Il sipario del Teatro Trastevere di Roma si apre su “Radice di due”, una commedia brillante e romantica firmata da Adriano Bennicelli e interpretata dai giovani e bravi Viviana Colais e Luca Basile. Diretta da Marco Zordan, direttore artistico della struttura capitolina, l’opera si svolge attraverso una scrittura fulminante e delicata allo stesso tempo, avvalendosi del talento di interpreti e regista e presentandosi così al pubblico come un lavoro da seguire tra risate ed emozioni
Tommaso e Geraldina (Tom e Gerry) si conoscono alle scuole elementari, attraversano le età della loro vita vicini o lontani, quasi sempre in contatto, e nel corso degli anni trasformano la loro amicizia in una singolarissima storia d’amore che diventa il pretesto per dimostrare come davvero, a volte, gli opposti si attraggono.
“Radice di due” è uno spettacolo dalla scrittura intelligentissima che non perde mai un colpo: il copione è connotato da una raffica di battute divertentissime e sempre azzeccate e si può in effetti dire che nella globalità della messinscena è proprio questo a primeggiare sulla regia e la recitazione sebbene altrettante battute siano sicuramente più scontate e prevedibili.
Adriano Bennicelli è un autore che sa svolgere il proprio lavoro e nella ricchezza di questo testo riesce a misurare la dose comica con quella più sentimentale e addirittura la componente razionale con quella spirituale, non a caso i protagonisti dello spettacolo sono lui ossessionato della matematica, mentre lei addirittura dalla morte e, in questa loro intesa così surreale, si insinuano anche la chimica, il sarcasmo e ovviamente l’ironia.
I due attori sono carichissimi e gestiscono a perfezione i lunghi dialoghi: paradossalmente però risultano al massimo della loro bravura proprio con le battute meno ficcanti, a dimostrazione che spesso è difficile recitare senza uscire da certi cliché tipici della commedia italiana.
Entrambi sono però validi e convincenti e nonostante il testo li porti ad usare tempi comici probabilmente troppo canonici, non hanno mai un attimo di esitazione, neppure nella prima parte dello spettacolo quando, alle prese con i loro personaggi da bambini, devono necessariamente entrare nel macchiettistico: lo fanno ma lo fanno bene.
Analizzati in coppia, il personaggio femminile, più squinternato e macabro, risulta più riuscito del suo contrario maschile che è invece più ingenuamente comico; Luca Basile e Viviana Colais sono ad ogni modo eccezionali e inarrestabili nella loro performance e mentre il primo esegue una vera e propria prestazione fisica, la seconda tradisce qualche piccola emozione in più.
Senza dimenticare che questa è in fondo una storia d’amore, il lavoro coinvolge su più fronti e l’abbondante uso di metafore matematiche, di rimandi agli anni’90 e la scelta di musiche d’accompagnamento senza dubbio evocative fanno di “Radice di due” uno spettacolo delizioso.
La regia del bravissimo Marco Zordan si mette completamente al servizio del testo e degli attori e li accompagna lungo tutta l’azione con una mano suggestiva e discreta senza strapazzare quell’idillio amoroso così speciale.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
dal 6 all’11 novembre
Radice di due
di Adriano Bennicelli
regia Marco Zordan
con Viviana Colais e Luca Basile
luci Pietro Frascaro
scenografia Anthony Rosa
produzione esecutiva Letizia Colais
assistente scene Cristina Gasparrini
foto di scena Valerio Ziccanu Chessa
grafica Eleonora De Martini
disegno locandina Flavio Solo