Fino al prossimo 17 settembre, l’Arena Globe Theatre di Roma offrirà al pubblico di Villa Borghese, a Roma, l’ultimo spettacolo di questa stagione estiva: ‘Otello’. La celeberrima opera di William Shakespeare è in scena per la regia di Marco Carniti con una raffinata versione, fedelissima al testo originale, ma che azzarda molto poco
Sull’isola di Cipro Otello, un valoroso militare al servizio della Repubblica di Venezia, viene persuaso dal suo alfiere Iago, un uomo meschino e ambizioso, a credere che la propria moglie, Desdemona, lo tradisca con un altro soldato, Cassio. Accecato dalla gelosia e pervaso da una violenta forma di maschilismo, Otello si vendicherà dell’innocente consorte nel modo peggiore possibile, innescando però una lunga serie di delitti che coinvolgeranno tutti i protagonisti della storia.
‘Otello’, una delle opere più controverse e dolorose di William Shakespeare, torna in scena a Roma con il testo quasi integrale e il drammatico e triste parallelismo con l’odioso fenomeno chiamato femminicidio.
La rappresentazione appaga la platea con l’indiscutibile peso del testo eppure la resa finale sembra costantemente povera di qualcosa.
Lo spettacolo manca di inquietudine, di cupezza, di penombra, di sottinteso e le interpretazioni tendono ad essere, con una certa frequenza, didascaliche: tutto quel sottobosco di sentimenti inespressi che riempiono ogni singolo personaggio va a perdersi già dalle primissime scene.
Otello: un debutto che non decolla
Il pubblico ha quindi l’impressione che questa versione di ‘Otello’ vada avanti con il freno a mano tirato e non riesce mai a godere del climax peculiare dell’opera.
Sebbene tutto il cast dimostri talento ed esperienza, raramente durante l’azione si arriva al coinvolgimento emotivo dello spettatore e la messinscena, almeno la sera del debutto, appare continuamente distratta e trascinata, quasi stanca ancor prima di iniziare.
Marco Carniti crea una regia sobria, piuttosto ferma, senza troppe idee o dinamismi, e forse è questo il motivo per il quale l’intero spettacolo risulta compresso in una bolla che non scoppia mai.
A fine rappresentazione resta la grandezza del copione e la possibilità di fare ulteriori riflessioni sull’indole tutta maschile che conduce troppo spesso a maltrattare le donne sia fisicamente sia psicologicamente.
Gabriele Amoroso
Foto: Chiara Calabrò
Arena Globe Theatre
dal 31 agosto al 17 settembre
Otello
di William Shakespeare
Traduzione e adattamento Marco Carniti
Regia Marco Carniti
con Maurizio Donadoni, Paolo Sassanelli, Maria Chiara Centorami, Loredana Piedimonte, Antonella Civale, Dario Guidi, Sebastian Gimelli Morosini, Matteo Milani, Massimo Nicolini e Gigi Palla
Aiuto regia Francesco Lonano
Cantante solista Dario Guidi
Coach vocale Francesca Della Monica
Costumi Maria Filippi
Disegno audio Daniele Patriarca
Disegno luci Umile Vainieri
Musiche David Barittoni e Giacomo De Caterini
Scene Fabiana Di Marco
Direzione tecnica Stefano Cianfichi