ha girato molto materiale, su quasi un secolo di vita, di quella che oggi si chiama “Casa Editrice Salvatore Simeoli” al regista ed autore della pièce: Antonio Grosso. In ‘Manca solo Mozart’, Grosso ha saputo così tradurre, in modo teatrale, le varie testimonianze raccolte da parenti, amici e clienti del negozio fornito davvero di tutto: spartiti musicali, dischi, strumenti classici e moderni.
La Casa Editrice, riferimento importante per l’intelligentia di tutta la Campania, diviene motivo di orgoglio per il suo fondatore, interpretato da Marco Simeoli. L’attore, nel ruolo di suo nonno Salvatore, recita con enfasi, riuscendo a catturare la nostra attenzione senza mai distrarci: l’interprete infatti è capace di farci entrare nell’atmosfera virtuosa pre-post conflitti.
Il negozio, fonte di benessere e prosperità per Salvatore e la sua famiglia, in piena Belle Époque è frequentato da molti studenti di musica, i suoi clienti abituali. L’idillio però viene interrotto dal periodo fascista e dalla censura sui testi delle canzoni: gli intellettuali iniziano ad avere paura, non si recano al negozio abitualmente, e la situazione peggiorerà durante la seconda guerra mondiale.
La povertà dilaga e la musica non si vende quasi più, ma Salvatore non intende arrendersi alla crisi; il suo lavoro è la sua grande passione. Egli spera possano ereditarla i suoi figli, se non addirittura i nipoti. Terminati i conflitti, grazie al boom economico, gli affari riprendono meglio di prima: artisti come Murolo, Gragnaniello e Pino Daniele accresceranno la fama del negozio.
Manca solo Mozart: la musica è vitalità
Il protagonista narra le vicende sotto forma di monologo, esprimendosi a metà tra l’italiano e il dialetto napoletano, donando colore all’intimità familiare o ai momenti di ira. Il tutto con una carica di energia inesauribile, che rimane tale nella recitazione e negli accenni di brani popolari partenopei.
Immaginiamo, di conseguenza, il contesto in cui le azioni si svolgono contestualizzate all’interno di una scenografia essenziale curata da Alessandro Chiti.
Qui Salvatore terrà addosso il suo completo elegante stile anni cinquanta, e sarà immerso dai libri e dagli spartiti musicali per l’intero spettacolo. Sono questi gli elementi scenografici che ci riportano indietro nel tempo, grazie al contributo di M. Della Vecchia e dell’aiuto regista Andrea Vellotti.
La musica ha un ruolo essenziale in questo copione: le selezioni del maestro Andrea Bianchi ci rimandano alla napoletaneità, come “Funiculì funiculà” o ad altri pezzi classici di Vivaldi e di Rossini.
Antonio Grosso ha dunque vinto ben due scommesse: sia come regista sia come autore. La direzione sul maturo Simeoli ci convince molto e altrettanto il suo testo che ci fa vivere quasi un secolo di storia personale intrecciata a quella musicale.
Ci auguriamo che questo spettacolo torni presto nella capitale.
Alessandra Bettoni
Foto: Francesco Nannarelli
Teatro Cometa Off
dal 5 al 6 ottobre
Manca solo Mozart
da un’idea di Marco Simeoli e tratto da una storia vera
scritto e diretto da Antonio Grosso
regia Antonio Grosso e Andrea Vellotti
con Marco Simeoli
scene Alessandro Chiti
costumi M. Della Vecchia
luci Marco Laudando
musiche Maestro Andrea Bianchi