Un lungo e accurato viaggio esplorativo
La musica da camera viene proposta in chiave neoclassica unendosi alle sonorità del cinema in un insieme fresco e animato da un musicista di eccezione. Chi ascolta viene accompagnato in ambienti musicali cólti e perfetti che rendono il disco un lavoro cesellato, dalle atmosfere morbide e dalle dimensioni rare, libere, fresche e moderne
È un omaggio al premio Oscar e compositore contemporaneo italiano, Nino Rota, l’ultimo album del violinista milanese Alessio Bidoli: ‘Chambers Works’, pubblicato da Decca Italy e uscito il 28 febbraio scorso. Una vera e propria dedica artistica e musicale, a uno dei più grandi, significativi e prestigiosi compositori contemporanei. Un disco interpretato insieme al flautista Massimo Mercelli, al pianista Bruno Canin e all’arpista Nicoletta Sanzin.
È il raffinato ed elegante repertorio cameristico di Nino Rota a influenzare notevolmente la sensibilità di Bidoli: musicista abile, preparato, disciplinato e coscienzioso. Diplomato con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio “G Verdi” di Milano, Bidoli, sembra dialogare con il suo violino attraverso una naturalezza estrema, toccando le note con il solo pensiero, sfiorandole con l’intuito, con l’istinto dell’autentico musicista.
Si scava dunque in profondità in alcune delle pagine cameristiche più suggestive e chi ascolta viene costantemente accompagnato da un brano all’altro, in ambienti musicali cólti e perfetti: produzione neoclassica e brani per il cinema meno noti dell’enfant prodige italiano. Il disco in effetti assomiglia, sia nei tratti sia nei lineamenti, a un lungo e accurato viaggio esplorativo, un percorso genuino alla ricerca di sonorità immense, alte e supreme.
Ogni brano sembra possedere la semplicità e l’umiltà con cui Rota era solito presentarsi al pubblico e Bidoli, attraverso questo lavoro prezioso, pregno di studio e di cesellata ricerca, riesce a creare una dimensione rara, libera, fresca e moderna.
L’opera, si apre con la “Sonata per violino e pianoforte” (1936-37) dedicata a Guido Agosti, e si chiude con il “Trio per flauto, violino e pianoforte” composto intorno al 1958 per lo svizzero–cubano Trio Klemm: quest’ultimo, un brano dalla ritmica enigmatica, dai coloriti sfuggevoli e ambivalenti.
‘Chambers Works’ si può considerare un album meditato e variegato, ricco di dolci melodie, brevi pizzicati e virtuosismi che rendono l’insieme armonioso e cadenzato. Un disco che porta con sé atmosfere profonde e un pizzico di melanconia, guidandoci verso ambientazioni sconfinate e dal sapore medioevale, che arpa e flauto rendono alla perfezione.
Fabio Strinati
Alessio Bidoli
Nino Rota: Chamber Works
Sonata per violino e pianoforte (1936–37)
1. Allegretto cantabile con moto
2. Largo sostenuto
3. Allegro assai moderato
4. Improvviso in Re minore per violino e pianoforte: dal film “Amanti senza amore“
5. Improvviso per violino e pianoforte: Un diavolo sentimentale – 1969
6. La leggenda della montagna di cristallo (1949): dalle musiche del film “La montagna di cristallo” (The Glass Mountain), arrangiate per violino e pianoforte dal compositore
Sonata per flauto ed arpa (1937)
7. Allegro molto moderato
8. Andante sostenuto
9. Allegro festoso
Trio per flauto violino e pianoforte (1958)
11. Andante sostenuto
12. Allegro vivace con spirito
Alessio Bidoli Violino
Bruno Canino Pianoforte
Massimo Mercelli Flauto
Nicoletta Sanzin Arpa
Pubblicato da Decca Italy