Yorgos Lanthimos ci ha sempre abituato a un cinema oltre le convenzioni, con storie che vanno oltre i sentieri recintati dell’ovvio e della rassicurazione. Il regista greco, dunque, scandaglia nel profondo delle nostre paure, inquietudini ed ipocrisie e con ‘Povere Creature’ non fa eccezione. Emma Stone e Mark Ruffalo ci prendono per mano e ci accompagnano in una storia grottesca ma attuale per i temi affrontati. Nominato agli Oscar, Emmy e BAFTA 2024 è un film acclamato dal pubblico e dalla critica: si può davvero dire che il lungometraggio “vale il prezzo del biglietto!”
Se Paola Cortellesi, in “C’è ancora domani”, con la sua Delia ci parla di emancipazione femminile che – ora si può dire – si definisce con il voto alle donne, Lanthimos, in ‘Povere creature’, affronta il medesimo argomento trattandolo in modo del tutto distante e inverosimile: pensa a un’eroina atipica e anticonvenzionale.
Il paragone può di certo sembrare azzardato ma, poiché si parla di donne e avendo visto entrambe le opere, pensiamo che il punto in comune risieda proprio nel carattere delle due protagoniste: l’una, in apparenza, più vittima, capace però di liberarsi dagli schemi sociali indotti dall’epoca in cui vive; l’altra, invece, si dimostra più ribelle e al passo con i tempi.
Presentato in concorso all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ‘Povere creature’ è uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 25 gennaio. Tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray, parla di Bella, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso dottor Godwin Baxter.
Sotto la sua protezione, Bella è desiderosa di imparare. Desiderosa di scoprire il mondo di cui non sa nulla: fugge con Duncan Wedderburn, un abile e dissoluto avvocato, e si imbarca in una vertiginosa odissea attraverso i continenti. Insensibile ai pregiudizi del suo tempo, Bella è quindi determinata a non cedere ai principi di uguaglianza e di liberazione.
Il grottesco: tratto distintivo della narrazione
In contrasto con le precedenti opere di Yorgos Lanthimos, come “Il sacrificio del cervo sacro” e “La favorita”, qui la telecamera si muove inaspettatamente, creando sin dall’inizio un’atmosfera inquietante grazie alle scelte estetiche del regista stesso.
In ‘Povere Creature’ infatti il bizzarro si manifesta rapidamente, narrando la storia di uno scienziato eccentrico e delle sue stravaganti creazioni. La vicenda però si concentra su Bella Baxter, apparentemente solo una comparsa al fianco del dottore, ma in realtà, protagonista del film secondo la visione di Lanthimos.
Bella, oggetto degli esperimenti di Godwin, si presenta come il soggetto principale del lungometraggio, una donna da addestrare che incarna una sfida alla concezione paternalistica che permea molte narrazioni. La pellicola dunque dipinge vividamente il ritratto di donne che fuggono dal controllo maschilista, ribaltando le aspettative.
Il suggestivo rifugio del dottor Godwin Baxter, inoltre, oltre a essere una perfetta cornice in stile vittoriano nella quale si svolgono le azioni, ci accoglie con il suo fascino. Tuttavia, l’attenzione viene subito catturata dalla moltitudine di piatti che adorna le pareti. La scenografia trasforma così questi luoghi, destinatari di un affascinante set cinematografico d’epoca.
Una riflessione sulle relazioni nocive
Questo tema si lega alle dinamiche tossiche all’interno delle relazioni tanto care a Lanthimos. Il regista, infatti, per trattare l’argomento si avvale di diversi elementi come il sequestro alienante, la musica dissonante, la danza e il movimento inteso come linguaggio parallelo alla narrazione, evidenziando il suo stile distintivo: il fisheye – occhio di pesce.
Il metodo genera immagini distorte o circolari (per intenderci il fisheye è un obiettivo fotografico o cinematografico grandangolare estremo o ultragrandangolare che inquadra un angolo di campo di 180°, dunque nell’immagine viene inclusa una parte molto ampia di una determinata scena).
