Gli scorsi 9 e 10 gennaio, il teatro Trastevere di Roma ha avuto in cartellone ‘Quando arriva a Briseide’, un testo inedito firmato da Federico Malvaldi. L’opera racconta una storia d’amore e d’amicizia e prende luogo nella cucina di un ristorante che fa da sfondo a un insieme di aspetti comuni a quella che ormai è chiamata generazione dei millennial
Gabriele ha ereditato il piccolo ristorante del padre: finché l’uomo era stato in vita, il luogo godeva di un certo successo, ora le cose sono però cambiate e per quanto Gabriele si impegni, supportato dal fraterno amico e chef Andrea, il destino di quel ristorante appare segnato. Quando nella vita dei due arriva la vivace cameriera Giulia, sembra che la sorte possa prendere una strada diversa e migliore, ma non per questo meno ricca di ostacoli.
Con ’Quando arriva Briseide’, Federico Malvaldi racconta al pubblico una piccola storia che vede come protagonisti tre adulti alle prese con gli elementi cruciali della vita: l’amore, l’amicizia, il fallimento, il successo, l’ambizione, l’incertezza.
Uno spettacolo onesto
Il copione è denso di sostanza e costruito su un’alternanza di dialoghi e silenzi che disegnano tutti i sentimenti dei protagonisti; tuttavia il testo, qui e lì, tradisce qualche ingenuità che tende a banalizzare la trama che comunque, nella sua globalità, è pulita e dotata di un proprio senso.
Nel corso della vicenda non accade mai nulla di rilevante o inaspettato, ed è questo che rende ‘Quando arriva Briseide’ un lavoro sostanzialmente semplice e, a volte, poco emozionante.
Il problema della messinscena è una fusione carente tra tutti gli elementi della drammaturgia i quali si legano non bene tra loro e che danno all’intera rappresentazione un’identità troppo eterogenea nelle intenzioni e, al contempo, poco incisiva nella resa.
Lo spettacolo è onesto e si fa seguire con piacere, nonostante ciò manca proprio un picco emotivo ben definito che renda la storia unica o degna di essere ricordata: non viene approfondito nulla del racconto, anzi, tutto resta accennato, suggerito o addirittura sfiorato.
Quando arriva Briseide: troppo entusiasmo
In scena ci sono tre giovani interpreti che se la cavano piuttosto bene: Edoardo Barbone, Nick Russo e Maria Giulia Zini prendono possesso del palco con una certa disinvoltura e un buon affiatamento.
Anche loro, però, si lasciano influenzare dalla natura frammentaria dell’opera, accade spesso, infatti, che a fronte di azioni recitate con buona scioltezza e misura, se ne presentino subito dopo altrettante nelle quali gli attori tendono ad andare sopra le righe e a perdere spontaneità.
‘Quando arriva Briseide’ è una rappresentazione con uno scopo preciso e con premesse costruite su un’ovvia buona fede che, suo malgrado, soffre una concretezza realizzata con, forse, un eccesso di entusiasmo che ha portato a far svanire, tra una scena e l’altra, quell’uniformità necessaria a rendere l’impianto drammaturgico più solido.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
9 e 10 gennaio
Quando arriva Briseide
di Federico Malvaldi
Regia Gledis Cinque
con Edoardo Barbone, Nick Russo, Maria Giulia Zini
Assistente alla regia Pier Vittorio Mannucci
Scenografie Nick Russo
Ambienti sonori Alberto Ricca|Bienoise