Tra fragilità, abbandono, amore, conquiste amorose, senso del viaggio e del volo, l’ultima fatica del cantautore napoletano Eduardo De Felice – ‘Ordine e disordine’ – si tinge di spensieratezza e di riflessioni. Sono trascorsi due anni da “È così” e la giovane promessa della musica italiana sorprende grazie a una maturità inviolata dai consueti dettami dell’industria musicale
Il nuovo disco di Eduardo De Felice esce precisamente il 30 ottobre in un periodo storico abbastanza faticoso a livello emotivo, e che sembra piuttosto rallentato. Prodotto da Apogeo Records, ‘Ordine e Disordine’ è disponibile nelle piattaforme digitali e in CD, e si avvale della produzione artistica e degli arrangiamenti di Claudio “Gnut” Domestico.
L’opera viene introdotta da “Il dubbio e la certezza”, un brano che invita a volare in senso metaforico – “come una luce che ti invade e non c’è più, ma speri che ritornerà, e adesso ho ancora voglia di cantare così, e di sognare così, e di volare così, perché tu sei il dubbio e la certezza di una vela che da sola salta e va” –.
Le nuance morbide del motivo di apertura quindi si uniscono a sonorità jazz sottolineate da una tromba leggera (Ciro Riccardi), che ritroviamo anche nella canzone successiva “Foschia” e in “Qualcosa di più”.
Ordine e disordine: poliedricità di ritmi
I temi che affronta il cantautore napoletano sono molteplici e proposti con semplicità e freschezza. L’autore dunque ci prende per mano tramite incitamenti, inviti all’accettazione personale e una serie di vorrei come in “Nostalgia” – “alzati questo è il momento, libera il tuo sentimento, esci dallo smarrimento” –, melodia che delinea una poliedricità di ritmi mediante un’improvvisazione dal sapore jazz/blues – il pianoforte (Roberto Porzio) echeggia brillante – che si innesta in un delicato pop.
De Felice disegna inoltre situazioni instabili nella seconda melodia – “viaggiare sereni in un morbido cielo, tenersi sospesi in un candido volo” – in cui il gioco di parole è congeniale; spensieratezza e libertà sono presenti nel pezzo “Viaggia ragazzina”, in cui il manouche è protagonista come in “Ordine e Disordine”, che dà titolo all’album.
Viaggi, paure, cambiamento, lontananza e supporto sono tematiche che fanno di “In fondo al buio” un brano intimistico – “se dovrò partire e andarmene lontano, tu tienimi la mano che ho paura di affrontare questo viaggio da solo” –, mentre l’amore è il soggetto di fondo de “L’amore cos’è” dalla musicalità andante, che richiama il suono di una ballata, e in cui gli archi rendono l’insieme delicato.
“La tua vanità” e “Ordine e Disordine” si discostano così dall’intera partitura che sembra dare un filo logico ai dieci brani dell’album. Sono più vivaci: nella prima risalta una varietà di timbri che crea un buon dialogo tra di loro. “Percezioni” chiude il CD: la tenuta della voce è tutta di un fiato. Il pezzo guida verso un finale che sorprende l’ascoltatore e il flauto traverso (Francesca Masciandaro) prorompe maestoso.
‘Ordine e Disordine’, rispetto il precedente lavoro “È così”, in cui la cifra stilistica si incentrava sui ritmi ’70/’80 e pop, si distingue per una versatilità musicale, vocale e ricercatezza dei testi. Il giovane De Felice dimostra quindi una maturità artistica che si evoluta nel tempo senza arrendersi ai dettami del mercato della musica.
Vi chiederete infine in che modo entra la natura in questo contesto: vi suggeriamo di trovare la risposta durante l’ascolto del CD, dentro di voi. Siamo sicuri che rimarrete davvero sorpresi!
Annalisa Civitelli
Foto: Aldo De Felice
Eduardo De Felice
Ordine e disordine
1. Il dubbio e la certezza
2. Foschia
3. L’amore cos’è
4. Viaggia ragazzina
5. Nostalgia
6. Qualcosa di più
7. La tua vanità
8. In fondo al buio
9. Ordine e disordine
10. Percezioni
Testi e musiche Eduardo De Felice
Produzione artistica ed arrangiamenti Claudio “Gnut” Domestico
Arrangiamenti archi e plettri Michele Signore
Arrangiamenti fiati Ciro Riccardi
Eduardo De Felice voce e cori
Claudio “Gnut” Domestico chitarra acustica, percussioni e cori
Gianluca Capurro chitarra elettrica
Valerio Mola contrabbasso
Marco Caligiuri batteria e percussioni
Luca Caligiuri basso
Michele Signore mandolino, mandoloncello, violino e viola
Roberto Porzio pianoforte, wurlitzer, rhodes, organo e clavinet
Ciro Riccardi tromba, susafono e flicorno
Francesca Masciandaro flauto traverso
Carlo Di Gennaro percussioni
Sara Sgueglia cori
Eduardo De Felice, Claudio Gnut, Michele Signore, Sara Sgueglia e Antonio Arte coro balcanico in “Viaggia ragazzina”
Registrato al “Kammermuzak” studio di Soccangeles (Napoli) tra ottobre e dicembre 2019 da Carlo Di Gennaro e Giuseppe Innaro
Missato al “Peppey Roads” studio (Pozzuoli) da Giuseppe Innaro
Masterizzato presso “Arte dei Rumori” studio di Napoli da Giovanni “Blob” Roma
Edizioni Upside
Prodotto da Apogeo Records