Fino al prossimo 5 febbraio, è in scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma ‘Mettici la mano’, uno splendido lavoro firmato da Maurizio de Giovanni. Con la regia di Alessandro D’Alatri e un cast da applauso a scena aperta, l’opera parla agli spettatori di speranza, destino e fede con un linguaggio comico ed esilarante
Nell’anno più duro della Seconda Guerra Mondiale, il 1943, Napoli è stremata dai continui attacchi nemici. Durante un bombardamento, all’interno di uno scantinato usato come rifugio si incontrano Bambinella, un giovane travestito che vive prostituendosi, e il brigadiere Maione, che conduce con sé Carmela, una ragazza appena arrestata con la terribile accusa di omicidio. I tre individui condivideranno quel riparo di fortuna per qualche ora, confessando ognuno qualcosa di se stesso in attesa che il pericolo finisca.
‘Mettici la mano’ è uno spettacolo promosso in ogni aspetto: il testo, che porta la firma di Maurizio de Giovanni, è scritto con grande disinvoltura e passione e l’insieme degli azzeccati dialoghi, tutti ricchi di comicità ed emozioni, è reso ancora più vivo dal magnifico accento napoletano usato dagli attori.
La regia di Alessandro D’Alatri, sobria e misurata, può contare sul fondamentale supporto della bellissima scenografia di Toni Di Pace, e sul palco tutta l’azione si riempie di sentimento e ritmo senza annoiare mai il pubblico.
I tre attori in scena sono il punto di forza della rappresentazione: ognuno di loro è fenomenale e capace di portare sul palcoscenico interpretazioni ricche di amore e potenza.
Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra offrono tre prestazioni memorabili e piene di intensità; in particolar modo Adriano Falivene, interprete di Bambinella, si fa ricordare grazie a un ruolo che si barcamena a perfezione tra umorismo e bontà.
Mettici la mano: quello che conta è vivere
Tuttavia, ciò che lo spettatore più sensibile coglie dall’opera è un invito a riflettere sul concetto di maternità e di vita, che vale sempre la pena di essere vissuta: per quanto possa sembrare banale o ripetitivo, questo tema mantiene una verità innegabile che è bene non dimenticare mai.
Tra le righe non manca neppure la presenza, squisitamente napoletana, del potere del destino che, nel caso di ‘Mettici la mano’, si manifesta nella limpida fiducia verso la provvidenza divina.
Il lavoro guadagna numerosi e meritati applausi donati da un pubblico che, a fine rappresentazione, ha la certezza di aver assistito a uno spettacolo splendido.
Gabriele Amoroso
Foto: Anna Camerlingo
Teatro Ambra Jovinelli
dal 25 gennaio al 5 febbraio
Mettici la mano
di Maurizio de Giovanni
Regia Alessandro D’Alatri
con Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra
Costumi Alessandra Torella
Musiche Marco Zurzolo
Scene Toni Di Pace
Disegno Luci Davide Sondelli