‘Piccole umane debolezze’ è il secondo romanzo dell’irlandese Megan Nolan, già autrice del chiacchierato “Atti di sottomissione”. La sua opera prima non era piaciuta a tutti, ma aveva messo in luce il talento di Nolan nel descrivere anfratti di umanità corrotta e viziosa. La sua ultima prova letteraria, un romanzo familiare dalla narrazione corale, riconferma questa tendenza
“Non ci sono segreti, Tom, o forse ce ne sono centinaia, e nessuno abbastanza interessante per te. Il segreto è che siamo una famiglia, siamo solo una famiglia normale, con una piccola infelicità come la tua.”
Con ‘Piccole umane debolezze’, edito da NN Editore, Megan Nolan torna a raccontare le piccole e grandi infelicità della gente comune dopo il successo del suo romanzo d’esordio, “Atti di sottomissione”.
Quest’ultimo era valso alla scrittrice una candidatura al Premio Strega Europeo 2022, e tuttavia aveva diviso il pubblico di lettori e lettrici per via del modo in cui affrontava alcuni temi sensibili.
Il fulcro del romanzo, in estrema sintesi, era la relazione tossica tra la protagonista, tendente all’autolesionismo, e un uomo freddo e incurante.
C’era infatti chi sosteneva che, nonostante le esperienze traumatizzanti vissute dalla protagonista, il modo in cui essa le raccontava in prima persona fosse inadatto, tedioso e scandaloso, e rendesse difficile empatizzare con lei, spingendo piuttosto a disprezzarla.
Dal punto di vista di chi scrive questa recensione, però, “Atti di sottomissione” è stata la dimostrazione del grande talento di una giovane autrice nel dare vita a personaggi amorali, falliti nella vita e perciò abbruttiti, sporchi e inerti di fronte all’esistenza.
“Si stava concedendo l’indulgenza dei ricordi perché il secondo piacere che le rimaneva, quello del sonno, le era stato strappato quella mattina. Era strano che il sonno avesse finito per significare così tanto. Gli aveva resistito per la maggior parte della sua vita.”
È un’abilità di cui Nolan dà di nuovo prova in ‘Piccole umane debolezze’, storia che ruota intorno all’omicidio di una bambina di tre anni, compiuto presumibilmente per mano di un’altra bimba di dieci.
Date tali premesse, parrebbe trattarsi di un thriller oppure di un giallo, ma no: le indagini compiute da un giornalista ambizioso, che cerca di estrapolare informazioni morbose dalla famiglia della presunta colpevole, sono un espediente utile a fare di ‘Piccole umane debolezze’ un romanzo familiare. Da cui, inutile dirlo, nessun personaggio esce provvisto di un ritratto lusinghiero.
Piccole umane debolezze: trama e personaggi
Alcolismo, anaffettività, angoscia esistenziale: queste tre A riassumono le caratteristiche distintive della famiglia Green. I suoi componenti sono immigrati irlandesi giunti da qualche anno a Londra, città nella quale si svolgono i fatti e in cui nessuno di loro si è mai integrato.
Infatti, nel cortile del palazzo in cui vivono e nella scuola frequentata dalla piccola Lucy, accusata di aver ucciso la vicina di casa treenne Mia, girano voci sul suo comportamento anomalo e lesivo nei confronti di se stessa e degli altri bambini.
Le malelingue non si risparmiano nemmeno su sua madre Carmel, rimasta incinta di lei a diciassette anni, né sul fratello di Carmel Richie e il loro padre John.
La nonna di Lucy e madre di Carmel, Rose, è morta alcuni anni prima. Da tutti, viene descritta come l’unica che sia mai stata in grado di prendersi cura della nipote Lucy.
Un romanzo corale
Tom, giornalista ventottenne senza scrupoli, farebbe di tutto per scrivere un articolo esclusivo sull’omicidio e spera di far leva sulle – piccole, umane – debolezze dei Green per strappare loro rivelazioni scioccanti e utili al suo scopo.
Così, li ospita a spese del giornale in un albergo in cui fa loro visita ogni giorno e cerca di farli parlare, approfittando della dipendenza dall’alcool degli uomini e del disperato bisogno di essere vista della giovane Carmel.
Sono questi interrogatori l’espediente tramite il quale prende vita un romanzo familiare e corale, che sovrappone voci di uomini e donne le cui esperienze individuali compongono il grande affresco di una famiglia disfunzionale, problematica, emarginata dalla società.
E, al contempo, è la società stessa a mostrarsi disfunzionale, nel suo essere omertosa finché non si arriva all’inevitabile e morbosamente attratta dalla miseria altrui. Forse perché quest’ultima permette di ridimensionare la propria.
“Era la certezza della natura malevola delle cose, la certezza che sarebbero state sempre e solo così. C’era buio sotto o dentro ogni cosa, e persino le cose belle erano irrecuperabili perché agivano solo per confondere e mai per trasformare. Quella certezza crebbe e si espande e qualcosa cambiò in lui per sempre quando percepì gli indefiniti mesi e anni a venire impantanati nella disperazione.”
Nolan porta alla luce ciò che si cela nell’ombra
Chi si fosse indignato per “Atti di sottomissione” potrebbe incontrare difficoltà nel digerire alcune descrizioni delle umane debolezze della famiglia Green.
Perché sì, i personaggi di Nolan in effetti provocano rabbia e trasmettono disagio, ma il fatto che riescano a far provare simili sensazioni implica che l’autrice sia davvero capace di scrivere riguardo a questi temi.
In fondo, non chiede a nessuno di perdonare, empatizzare, mettersi nei panni dei protagonisti delle sue pagine. Il suo, piuttosto, è un tentativo di grattare la superficie per andare oltre ciò che è noto a tutti e da tutti è accettato e condurre chi legge nelle zone d’ombra recondite e anguste della vita quotidiana di persone ordinarie.
Per farlo ci vuole coraggio, e la penna di Megan Nolan è coraggiosa. E il fatto che riesca a tenere lettori e lettrici incollati alle pagine e a farli parlare, nel bene o nel male, delle sue storie prive di eroi, lieti fine e virtù è, in realtà, una sua grande virtù.
Eva Maria Vianello
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Biografia
Megan Nolan (1990) è nata in Irlanda e vive a Londra. I suoi saggi, fiction e articoli sono stati pubblicati su The New York Times, The White Review, The Sunday Times, The Village Voice, The Guardian e nell’antologia Winter Papers.
Il suo romanzo d’esordio, “Atti di sottomissione” (NNE 2021), ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica ed è stato finalista al Premio Strega Europeo 2022. ‘Piccole umane debolezze’ è il suo secondo romanzo.
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Megan Nolan
Piccole umane debolezze
Edizioni NN Editore
Collana La stagione
Genere Narrativa
Anno 2023
Pagine 240