Nella raccolta ‘Prima’ di Gabriella Cinti edita da Puntoacapo la poesia è essenza primordiale che si espande nel cosmo fino a raggiungere una dimensione suprema che abbraccia l’umanità
Gabriella Cinti è italianista e grecista. Il suo profondo amore per il mito e il mondo antico è evidente soprattutto nella raccolta di poesie ‘Prima’, un libro molto apprezzato dalla critica e dai lettori, che ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
Si nota da subito un’attenzione e una ricerca nel linguaggio, alcuni termini infatti sono specifici e dettati da una profonda cultura; per questo l’autrice aiuta il lettore con delle note a margine.
Questo non significa che la poesia sia troppo complessa, ma non si può pensare di addentrarsi nella lettura senza la consapevolezza che siamo di fronte a una poesia di spessore, elevata.
Dal passato della specie all’origine
La poetessa parte dal passato della specie per inoltrarsi nell’origine, abbraccia il proprio sentire per avvicinarlo all’universalità delle emozioni, fino a giungere a una dimensione spirituale che si spinge oltre.
La bellezza delle liriche sta nel costante rimando all’esistenza come amore assoluto, un amore che non esclude, ma include, poiché siamo tutti connessi in un flusso di energia e infinita conoscenza.
Mauro Ferrari nella postfazione scrive: “Gabriella risale alle origini, cerca la continuità inabissandosi nel passato della specie, collegando quel magma primordiale, di cui non restano che labili tracce, al nostro presente, alla nostra e alla sua stessa vita”.
L’amore, motore dei sentimenti
La poesia “L’amor che move il sole e l’altre stelle”, chiaro riferimento a Dante e al “La Divina Commedia”, sottolinea come l’amore sia il centro di tutto, del mondo, della vita stessa. L’autrice così scrive: “Il governo del due/tra quark danzanti e inusitati/ a celebrare il primo moto, /per onde, della materia”.
Il due è il primo numero legato alla sfera spirituale, dei sentimenti, dove l’umanità tocca il vertice, ed è ricorrente nelle poesie di Cinti, come ad esempio “La mia sete di due” e “Il canto del due dei gibboni”.
Prima: l’amore e il Mito
Se il concetto di amore è da considerarsi essenziale per tutta la raccolta, bisogna anche sottolineare che non si limita agli affetti familiari, come la figura materna o paterna, ma è da intendersi di valore più ampio, cosmico.
In effetti non manca il riferimento al mito con Persefone, divinità ambivalente che si divide tra il sole e le tenebre, o Dioniso, divinità enigmatica e ammaliante, per citarne alcuni.
Con ‘Prima’ ci troviamo di fronte ad un’opera ricca nel contenuto che dimostra una padronanza della lingua e un’abilità a creare intuizioni poetiche, il lessico è colto, suggerito con l’intenzione di trasmettere conoscenza.
Michela Zanarella
Biografia
Gabriella Cinti, nata a Jesi, è italianista, grecista, poeta, scrittrice, saggista, performer in greco antico. In poesia ha pubblicato: “Suite per la parola” – Péquod (2008), “Euridice è Orfeo” – Achille e la Tartaruga (2016), “Madre del respiro”, con la prefazione di Alberto Folin – Moretti e Vitali (2017), “La lingua del sorriso: poema da viaggio”, con il saggio introduttivo di Francesco Solitario – Prometheus edizioni (Milano).
Intensa è la produzione saggistica: “Il canto di Saffo – Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci” – Moretti e Vitali (2010). “Emilio Villa e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine” – I Quaderni del Bardo editore (2019), Ebook Amazon, “All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa” con la prefazione di Gian Paolo Renello – Mimesis edizioni (2021).
Gabriella Cinti
Prima
Editrice Puntoacapo
Collana Intersezioni di prosa e poesia
Genere Poesia
Edizione 2023
Pagine 118