Come di consueto ogni anno a Los Angeles, in California, si è tenuta la cerimonia degli ‘Oscar 2019’. Quest’anno nessun presentatore previsto è salito sul palco e durante la notte tra il 24 e il 25 febbraio la trasmissione americana ha tenuto incollati i molti telespettatori alla tv
La 91ª edizione degli ‘Oscar 2019’, tenutasi al Dolby Theatre, ha visto trionfare il film “Green Book” di Peter Farrelly come miglior film e per miglior sceneggiatura originale. “Bohemian Rhapsody” conquista invece quattro oscar: miglior attore; miglior montaggio; miglior montaggio sonoro; miglior sonoro. La pellicola, diretta da Bryan Singer, ripercorre la storia del famoso gruppo rock Queen: qui il frontman Freddy Mercury è interpretato da Rami Malek, miglior attore protagonista, alla sua prima statuetta.
Seguono “Roma”, “Green Book” e “Black Panther”, con tre premi ciascuno. di quest’ultimo già lo scorso 22 gennaio erano state annunciate le candidature per gli attori Kumail Nanjiani e Tracee Ellis Ross.
Le pellicole selezionate agli ‘Oscar 2019’, con più candidature a pari merito, sono risultate “Roma” di Alfonso Cuarón e “La favorita” di Yorgos Lanthimos con dieci nomination a testa, seguite da “A Star Is Born” e “Vice – L’uomo nell’ombra” con otto candidature ciascuna.
A dir la verità ci aspettavamo entrasse in gara anche “Girl”, scritto e diretto da Lukas Dhont, che affronta la tematica transgender. Il giovane attore protagonista, Victor Polster, veste i panni di Lara in forma morbida e sofferente nel duro periodo di transizione tra l’essere ragazzo e divenire donna.
Il film scorre: dolce e amaro allo stesso tempo, si avvale di una fotografia nitida, di una regia che segue passo passo gli attori tra primi piani e vita comune, concentrandosi in un contesto cittadino del Belgio.
Oscar 2019: il film vincitore
“Green Book”, tratto da una storia vera, tuttavia ha eccelso per altre motivazioni, pur affrontando un argomento ostico tanto difficile quanto attuale: narra di una storia di amicizia tra un buttafuori italoamericano bianco (Viggo Mortensen) e un pianista afroamericano (Mahershala Ali – premio per miglior attore non protagonista) nell’America anni ’60. Un rapporto che durerà nel tempo.
Al suo interno la pellicola contiene molte tematiche, tra le quali quella del razzismo ma di gran lunga superata grazie, appunto, alla relazione che si instaura tra i due, in cui le differenze sociali invece di allontanare avvicinano. Il colore della pelle non diviene più un ostacolo ma una risorsa.
Si passa dall’educazione al rispetto per se stessi e per gli altri ma anche per l’ambiente; la scelta musicale blues e jazz – anche quella del pianoforte – sono un contorno ottimo, inerente ai tempi e dunque coerente. La regia spazia intorno a paesaggi sterminati, ad interni eleganti e meno sofisticati, e nel corso della narrazione si cresce un po’ di più. L’amicizia e l’amore entrano nella vita di ciascuno, guarendoci dai luoghi comuni, per andare oltre le regole razziali. La dignità umana è dunque un valore da custodire: qui si mettono in discussione le proprie personalità. (Da vedere).
“Roma” è in testa agli ‘Oscar 2019’ per miglior regia e promettiamo di trovare spazio per gustarci questo film dal sapore retrò completamente in bianco e nero, che racconta lo scorcio sociale in un quartiere denominato Roma, appunto, a Mexico City; altra sorpresa è Olivia Colman, miglior attrice per “La Favorita”. Già conosciuta nella serie “Broachurch”, in cui interpreta una poliziotta, è poi stata lanciata dal film “The Lobster”. Rimane tangibile il fatto che è brava: tipicamente inglese nel suo modo di recitare, mantiene le espressioni del viso vivide e credibili.
La valenza delle colonne sonore agli Oscar 2019
Anche la musica rientra nei giochi: quest’anno, agli ‘Oscar 2019’, è l’anno di “A star is born“. Diretto da Bradley Cooper, al suo esordio in qualità di regista, viene chiamato in causa per “Shallow” – miglior canzone – di cui musica e testi sono di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt.
Dalle nuance lente, dolci e romantiche, il brano risalta la vocalità della performer. Il film tuttavia non è di gran spessore e la trama è semplice. Soffre infatti di una regia non eccezionale ma, basata molto sui primi piani.
Segue infatti i protagonisti facendo sentire lo spettatore parte attiva dei concerti o dei backstage o addirittura facendolo salire sul palco – dove si suona dal vivo – come se fosse realmente presente all’interno della storia. E forse è questo escamotage a rendere il girato peculiare. Le musiche, è da sottolineare, sono tutte originali.
