Oggi 6 marzo 2020 ricorre la quindicesima edizione della storica campagna a favore dell’ecosostenibilità: M’illumino di meno. Lanciata nel 2005 da “Caterpillar”, trasmissione di Radio 2 e condotta, all’epoca, da Filippo Solibello e Massimo Cirri, si batte a favore del consumo energetico consapevole
Lo stesso Cirri, affiancato da Sara Zambotti, offrono, quest’anno, a chi aderisce a ‘M’illumino di meno’ e a tutti i cittadini l’opportunità di piantare un albero o una pianta. Il tema di quest’anno è infatti la riforestazione. Il motto che muove l’iniziativa è: “più alberi meno inquinamento”.
Perché tale decisione? Ormai si sente parlare di cambiamento climatico e di riscaldamento che coinvolge il pianeta e proprio il verde contribuisce, naturalmente, a ridurre l’anidride carbonica nell’aria. Le cause, si sa, risiedono nel fatto che l’uso delle auto, dell’emissione dei gas serra, come la produzione di cibo e addirittura dei tessuti, incrementino questi fenomeni.
Inoltre, anche l’illuminazione contribuisce in gran parte al degrado ambientale: oltre a influenzare il ciclo vitale di piante e animali, grava sull’atmosfera. L’energia elettrica è prodotta per l’85% da fonti non rinnovabili (vedi carbone e gas), dannose sia per l’uomo sia per l’ecosistema.
Il grande obiettivo che ‘M’illumino di meno’ 2020 si pone è di piantare circa 500.000 alberi che uniscano in modo ideale – in fila – Pino Torinese (TO) e Alberobello (BA). Dunque, oltre a organizzare la propria giornata a bassa luminosità, si trovano maniere alternative per pensare al benessere di ciò che di circonda, con il contributo di ognuno di noi al fine di limitare e cambiare i consumi.
Ricordiamo e sottolineiamo che la presenza del verde in città è portatrice sana di ossigeno: le piante filtrano le sostanze inquinanti e impediscono l’erosione del suolo. Ci donano quindi aria pulita, ci riparano dal caldo, ci rinfrescano grazie al vento fresco. Non solo: gli alberi possono produrre luce.
M’illumino di meno: le adesioni all’iniziativa
Alcuni scienziati stanno già sperimentando la realizzazione dei primi fusti luminescenti denominati “Glowing Trees”. L’olandese Daan Roosegaarde si è basato sugli studi di Alexander Krichevsky, biologo molecolare, e al suo progetto collaborano l’Istituto Bioglow Tech e la State University di New York.
Tale processo però avviene attraverso modifiche del DNA delle piante ma non ci addentriamo nello specifico campo scientifico: ci affidiamo al fatto che si muovono i primi passi verso nuove fonti di energia.
Aderiscono a ‘M’illumino di meno’ scuole e università (su invito del Ministero dell’Istruzione), il mondo dello sport, le Amministrazioni Comunali, il Parlamento Europeo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Ambiente, il FAI e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si uniscono a questo elenco anche le Ambasciate straniere in Italia, come piazze, case private, ristoranti e monumenti quali il Colosseo, la Torre di Pisa, il Quirinale, l’Arena di Verona, il Senato e la Camera, che spegneranno le loro luci o lavoreranno a illuminazione ridotta. Alcune testate giornalistiche oscureranno i loro siti, una forma simbolica a sostegno di ‘M’illumino di meno’ (per esempio, “GreenMe.it”).
Che queste misure di prevenzione servano a migliorare i nostri stili di vita? ‘M’illumino di meno’ è una di queste seppure piccola ma sempre più allargata e con un’eco che si fa più ampia di anno in anno. Punta proprio a farci riflettere e a indurci a modificare la nostra esistenza, convertendola in eco–sostenibile e di conseguenza più salutare, ragionevolmente più felice e meno stressante.
Si potrà seguire la trasmissione “Caterpillar”, in onda su Rai Radio 2, dalle 18:00 alle 20:00 il 6 marzo 2020, in cui si approfondirà il tema della campagna ‘M’illumino di meno’.
Annalisa Civitelli