Uno show incredibile celebra la grandezza e l’assoluta unicità di un mito senza tempo per generazioni passate, presenti e future, tanto imitato quanto inimitabile. Un tributo che celebra la figura di un artista irraggiungibile, impresso indelebilmente nel firmamento del panorama musicale mondiale
Il 13 gennaio il Teatro Brancaccio di Roma si è trasformato in una straordinaria macchina del tempo grazie al ‘Michael Jackson Live Tribute Show’ del performer iberico Sergio Cortes, universalmente riconosciuto come l’unico sosia al mondo di Michael Jackson. Più di due ore di esibizione rivolta a una platea eterogenea e letteralmente in delirio, che ha reso il suo personale omaggio a Jacko anche attraverso un divertente e appropriato dress code.
Sul palco, insieme a Cortes, una strepitosa band di cinque elementi e una crew di altrettanti ballerini, quattro uomini e una donna, interpretano con grande maestria e profondo rispetto i capolavori di un artista divenuto un’icona di riferimento per la generazione degli anni ’80 e per quelle successive.
Il risultato è un live ispirato fedelmente a quelli originali, suddiviso in
due parti ricche di sound e di energia.
Nella prima si torna alle origini, con filmati e immagini di repertorio degli esordi di Michael con i Jackson Five, proiettati su un maxischermo che fa da fondale. I grandi successi ci sono tutti. Da “Wanna be startin’ somethin a Jam”, fino a “I want you back” e “Rock with you”, Cortes interpreta egregiamente brani e coreografie passando dall’album “Off the wall” fino a “Bad”, “Thriller” e “Smooth Criminal”. Tastiere, chitarra e basso danno prova di grandi abilità tecniche: le loro sonorità rasentano la perfezione delle versioni originali.
Michael Jackson Live Tribute Show : Sergio Cortes rende omaggio al Re del Pop
La seconda parte, più emozionante e melodica, migliore anche nel taglio luci, inizia con il duetto di Cortes e della sua vocalist su “I just can’t stop loving you”, per poi proseguire con “You are not alone” e “Will you be there”. “Beat it” è preceduta da un formidabile assolo di batteria, mentre su “Billie Jean” l’emozione è al massimo, la quarta parete è totalmente inesistente e il pubblico è tutt’uno con gli artisti.
Una commovente versione strumentaledi “Earth song” precede “Black or White”, prima del congedo definitivo sulle note di “Man in the mirror”.
La climax si raggiunge con la proiezione delle foto di Michael bambino e di un messaggio di profonda gratitudine a Cortes da parte dei suoi parenti, per l’impegno nel mantenere viva la memoria del compianto Re del Pop. Commossi e increduli fino alle lacrime, si lascia la platea sulle note di “We are the world”, come magicamente trasformati in una grande famiglia.
Michael Jackson è stato un artista poliedrico, di una precisione millimetricanella preparazione dei suoi live, studiati fin nei minimi dettagli. La preparazione musicale, scenografica e coreografica di Sergio Cortes e la sua innegabile somiglianza vocale con Jacko omaggiano con grande dignità la figura di un mito irraggiungibile, impresso indelebilmente nel firmamento del panorama musicale mondiale.
Di fronte all’assurdità della morte di questo straordinario artista, performer del calibro di Sergio Cortes hanno l’immenso potere di riportarlo qui sulla Terra e di farci sentire tutti, anche se per una notte, un po’ meno soli.
Elena D’Elia
Foto: Sergio Battista
Teatro Brancaccio
13 gennaio
Michael Jackson Live Tribute Show
con Sergio Cortés