La miglior colonna sonora agli ‘Oscar 2019’, composta dal giovane svedese Ludwig Göransson, premia il fim “Black Panther” diretto da Ryan Coogler. Il film è basato sul personaggio della Pantera Nera della Marvel Comics ed è prodotto dai Marvel Studios; distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures è il diciottesimo film del Marvel Cinematic Universe. Gli argomenti trattati riprendono quelli della fantascienza nel continente africano. Di conseguenza le sonorità ancestrali, ataviche, immaginifiche e primitive ben si adattano al tema della pellicola.
Insomma una carrellata in questi ‘Oscar 2019’, che unisce a queste eccellenze anche film di animazione, cortometraggi, sceneggiature non originali, miglior sonoro, miglior fotografia, trucco, costumi e tanto altro. Esempi di maestrie, non nostrane, che emergono sempre più. In mezzo a tanta buona qualità infatti notiamo con nostro grande rammarico che l’Italia è assente al richiamo degli Oscar da molti anni.
Sicuramente il cinema nostrano risente in produzioni e in investimenti ma anche a livello attoriale non è da considerarsi granché. Nei circuiti compaiono sempre le stesse case di produzione (la Cattleya, per esempio) lasciando a bocca asciutta quelle indipendenti, che fanno ovviamente fatica a crescere e che magari promettono prodotti di gran lunga migliori. E questo è un vero peccato.
Bisognerebbe ritrovare un po’ di grinta e lavorare con più meticolosità, soprattutto trovare la forza di saper raccontare e sviluppare temi di spessore ma anche ironici, affinché accattivarsi un pubblico attento e fedele. Quantomeno saper offrire i prodotti italiani all’estero con più dignità, offrendo tutte le nostre capacità e conoscenze nel campo cinematografico – riconoscendo gli insegnamenti del passato – tanto da non rischiare di affondare. Proveremmo così a conquistare l’ambita statuetta d’oro!
Annalisa Civitelli
Miglior film
Green Book – Jim Burke, Charles B. Wessler, Brian Currie, Peter Farrelly e Nick Vallelonga
Black Panther – Kevin Feige
BlacKkKlansman – Sean McKittrick, Jason Blum, Raymond Mansfield, Jordan Peele e Spike Lee
Bohemian Rhapsody – Graham King
La favorita (The Favourite) – Ceci Dempsey, Ed Guiney, Lee Magiday e Yorgos Lanthimos
Roma – Gabriela Rodríguez e Alfonso Cuarón
A Star Is Born – Bill Gerber, Bradley Cooper e Lynette Howell Taylor
Vice – L’uomo nell’ombra (Vice) – Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Adam McKay e Kevin J. Messick
Migliore regia
Alfonso Cuarón – Roma
Spike Lee – BlacKkKlansman
Paweł Pawlikowski – Cold War (Zimna wojna)
Yorgos Lanthimos – La favorita (The Favourite)
Adam McKay – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Migliore attore protagonista
Rami Malek – Bohemian Rhapsody
Christian Bale – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Bradley Cooper – A Star Is Born
Willem Dafoe – Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (At Eternity’s Gate)
Viggo Mortensen – Green Book
Migliore attrice protagonista
Olivia Colman – La favorita (The Favourite)
Yalitza Aparicio – Roma
Glenn Close – The Wife – Vivere nell’ombra (The Wife)
Lady Gaga – A Star Is Born
Melissa McCarthy – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)
Migliore attore non protagonista
Mahershala Ali – Green Book
Adam Driver – BlacKkKlansman
Sam Elliott – A Star Is Born
Richard E. Grant – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)
Sam Rockwell – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Migliore attrice non protagonista
Regina King – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)
Amy Adams – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Marina de Tavira – Roma
Emma Stone – La favorita (The Favourite)
Rachel Weisz – La favorita (The Favourite)
Migliore sceneggiatura originale
Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly – Green Book
Deborah Davis e Tony McNamara – La favorita (The Favourite)
Paul Schrader – First Reformed – La creazione a rischio (First Reformed)
Alfonso Cuarón – Roma
Adam McKay – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Migliore sceneggiatura non originale
Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott e Spike Lee – BlacKkKlansman
Joel ed Ethan Coen – La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)
Nicole Holofcener e Jeff Whitty – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)
Barry Jenkins – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)
Eric Roth, Bradley Cooper e Will Fetters – A Star Is Born
Miglior film straniero
Roma, regia di Alfonso Cuarón (Messico)
Un affare di famiglia (万引き家族 Manbiki kazoku?), regia di Hirokazu Kore’eda (Giappone)
Cafarnao (کفرناحوم), regia di Nadine Labaki (Libano)
Cold War (Zimna wojna), regia di Paweł Pawlikowski (Polonia)
Opera senza autore (Werk ohne Autor), regia di Florian Henckel von Donnersmarck (Germania)
Miglior film d’animazione
