In ‘Ordàlia / La disciplina del tempo’ Valerio Carbone si propone di sintetizzare, in uno scorrere poetico che ricorda quello dell’esistenza stessa, le proprie riflessioni su tematiche universali come l’amore e la fede, infondendovi al contempo un’intimità maturata negli anni e con l’esperienza concreta della vita vissuta
La raccolta, pubblicata da Edizioni Efesto, racchiude in un unico volume le due antologie di Valerio Carbone intitolate “Ordàlia / Trentatré liriche di rinascita” (già pubblicata nel 2017 da Prospero Editore) e “La disciplina del tempo / Preghiere, poesie” (rimasta finora inedita).
Fin dal titolo, che richiama un intervento divino misterioso e incontestabile, si intuisce la natura duale dell’opera, divisa tra la dimensione umana, fisiologica e propria, e quella sacra, con i suoi onnipresenti richiami ad un sottosuolo inesauribile di simbologie e metafore.
Ci si rimette alla volontà del mondo di farsi comprendere, con i suoi tempi e le sue ritrosie; si accetta l’ineluttabilità del caso, si accolgono gioie e dolori con la medesima gratitudine. Un esistenzialismo propositivo che non si ripiega su se stesso, ma che anzi si dimostra capace di superare la crisi per approdare a una visione ampia e lungimirante del destino umano.
Ordàlia: amore motore di tutte le cose
Si può dire che ‘Ordàlia’ sia, in tutte le parti che la compongono, un dialogo continuo con l’amore, un sentimento che nei versi di Carbone sta in testa a una variopinta carovana di passioni dalle forme e nature più disparate, una vibrante polifonia di detti e non detti. Come nella tela tizianesca, amore sacro e amore profano condividono la scena poetica, a volte addirittura intersecandosi l’uno con l’altro (come in “Magnificat!”).
Emergono suggestioni derivate dalla tradizione classica, come Le parole mancate a ricordo del celebre “Carme V” di Catullo dedicato a Lesbia, o ancora al Novecento italiano con “Oltre il senso, penso”, ispirato forse a una delle poesie più note di Giuseppe Ungaretti, “Eterno”.
Ordàlia: il rapporto con il sacro
Nella prefazione a “La disciplina del tempo / Preghiere, poesie”, Carbone riflette su come il Cristianesimo, una volta svincolato da tutti i pregiudizi comunemente legati alla sua morale, diventi per esteso la storia meravigliosa e travagliata dell’essere umano, di glorie e miserie incarnate dalla figura simbolica del Cristo.
L’uomo dunque ritrova in sé il divino in una dimensione temporale del tutto intima e personale, votata al raggiungimento di un’interiorità che fa dell’amore e dell’apertura al mondo la propria quintessenza. La poesia diventa dunque espressione materiale di una religiosità oltre i dogmi, devota alla concretezza delle esperienze, fieramente consapevole di contenere moltitudini.
Sophia Dalla Costa
Biografia
Valerio Carbone (Roma, 1985) è psicologo, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia, editore e performer.
Per Edizioni Haiku ha pubblicato il racconto “La confusione chiara” (2010), la silloge “Lode a Mishima e a Majakovskij” (2011) e il romanzo “Il mercante d’acqua” (2015), mentre per Edizioni Efesto la raccolta di racconti “Il fantastico mondo di Fruitore di Nonsense” (2017) e il romanzo “Una messa in scena posticcia” (2021).
Ordàlia / La disciplina del tempo
Valerio Carbone
Edizioni Edizioni Efesto
Collana parerga
Genere Poesia
Anno 2023
Pagine 314