‘Quartetti d’archi in 3P’, il nuovo album del Quartetto di Catania nasce da un approfondito studio di Augusto Vismara e Gaetano Adorno sui quartetti d’archi dell’Ottocento italiano. Questo progetto ha portato alla luce composizioni molto rare, grazie a un’intensa ricerca documentale che ha permesso di recuperare, trascrivere e registrare queste opere
‘Quartetti d’Archi in 3P, Vol.1’ ha inaugurato una serie di nuove incisioni curate dalla TRP MUSIC Label & Publishing, frutto di un’approfondita ricerca musicologica. Il nucleo di questo progetto deriva dall’analisi meticolosa del repertorio del quartetto d’archi italiano del XIX secolo, effettuata da Augusto Vismara e Gaetano Adorno.
Nel corso di questa indagine, sono emerse le opere di tre compositori di Catania: Giovanni Pacini, Salvatore Pappalardo e Pietro Platania. Queste composizioni, estremamente rare e ritrovate dopo una meticolosa ricerca tra centinaia di documenti, sono state trascritte, selezionate e infine incise dal Quartetto di Catania, un ensemble formato appositamente per rivitalizzare e diffondere tali lavori.
I membri del quartetto includono Augusto Vismara al primo violino, Marcello Spina al secondo violino, Gaetano Adorno alla viola e Alessandro Longo al violoncello. Impegno che ha permesso di riportare in luce e registrare per la prima volta opere di straordinaria bellezza, precedentemente dimenticate.
“Appariva a noi singolare che un’intera produzione cosiddetta “minore” fosse quasi del tutto dimenticata, per il semplice fatto che nessuno si preoccupasse di eseguirla, inciderla, renderla pubblica. Siamo convinti che questa iniziativa discografica possa contribuire a ridestare un interesse che vada ben oltre la semplice curiosità per delle musiche cadute in oblio.”
Quartetto di Catania
Gli obiettivi e il contributo musicologico
L’obiettivo della pubblicazione è di evidenziare l’importanza qualitativa e quantitativa dei contributi di tre compositori al genere del quartetto nel periodo del romanticismo italiano, introducendo per la prima volta una nuova visione di un’epoca creativa vibrante, riconoscendo questi autori come figure centrali.
L’iniziativa mira anche a essere un contributo fondamentale nella riformulazione dei criteri di valutazione critica, musicale e musicologica della musica da camera italiana del XIX secolo. Questo periodo storico è noto per la sua vasta produzione di opere, spesso di autori considerati minori, le cui composizioni sono rimaste in gran parte inedite e dimenticate.
“Purtroppo la maggior parte di questa musica è rimasta sulla carta, inspiegabilmente assente, con rarissime eccezioni, sia nel panorama discografico che in quello delle programmazioni concertistiche. Si potrebbe definire come un caso di generale e diffusa trascuratezza nel preservare e valorizzare opere che sono la testimonianza di un’epoca, di una ricerca stilistica, di un fermento creativo ancora tutto da scoprire.”
Gaetano Adorno
Un progetto di rilevanza storico-musicale
Il progetto discografico ‘Quartetti d’Archi in 3P’, nominato per le iniziali dei cognomi dei tre compositori selezionati, è destinato a espandersi con l’inclusione di composizioni per quintetto e ottetto d’archi nelle sue future pubblicazioni.
La suddetta serie si propone così di arricchire l’offerta musicale con opere di elevata qualità, offrendo agli appassionati di musica da camera una nuova prospettiva su un’epoca di grande creatività italiana, ponendo i compositori al centro di questa rivisitazione storico-musicale.
Un primo album in Do maggiore
Nel primo volume della collana, troviamo due opere notevolmente diverse per stile, architettura e coloritura musicale, aspetti che sono stati enfatizzati attraverso differenti tecniche di registrazione. Si tratta del “Secondo Quartetto in Do maggiore” di Giovanni Pacini, composto negli anni della sua maturità nel 1862, un’opera che si caratterizza per una raffinata polifonia e armonia.
Accanto a questa troviamo il “Quartetto in Do maggiore Op. 4” di Salvatore Pappalardo, scritto da un sorprendente undicenne nel 1828, durante il suo apprendistato musicale a Catania, dove studiava i lavori di Haydn, Mozart e Beethoven.
Uno sguardo ai tre compositori catanesi
Giovanni Pacini, nato nel 1796 a Catania e morto nel 1867, è stato un compositore italiano di spicco dell’era romantica, celebre principalmente per le sue opere liriche, tra cui “Saffo”. Oltre alle opere, Pacini ha composto numerosi quartetti d’archi, esplorando con essi la musica da camera. Quartetti che, pur essendo meno noti delle sue opere liriche, dimostrano la sua capacità di gestire texture complesse e motivi melodici, mantenendo un’aderenza alla forma classica mentre indagava nuove espressioni artistiche.
Salvatore Pappalardo, nato nel 1817 a Catania e morto nel 1884, era un direttore d’orchestra e compositore italiano. Notabile per le sue opere liriche, Pappalardo si distinse anche nel campo della musica da camera, componendo quartetti e quintetti d’archi molto apprezzati ed eseguiti tanto in Italia quanto in Germania. Le sue composizioni da camera sono rinomate per l’equilibrio tra melodia e struttura polifonica.
Infine, Pietro Platania, nato a Catania il 5 aprile 1828 e deceduto a Napoli il 26 aprile 1907, ha lasciato un’impronta indelebile come educatore e compositore nella scena musicale italiana. Platania è noto per il suo contributo alla “Messa per Rossini”, per cui compose il “Sanctus”. Oltre alle sue opere più famose, Platania esplorò anche il genere della musica da camera, creando composizioni per ensemble di archi che dimostrano la sua competenza in questo ambito.
Impressioni d’ascolto
Il recente album del Quartetto di Catania rappresenta un significativo apporto alla rinascita e alla valorizzazione del repertorio di quartetto d’archi italiano dell’Ottocento. Offre agli ascoltatori contemporanei sia una finestra su un’epoca musicale cruciale sia la possibilità di riscoprire opere dimenticate che hanno plasmato il panorama della musica da camera.
L’iniziativa, che combina la ricerca musicologica accurata con ottime esecuzioni, riflette il modello esemplare di come la musica storica possa essere reinterpretata e resa rilevante per il pubblico moderno.
Attraverso il lavoro di questo ensemble, ascoltatori e studiosi possono apprezzare la continuità e l’evoluzione del linguaggio musicale, a testimonianza di come la tradizione classica possa ancora oggi ispirare e influenzare il panorama musicale.
Link al video di presentazione
Eleonora Cipolla
Quartetto di Catania
Quartetti d’archi in 3P, Vol.1
Quartetto n.1 in Do maggiore op. 4 di Salvatore Pappalardo
Quartetto n. 2 in Do Maggiore di Giovanni Pacini
Augusto Vismara Violino I
Marcello Spina Violino II
Gaetano Adorno Viola
Alessandro Longo Violoncello
Produzione TRP MUSIC Label & Publishing
TRP MUSIC
Direzione artistica e Produzione esecutiva Riccardo Samperi
Direzione editoriale e product manager Alberto Fidone
Pr Visual & Social Communications Claudio Allia