Spider-Man – Un nuovo universo (Spider-Man: Into the Spider-Verse), regia di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
Gli Incredibili 2 (Incredibles 2), regia di Brad Bird
L’isola dei cani (Isle of Dogs), regia di Wes Anderson
Mirai (未来のミライ Mirai no Mirai?), regia di Mamoru Hosoda
Ralph spacca Internet (Ralph Breaks the Internet), regia di Phil Johnston e Rich Moore
Migliore fotografia
Alfonso Cuarón – Roma
Łukasz Żal – Cold War (Zimna wojna)
Robbie Ryan – La favorita (The Favourite)
Caleb Deschanel – Opera senza autore (Werk ohne Autor)
Matthew Libatique – A Star Is Born
Migliore scenografia
Hannah Beachler e Jay Hart – Black Panther
Fiona Crombie e Alice Felton – La favorita (The Favourite)
Nathan Crowley e Kathy Lucas – First Man – Il primo uomo (First Man)
John Myhre e Gordon Sim – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
Eugenio Caballero e Bárbara Enríquez – Roma
Miglior montaggio
John Ottman – Bohemian Rhapsody
Barry Alexander Brown – BlacKkKlansman
Yorgos Mavropsaridis – La favorita (The Favourite)
Patrick J. Don Vito – Green Book
Hank Corwin – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Migliore colonna sonora
Ludwig Göransson – Black Panther
Terence Blanchard – BlacKkKlansman
Alexandre Desplat – L’isola dei cani (Isle of Dogs)
Marc Shaiman – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
Nicholas Britell – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)
Migliore canzone
Shallow (musica e testi di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt) – A Star Is Born
All the Stars (musica di Sounwave, Kendrick Lamar e Anthony Tiffith; testi di Kendrick Lamar, Anthony Tiffith e SZA) – Black Panther
I’ll Fight (musica e testi di Diane Warren) – RBG
The Place Where Lost Things Go (musica di Marc Shaiman; testi di Marc Shaiman e Scott Wittman) – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
When a Cowboy Trades His Spurs for Wings (musica e testi di David Rawlings e Gillian Welch) – La ballata di Buster Scruggs (The ballad of Buster Scruggs)
Migliori effetti speciali
Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles e J. D. Schwalm – First Man – Il primo uomo (First Man)
Dan DeLeeuw, Kelly Port, Russell Earl e Dan Sudick – Avengers: Infinity War
Christopher Lawrence, Michael Eames, Theo Jones e Chris Corbould – Ritorno al Bosco dei 100 Acri (Christopher Robin)
Roger Guyett, Grady Cofer, Matthew E. Butler e David Shirk – Ready Player One
Rob Bredow, Patrick Tubach, Neal Scanlan e Dominic Tuohy – Solo: A Star Wars Story
Miglior sonoro
Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali – Bohemian Rhapsody
Steve Boeddeker, Brandon Proctor e Peter J. Devlin – Black Panther
Jon Taylor, Frank A. Montaño, Ai-Ling Lee e Mary H. Ellis – First Man – Il primo uomo (First Man)
Skip Lievsay, Craig Henighan e José Antonio Garcia – Roma
Tom Ozanich, Dean A. Zupancic, Jason Ruder e Steve A. Morrow – A Star Is Born
Miglior montaggio sonoro
John Warhurst e Nina Hartstone – Bohemian Rhapsody
Benjamin A. Burtt e Steve Boeddeker – Black Panther
Ai-Ling Lee e Mildred Iatrou Morgan – First Man – Il primo uomo (First Man)
Ethan Van der Ryn e Erik Aadahl – A Quiet Place – Un posto tranquillo (A Quiet Place)
Sergio Díaz e Skip Lievsay – Roma
Migliori costumi
Ruth Carter – Black Panther
Mary Zophres – La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)
Sandy Powell – La favorita (The Favourite)
Sandy Powell – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
Alexandra Byrne – Maria regina di Scozia (Mary Queen of Scots)
Miglior trucco e acconciatura
Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia Dehaney – Vice – L’uomo nell’ombra (Vice)
Göran Lundström e Pamela Goldammer – Border – Creature di confine (Border)
Jenny Shircore, Marc Pilcher e Jessica Brooks – Maria regina di Scozia (Mary Queen of Scots)
Miglior documentario
Free Solo, regia di Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi
Hale County This Morning, This Evening, regia di RaMell Ross
Minding the Gap, regia di Bing Liu
Of Fathers and Sons, regia di Talal Derki
RBG, regia di Julie Cohen e Betsy West
Miglior cortometraggio documentario
Period. End of Sentence, regia di Rayka Zehtabchi
Black Sheep, regia di Ed Perkins
End Game, regia di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
Lifeboat, regia di Skye Fitzgerald
A Night at the Garden, regia di Marshall Curry
Miglior cortometraggio
Skin, regia di Guy Nattiv
Detainment, regia di Vincent Lambe
Fauve, regia di Jeremy Comte
Marguerite, regia di Marianne Farley
Madre, regia di Rodrigo Sorogoyen
Miglior cortometraggio d’animazione
Bao, regia di Domee Shi
Animal Behaviour, regia di David Fine e Alison Snowden
Late Afternoon, regia di Louise Bagnall
One Small Step, regia di Andrew Chesworth e Bobby Pontillas
Weekends, regia di Trevor Jimenez
Premi speciali
Oscar onorario
Cicely Tyson
Lalo Schifrin
Marvin Levy
Premio alla memoria Irving G. Thalberg
Kathleen Kennedy
Frank Marshall