Fino al prossimo 29 gennaio, il cartellone del teatro Vittoria di Roma ospita ‘Nota stonata’, un toccante testo firmato da Didier Caron. In scena, impegnati in una storia che affonda le radici negli orrori più turpi della Seconda Guerra Mondiale, Giuseppe Pambieri e Carlo Greco offrono due prestazioni magnifiche
Metà degli anni ’90: dopo un concerto tenuto in un teatro svizzero, il direttore d’orchestra Hans Miller viene visitato nel proprio camerino da Leon Dinkel, un invadente uomo che si dichiara grande ammiratore del musicista. Dopo che Miller accontenta le richieste di Dinkel, il quale pretende autografi e fotografie, quest’ultimo mostra una conoscenza troppo approfondita e inquietante di Miller fino a svelare la propria vera identità.
‘Nota stonata’ è uno spettacolo pieno, completo, denso e puntuale; la penna di Didier Caron ha messo su carta un copione preciso e privo da qualsiasi rischio di fraintendimento o interpretazione che descrive a chiare lettere una storia angosciante e carica di significato.
Nota stonata: il mese del Giorno della Memoria
Lo spessore del testo è arricchito ancora di più dalla direzione di Moni Ovadia che, giocando quasi di sottrazione, realizza una messinscena fredda e cupa che libera i dialoghi da qualsiasi inutile ricercatezza registica, lasciando loro tutto il potere dell’opera.
Sebbene il testo, durante l’intera l’azione, sia pieno di passaggi emotivi e pregni di tensione, ‘Nota stonata’ è principalmente un lavoro di recitazione e i due interpreti in scena confermano questa natura.
Giuseppe Pambieri e Carlo Greco – che ha anche curato la traduzione del copione – portano sul palco due interpretazioni monumentali, come era prevedibile, e i loro personaggi diventano individui che, anche con poche battute, fanno intendere in modo perfetto presente, passato e futuro dei protagonisti.
L’opera va in scena nel mese della Giornata della Memoria e ricorda come la follia che ha avuto luogo nei campi di concentramento sia giustamente presente nei libri di storia, nei film e sembri lontanissima, eppure continua a essere più vicina che mai.
Gabriele Amoroso
Foto: Pino Le Pera
Teatro Vittoria
dal 17 al 29 gennaio
Nota stonata
di Didier Caron
Traduzione Carlo Greco
Regia Moni Ovadia
con Giuseppe Pambieri e Carlo Greco
Costumi Elisa Savi
Luci Marco Macrini
Scene Eleonora Scarponi
Assistente alla regia Mario Brandolin
Grafica Angela Torzillo
Distribuzione Paolo Diaz De Santillana
Produzione Golden Show Srl e Teatro della Città di Catania