Una visione immaginaria del futuro
“Se fosse stato in vita, avrebbe voluto vedere abbattuti e ricostruiti quei palazzi e la città ripulita dalle macerie per fare spazio a una nuova forma di Governo che vedesse la compartecipazione di esponenti delle due razze.“
Il nuovo libro di Annarita Stella Petrino, nota scrittrice di fantascienza, presenta una trama articolata e ben ragionata. Il lettore di conseguenza sarà coinvolto in una “guerra” tra razze umane, conoscerà il mondo dei Borg, vivrà avventure originali e distopiche, e infine imparerà quanto un cambio di pensiero puó trasformare il mondo
Precisiamo: il Pianeta è spopolato per via di guerre e pestilenze. Gli stessi esseri umani lo hanno depauperato e per ripopolarlo hanno creato i Borg, un’etnia geneticamente modificata e ne sono stati sopraffatti.
Avvicinarsi per la prima volta a un genere letterario sconosciuto è sempre un’incognita e, in questo caso, non ci ha delusi. Entriamo in questa opera per mano di Lilandra Nassir, una ragazza ricca e protetta da i suoi genitori: Aurosa e Andreor Nassir. Vive nella Contea di Alpigeon nel suo palazzo regale, esclusa dalla realtà che la circonda.
Nell’epoca delle Primavere e degli Inverni (gli anni si contano così) la protagonista è ignara riguardo al suo futuro, ma una tentata fuga la obbligherà a conoscere la verità su se stessa.
Tutto ruota intorno a lei: una creatura innamorata e felice, forte, risoluta e attraente, la cui inconsapevolezza – per modo di dire – termina quando leggerà dei documenti e un opuscolo nella biblioteca del padre: “Quando Borg posò lo sguardo su Eve” che, oltre a dare il titolo al libro, le svelerà il motivo della schiavitù umana sotto l’egemonia del popolo Borg.
Il Gruppo di Resistenza combatte per liberare uomini e donne dai soprusi dei borg. I massacri nelle Contee contro di loro, infatti, danno inizio a una rivoluzione spietata e senza confini e ciò che vivacizza gli animi degli umani è il forte ideale di riscatto e di fraternità.
L’eroe principale di questo testo è però l’amore, sentimento che matura in sottofondo: Lilandra riesce a placare il suo desiderio di vendetta, per costruire un mondo migliore. In fondo la ragazza vuole portare a compimento il lavoro del padre: Andreor Nassir, persino essendo un Borg, andò contro la sua natura per scrivere nuove leggi, che permettessero agli umani e agli stessi borg di vivere in armonia.
Xavier (che subentra in seguito), invece, è un personaggio altrettanto determinato e appartenente al Gruppo di Resistenza; egli abbandona le sue ideologie rivoluzionarie per andare incontro ai suoi sentimenti che riescono a far luce di fronte alla sua cecità politica.
La trama è articolata e ben ragionata. È un puzzle che si incastra alla perfezione grazie a una scrittura piacevole e lineare, che lascia al lettore lo spazio di comprendere le tante dinamiche interne alla fabula e di vivere in prima persona le meticolose descrizioni sia degli ambienti interni sia delle fogge. Inoltre, molti sono i personaggi – dai nomi originali – presenti nella storia, difficile nominarli tutti: ognuno ha un ruolo ben preciso e si distingue per il proprio carattere e personalità.
La scrittrice nel suo racconto ha la capacità di far coabitare nello stesso luogo due razze ben distinte, andando oltre i pregiudizi; ulteriormente, ha l’arguzia di coniugare il genere fantascientifico con la realtà, inserendo all’interno delle vicende le problematiche che oggi giorno affrontiamo, non solo il razzismo e le differenze sociali, ma anche gli intrighi politici, la conquista del potere e le questioni legate all’ambiente.
La Petrino è da sempre appassionata di fantascienza e da quando ha tredici anni scrive di avventure originali e distopiche, e ci riesce molto bene. Il padre della narrativa fantascientifica, si sa, è il noto Isaac Asimov autore del celebre “Io, Robot”, pare tuttavia che l’ultima opera dell’autrice rimandi alla cinematografia e ai mondi della famosa saga di “Star Trek” (seppur senza astronavi), alle scoperta della Terra e degli usi e costumi degli umani da parte di altri esseri viventi.
Dall’altro lato, ‘Quando Borg posò lo sguardo su Eve’, si accosta al libro di Mary Shelley, “Frankenstein o Il moderno Prometeo“, che fantastica sulla sperimentazione umana; infine, evidenzia la crescita e il cambiamento di Lilandra.
Il dinamismo insito nella narrazione, che non annoia mai, rende il libro uno svago per questa estate imminente e di certo è un primo approccio per chi si vuole avvicinare alla forma letteraria Sci–Fi.
Agnese De Luca
Foto di copertina dal web
Biografia
Annarita Stella Petrino, abruzzese, è insegnante di Scuola Primaria, moglie e madre. Scrive di fantascienza da quando ha tredici anni, leggendo i libri di Isaac Asimov e dei suoi robot. Da allora ha pubblicato diversi racconti su riviste di fantascienza, webzine e siti. Nel 2004 esce il suo primo romanzo di fantascienza “Ragnatela Dimensionale” nella collana I Delfini (Delos Books – Milano). È autrice delle due raccolte di racconti di fantascienza “You God” e “Racconti nascosti nei sogni” (Il Papavero 2013 e 2015) e del romanzo breve “Immateria, al di là della Matrice” (Il Papavero 2016). Ha ottenuto alcune distinzioni di merito in concorsi di letteratura fantascientifica e non. Nel 2019 per Tabula Fati pubblica “Quando Borg posò lo sguardo su Eve”, collana Sci–Fi collection.