Il primo dicembre scorso è uscito ‘Niente di nuovo tranne te’, nuovo lavoro da solista di Andrea Satta dei Têtes de Bois. Composto di quadretti quotidiani e ordinari, l’album sfoggia un cantautore di classe, ma una prospettiva spesso troppo piccola
Andrea Satta porta la musica dovunque vada. Nella cartella stampa di ‘Niente di nuovo tranne te’, racconta con passione di alcuni dei posti dove si è trovato a suonare per realizzare la sua arte: “ho suonato nella vasca delle otarie allo zoo, per anni su un vecchio camioncino-palco, ho ideato il Palco a Pedali, ho fatto l’inviato al Tour de France e al Giro d’Italia e tanti concerti nelle stazioni abbandonate, nelle gallerie, sulle scale mobili, al centro di rotonde stradali, nelle fabbriche che sputavano amianto”. E soprattutto con i Têtes de Bois, gruppo folk-rock romano de Roma, che dagli anni novanta cantano la sua realtà quotidiana.
Il gruppo, giunto al suo trentesimo anniversario nel 2022, ha dato a Satta lo spazio e il tempo per debuttare ufficialmente da solista. Esordio in cui ha coinvolto numerosi colleghi artisti: dalla street artist Alice “Alicè” Pasquini, che ha disegnati la copertina dell’album, al regista Agostino Ferrente, che ha girato un cortometraggio mini-musicarello con Luigi Bersani, Milena Vukotic, Paolo Lombardi e la poetessa Maria Grazia Calandrone a partire dalla traccia “Coupon”.
Tutto questo verrà presentato la sera del 10 dicembre all’Angelo Mai di Roma, ma l’album è arrivato al pubblico venerdì primo, con dodici tracce inedite e piene di immedesimazione.
“Nessuna situazione estrema, apparentemente, solo quotidianità sfibrante che inesorabilmente travolge, in cui nascono e finiscono amori e ipotesi di domani. Storie vere, vissute, intercettate da un balcone o alla fermata di un bus o forse nel mio ambulatorio. Ogni tanto sorrisi. […] Ho scritto le mie canzoni e non dimentico l’amore e la rivolta.”
La concretezza della quotidianità
‘Niente di nuovo tranne te’ propone un’idea artistica di base classica per un artista indipendente – raccontare quadri personali, slice of life e momenti di interesse di figure e personaggi disparati – immersi nel profondo della realtà della sua Roma. È il leitmotiv fiero dei Têtes de Bois, che ha costituito la spina dorsale dei loro lavori discografici.
Un album di piccole cose, immerso e colorato di una quotidianità ostentatamente piccola. La concretezza della quotidianità è per Satta una tavolozza di colori con la quale dipingere scenari mondani, ma ciascuno con una sua identità. Questo grazie anche ai contatti esterni, che hanno aiutato ad allargare la prospettiva.
Il disco infatti contiene una ricca rosa di collaboratori. Ricompare Giovanni Truppi, già sentito in “Habitat” dei C’Mon Tigre, in un impegno encomiabile di sostenere musicisti meno in vista. Ricompaiono anche, nella sua vita e nella sua musica, i Têtes de Bois.
Lo sguardo quotidiano di Satta, tuttavia, tende ad essere limitato e incartarsi su sé stesso. Ci sono piccoli momenti di curiosità e interesse, come il “Il meccanico”, un quadro di famiglia e di persona doloroso. Altre volte, la prosaicità diventa grigia e secca, in modo quasi ostentato.
Niente di nuovo: le sonorità spiccano
“Amore al centro commerciale”, per esempio, offre uno scenario interessante – una coppia che decide di fare l’amore nel “Centro commerciale più grande d’Europa”, che hanno costruito dove un tempo c’erano le loro case – e ricco di potenziale satirico. Ma l’invettiva risulta paternalistica e ovvia, tra il rimando ad alberi e prati distrutti – comprensibile, ma fin troppo sentito anche fuori Celentano – e un desiderio di provocazione che ha un che di adolescenziale.
Peggiora la situazione la vocalità di Satta: tremula, spesso fuori tempo, con un timbro nasale e sottile che risulta spesso distaccato dai brani che sta cantando. La traccia migliore, “Suonano le sirene”, ha un’invettiva di rabbia emotivamente calzante, ma è possibile che non sarebbe così se a comunicarla non fosse la voce potente di Paolo Benvegnù. Funziona meglio nel timbro più basso, come in “Hobo Sapiens”, e la rilevanza sociale della questione trattata aiuta a far funzionare la combinazione.
Le uniche idee davvero brillanti di ‘Niente di nuovo tranne te’, riguardano il comparto sonoro, la cui bellezza e ricchezza evidenziano più di tutte l’esperienza di Satta nel mondo della musica. C’è una buona mescolanza di sonorità, una vena folk-rock ben collaudata e solida, ed è l’unico elemento che davvero sembra riempire lo spazio attorno a sé.
‘Niente di nuovo tranne te’ è un insieme di ritratti curati, ma spesso troppo piccoli e grigi per lasciare un impatto all’occhio e all’orecchio. Quando Satta trova un focus, un soggetto che spicchi, un obbiettivo sonoro che gli appartenga davvero, è un cantastorie pregiato e sensibile. I momenti in cui lo sfoggia, per chi li trova, sono tesori. Ma quando non accade, fin troppo spesso, non c’è davvero niente di nuovo.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Simone Cecchetti
Niente di nuovo tranne te
Andrea Satta
1. Coupon
2. Bellissima
3. Abbi pazienza
4. Amore al centro commerciale
5. Selfie
6. Che meraviglia
7. Suonano le sirene
8. Maddalena
9. Il meccanico
10. Hobo Sapiens
11. Cosa ti ricordi di tuo padre
12. Io amo te
Voce, testi e produzione Andrea Satta
Contributi per “Hobo Sapiens” e “Suonano le sirene” Giorgio Maria Condemi
Giorgio Maria Condemi chitarre, batterie, basso e banjo
Angelo Pelini pianoforte in “Cosa di ricordi di tuo padre”
Matteo Scannicchio pianoforte in “Suonano le sirene”
Simone Padovani percussioni in “Maddalena”
Giovanni Truppi voce in “Abbi Pazienza”
Daniele Silvestri voce in “Maddalena”
Paolo Benvegnù voce e chitarre in “Suonano le sirene”
Têtes de Bois
Angelo Pelini pianoforte
Carlo Amato basso
Luca De Carlo tromba in “Io amo te”
Gli archi di “Bellissima” sono scritti e diretti da Roberto Martinelli e suonati da:
Elvin Dhimitri violino
Ilia Kanani viola
Eszter Nagypal violoncello
Fiati in “Amore al Centro Commerciale” scritti e suonati da Mauro Ottolini
Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi cori
Agnese Ermacora coro in “Che meraviglia”
Etichetta Santeria
Distribuzione Audioglobe
Edizioni Big Time Edimusica / Têtes De Bois
Produzione artistica Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi
Arrangiamenti Giorgio Maria Condemi e Andrea Satta
Registrazione, cura del suono e mix Gianni Istroni StraStudio Centocelle (RM)
Confidente artistico Angelo Pelini