Ovvi destini
Gabriele Amoroso Stagione 2018/2019 anna ferzetti, daniela marra, filippo gili, ovvi destini, pier giorgio bellocchio, recensioni, Roma, teatro, Teatro Brancaccino, vanessa scalera 0
In scena al teatro Brancaccino di Roma, “Ovvi destini”, l’ultimo spettacolo di Filippo Gili, lascia il pubblico ampiamente perplesso: a fronte di un soggetto interessantissimo e forse unico, la costruzione puramente tecnica della messinscena non convince completamente
Costanza, sorella minore di Laura e Lucia, è una ragazza diventata paraplegica dopo un tragico incidente. Né lei né Lucia, la sorella di mezzo, sanno che la colpa di quell’incidente, durante il quale due ragazzi addirittura persero la vita, è di Laura, la quale non ha mai rivelato le proprie responsabilità. Già oppressa dai sensi di colpa, Laura, giocatrice d’azzardo incallita, verrà avvicinata dal misterioso Carlo, una figura tanto enigmatica quanto affascinante, che sottoporrà la donna a un assurdo ricatto che travalica il reale.
Il soggetto vincente, e per certi versi geniale, di “Ovvi destini” viene pesantemente compromesso dalla stesura del copione e soprattutto dalla regia che, una insieme all’altra, non riescono a dare alla messinscena la capacità di accattivarsi il pubblico e, anzi, lo lasciano perplesso per la maggior parte del tempo proprio a causa di scelte registiche per certi versi incomprensibili.
Gli infiniti silenzi tra una battuta e l’altra – al limite del tollerabile – rendono difficile seguire il filo logico dei dialoghi e i personaggi sono costantemente interrotti da momenti di sospensione totale. Anche l’uso dello spazio scenico a disposizione dell’intero cast sembra gestito in maniera sbagliata: è come se i personaggi fossero sempre in un luogo non definito, senza confini, senza perimetri, metafisico.
Tutto questo però trova un senso negli ultimi minuti dell’azione, quando, con una breve sequenza di eventi, lo spettatore viene messo di fronte a un colpo di scena che spiega totalmente la natura della rappresentazione e regala a tutti un sorriso sardonico e quasi una sensazione di meschino appagamento. Nonostante la costruzione dell’intera opera sembri arrancare continuamente, va riconosciuto a Filippo Gili il merito di lasciare tutto il gusto a questo finale potentissimo.
Non si può eccepire nulla sui quattro protagonisti in scena: tutti bravissimi e dotati di importanti presenze sceniche, questi quattro attori riescono ad innalzare la qualità dello spettacolo sebbene anche la caratterizzazione dei rispettivi personaggi sia in qualche modo evanescente come lo spazio in cui si muovono; in particolar modo Vanessa Scalera si lascia ricordare per un ruolo sfaccettato nel miglior modo possibile e per una scena conclusiva praticamente perfetta.
Gabriele Amoroso
Foto Luana Belli
Spazio del Racconto – Rassegna di drammaturgia contemporanea 2018/2019
IV edizione
Teatro Brancaccino
dall’11 al 20 aprile
Ovvi destini
scritto e diretto da Filippo Gili
con Pier Giorgio Bellocchio, Anna Ferzetti, Daniela Marra e Vanessa Scalera
scene e costumi Alessandra De Angelis e Giulio Villaggio
disegno luci Giuseppe Filipponio
musiche Paolo Vivaldi
aiuto regia Flavia Rossi
produzione Altra Scena & Argot Produzioni