Precedentemente adoperata in “La Favorita”, la tecnica offre nel film una prospettiva distorta – vista dal punto di vista di Bella -, quindi è giusto chiedersi: la visione di Bella è appunto deformata o sorprendentemente lucida?
Lo spiazzante umorismo
La franchezza e la libertà espressiva del lavoro conferiscono ad esso un’originalità imprevedibile, liberandolo dai tradizionali codici di comportamento.
L’umorismo, fattore sorprendente nelle opere di Lanthimos, esperto nell’esplorare l’assurdità del linguaggio, emerge anche in quest’opera soprattutto in contesti terribili o irritanti.
Le parole sembrano fuori posto, finanche eccesive, ma in realtà si integrano perfettamente in questo mondo fuori dal comune. Il contrasto tra l’esterno e l’interno, le ambientazioni fantastiche e l’uso della tecnologia digitale di cattivo gusto aggiungono ulteriore complessità alla straordinaria storia picaresca di Bella.
Povere Creature: spunti sociali
Dal lungometraggio, che attualmente incontra il consenso del pubblico registrando, al momento, 18.411 presenze, si evince una critica agli uomini sicuri delle proprie conoscenze, contrapponendoli alle donne il cui mondo emotivo viene erroneamente sottovalutato.
La storia di apprendimento di Bella si rivela appassionante e gratificante, ribalta certezze e convenzioni. ‘Povere creature’ dunque si distingue per il suo rifiuto alle regole, offrendo una narrativa estremamente generosa, vera e falsa, seria e clownesca, sempre straordinaria e creativa, come suggerisce una citazione del film: “bisogna scoprire osando“.
I Premi
Il lungometraggio è stato nominato agli Oscar, agli Emmy e ai BAFTA 2024 solo citando le nomination più prestigiose. Ha inoltre ricevuto 13 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards.
Yorgos Lanthimos pertanto ha fatto un notevole salto di qualità, confermando il suo stile unico, anarchico, spietato, creativo.
Il cast, a partire da Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe, è in stato di grazia e mostra un lato ironico caustico e sbalorditivo, rimandando una verve da commedia assolutamente inusitata ed inaspettata.
Non sappiamo ancora se questo sarà il capolavoro dell’anno, ma di certo è una delle opere più impressionanti e marcanti della contemporaneità. ‘Povere creature’ è da vedere e rivedere per cogliere tante di quelle sfumature che ad una prima visione possono sfuggire.
Andrea Di Sciullo
Povere Creature
di Yorgos Lanthimos
Tratto dal romanzo “Povere creature” di Alasdair Gray
con
Emma Stone Bella Baxter
Willem Dafoe Dr. Godwin Baxter
Mark Ruffalo Duncan Wedderburn
Ramy Youssef Max McCandless
Jerrod Carmichael Harry Astley
Christopher Abbott Alfie Blessington
Vicki Pepperdine Mrs. Prim
Margaret Qualley Felicity
Kathryn Hunter la signora Suina
Suzy Bemba Toinette
Hanna Schygulla Martha Von Kurtzroc
Arredamento James Price
Costumi Holly Waddington
Effetti speciali Gabor Kiszelly
Fotografia Robbie Ryan
Sceneggiatura Tony McNamara
Montaggio Yorgos Mavropsaridis
Musica Jerskin Fendrix
Trucco Mark Coulier
Genere Commedia nera surreale, fantascienza
Durata 141 min
Direzione artistica Renato Cseh, Jonathan Houlding, Bence Kalmar, James Lewis, Adam A. Makin e Peter Vardai
Prodotto da Ed Guiney, Yorgos Lanthimos, Andrew Lowe ed Emma Stone
Produzione esecutiva Ildiko Kemeny, Kasia Malipan e David Minkowski
Società di produzione Searchlight Pictures, Element Pictures, Fruit Tree e Film4
Società di distribuzione Searchlight Pictures (Stati Uniti), The Walt Disney Company France (Francia)
Paese di produzione Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda