Il regista Andrea Bruno Savelli porta in scena all’Off Off Theatre di Roma, dal 26 febbraio al 3 marzo, la versione italiana del celeberrimo testo “Maratona di New York”. L’adattamento al femminile segna il debutto teatrale dell’atleta Fiona May, affiancata da Luisa Cattaneo
Opera tra le più rappresentate e di maggior successo dell’ultimo ventennio, la versione femminile del testo di Edoardo Erba vede le due amiche Eli e Martina incontrarsi su un palco travestito da strada di provincia con tanto di striscia tratteggiata, in cui si mimetizzano due tapis roulant.
Da qualche parte, in mezzo alla nebbia, le due si sono incontrate per il consueto allenamento e, abituate a condividere pensieri e chilometri, sognano di arrivare alla maratona di New York.
Eli (Fiona May), tecnica e attrezzata, tiene il tempo con il cronometro e ci ricorda che la fatica è reale, il sudore non si recita. Martina (Luisa Cattaneo), al contrario, salta lo stretching e si preoccupa delle chiavi della macchina, cerca ogni scusa per tornare indietro.
Due attitudini all’apparenza molto diverse rivelano in realtà un rapporto profondo e sincero, che le vede fianco a fianco su percorsi accidentati a condividere sogni, fatiche e difficoltà.
Tra corsa e vita non c’è differenza. Infatti, il dialogo schietto tra le due amiche è una progressiva presa di coscienza, un motivarsi o giustificarsi che, dietro ai racconti sulle olimpiadi e ai ricordi d’infanzia, mette in luce le pulsioni che ci spingono a fermarci o a proseguire: l’unica cosa che ci tiene in gara è la volontà. Tanto più che le interpreti sono sempre impegnate in una vera prova di resistenza che le spinge a correre per l’intera durata dello spettacolo.
Sarebbe troppo riduttivo dire che una è una vincente e l’altra una perdente. Il loro rapporto è strettamente simbiotico, quasi leggessero l’una il pensiero dell’altra; di conseguenza, non è casuale la scelta registica di far correre le attrici sempre sullo stesso piano.
Il traguardo inizia a farsi visibile per il pubblico quando ci si accorge che in effetti la dualità è solo apparente, e Martina, con le gambe finalmente leggere, sta correndo in una direzione in cui non la possiamo seguire; non c’è altra possibilità se non quella di andare avanti, un po’ più lontano, cercando di fare un tempo sempre migliore.
Maria Costanza Dolce
Off Off Theatre
dal 26 febbraio al 3 marzo
Maratona di New York
di Edoardo Erba
regia Andrea Bruno Savelli
con Fiona May e Luisa Cattaneo