Al Teatro Marconi di Roma, dal 13 al 16 dicembre, Valentina Olla ha omaggiato la sua città attraverso aneddoti e canzoni, accompagnata dal chitarrista Marco Marini e da Tommaso Costantini al sax soprano e al clarinetto. Un viaggio, ‘…’Na vorta c’era Roma’, intimo tra poesia, serenate e stornelli romani agro–dolci, all’insegna della buona musica
‘…’Na vorta c’era Roma’ ci colpisce per la sua unicità. Olla, oltre a raccontare la sua personale visione della città eterna, esprime il suo amore verso questa metropoli dalle tante infinite sfumature, attraverso un excursus tra narrazione e canto, grazie a una voce fluida e pulita.
Si ripercorrono storie e leggende; si descrivono luoghi e periferie, quella della Roma differente; si entra in contatto con la capitale e le tante problematiche che tuttora l’affliggono.
Le melodie sono rielaborate in modo del tutto personale dai due musicisti tra ritmi swing, andanti, spagnoleggianti, romantici, jazz, tangheri e latini: sia Tommaso Costantini, sia Marco Marini emergono per la loro bravura e professionalità, mediante virtuosismi e sonorità acustiche.
Il pubblico viaggia per Roma grazie alle atmosfere che ci fanno sentire parte di un contesto che ogni giorno si vive.
C’è spazio anche per l’amore: gli innamoramenti giovanili prendono vita a Villa Mirafiori, dove ancora i vecchietti si prendono la mano e anche gli amori clandestini respirano i loro ritmi. “Sinnò me moro” qui trova linfa sulle note di un flamenco ben eseguito.
…’Na vorta c’era Roma: un omaggio alla città eterna
La Olla inoltre omaggia Lando Fiorini con “Cento Campane”; un medley completa la gradevole esibizione canora, che vanta la supervisione artistica di Elena Sofia Ricci.
Altri testi, invece, che la stessa artista percorre da neofita, in quanto la ricerca nella canzone romana è infinita, ci fanno sognare: “Pe’ Lungotevere”; “Vecchia Roma”; “Nina se voi dormite”; “La nevicata del ’56”; “Serenata Sincera”; “Come è bello fà l’amore quanno è sera”; “Le mantellate”; “Chitarra romana”.
L’incursione comica di Fabrizio Di Rienzo spezza l’incanto con freddure che animano la platea, mentre le poesie evocano dolcezza e metafore insite della tipica romanità, come “Ninna Nanna, Nanna Ninna” e “La maschera” di Trilussa o del Belli.
Un esempio che vede nell’unione teatro–canzone qualcosa che emerge sempre più sulle scene romane.
Annalisa Civitelli
Teatro Marconi
dal 13 al 16 dicembre
…’Na vorta c’era Roma
di e con Valentina Olla
Regia e supervisione artistica Elena Sofia Ricci
Tommaso Costantini sax soprano e clarinetto
Marco Marini chitarra classica e acustica