La capacità di dire no
Al Teatro Cometa Off capitolino dal 15 al 20 gennaio in scena “PFF – Trisonata per corpo femminile e pianoforte” per la regia di Valentino Infuso, il quale guida in modo efficace l’attrice dai mille volti. Valentina Cidda, figlia d’arte, si cimenta in un monologo intenso e coinvolgente
La protagonista, unica interprete sul palco, si muove con destrezza tra voce, corpo e musica: unisce tre arti per arricchire un soliloquio oggetto di tante realtà che dialogano tra loro, tra spazi temporali ben gestiti.
L’intento è quello di raccontare una storia di una bambina qualunque, poi adulta, la quale va scontrandosi con le tante sfaccettature dell’esistenza.
Dalla posizione fetale alla nascita; dalla mancanza di affetto all’assenza-presenza determinante dei genitori; dai rapporti sbagliati alla violenza; dalla convivenza con l’essere prodigio all’avere un rendimento ottimo a scuola; fino a sentirsi sbagliata.
Finché arriva il momento della consapevolezza, che porta la ragazza a comprendere che nella vita non c’è nulla da capire e che la “posizione giusta” è l’ora, il momento che si vive e il sentirsi semplicemente se stessi.
“PFF – Trisonata per corpo femminile e pianoforte” (“Origini del Male”; “Inferno”; “Guarigione”) è questo e molto di più: un calderone di sensazioni e di emozioni, di profondità e di alchimia interna e psicologica, che si fronteggia però con la lunghezza della pièce e le sue troppe ripetizioni. Una ridondanza pressante, quasi folle, che rischia di stancare lo spettatore.
Accanto all’attrice un pianoforte a coda, metaforico e pieno di energia: chiave di libertà, casa e rifugio. Le melodie entrano leggiadre e sicure grazie ad armonie andanti, cadenzate, dolci, fluide, inquiete, dolorose e fluttuanti. Si insinuano tra le parole e le rime con ritmo: rappresentano il mondo confortevole in cui la propria sicurezza respira e vive.
Valentina Cidda si dimostra capace e versatile: punta molto sul canto, sui vocalizzi e sulle sue composizioni virtuose, di cui è autrice. E’ portata verso la musica, che rientra nelle sue corde interiori, più che la recitazione ricca di molti elementi. Nonostante la drammaturgia potente e dolente al contempo, nel testo rientrano sprazzi ironici, che alleggeriscono la rappresentazione, come le intuizioni particolari coronano una recitazione innovativa e di certo dai registri sperimentali; si gioca inoltre con lo strumento alchemico a disposizione e i colori. Il tutto arricchito dai soli punti luci bianchi a cura di Giovanni Monzitta.
Non si sa con certezza se la storia attinga a esperienze personali o meno ma sicuramente è traslata da racconti tramandati dalle varie conoscenze vicine, e non, alla Cidda e a Infuso. L’insieme è una catarsi, un flusso di coscienza che ci lascia altresì riflettere quanto la lotta con se stessi possa portare a una rinascita, a una trasformazione affinché avvalorare al meglio la propria persona, anche attraverso la volontà di ribellarsi, quando qualcosa non corrisponde al nostro io. Consigliamo tuttavia di snellire e rendere più fruibile e comprensibile l’esibizione, almeno sotto alcuni aspetti.
Abbiamo assistito a un’anteprima, quella del 14 gennaio scorso, che rimane nel cuore di noi addetti ai lavori. Un’idea interessante dunque, che bisognerebbe rinnovare e riproporre, per permettere di godere appieno di ciò che si è visto, inoltre, con la possibilità di dibattere riguardo la performance stessa.
Annalisa Civitelli
Teatro Cometa Off
dal 15 al 20 gennaio
PFF – Trisonata per corpo femminile e pianoforte
scritto e diretto da Valentino Infuso
con Valentina Cidda
oltre che interprete, compone anche le musiche originali
luci Giovanni Monzitta