L’album ‘Rain or Shine’, uscito ieri 8 maggio per l’etichetta XO La Factory, rappresenta il debutto di un duo – I Mac/Corlevich – rispettivamente il cantante Cristiano Mecchi e il chitarrista Davide Corlevich – che si propone di combinare il folk con generi affini. Un binomio semplice, voce e chitarra – basterà a far funzionare il loro impegno?
Il format su cui si basa il duo Mac/Corlevich è un classico funzionale. Chitarra e voce, suonate in coppia, che combinano le ambizioni di due artisti differenti. Solo da questa formazione ridotta si percepiscono l’aspirazione e la visione artistica dei due membri del gruppo. Trattasi di Cristiano Mecchi, in arte Mac, il cantante, e il chitarrista Davide Corlevich.
L’idea del duo autosufficiente, specie se sorretta dalla chitarra come base, ha realizzato risultati acclamati per band come i Black Keys, White Stripes o Royal Blood. Ma soprattutto i Simon & Garfunkel, il cui tipo di folk tradizionale e senza fronzoli rappresenta la principale base sonora per ‘Rain or shine’.
Rain or shine: come funziona il buon folk
Un elemento di pregio dell’album sono proprio i finissimi arrangiamenti della chitarra, la quale rimane rigorosamente acustica per tutta la durata del disco. I Mac/Corlevich si bastano da soli e non chiedono altre spinte al loro lavoro. Si assistono brevemente con altri strumenti – tastiere, basso, batteria – ma il binomio voce –chitarra continua a farla da padrone.
Con tale formato, dopotutto, innumerevoli grandi artisti hanno costruito la loro eredità, e la semplicità tradizionale insita nel loro sound dona a ‘Rain or Shine’ una qualità senza tempo.
Similmente si presenta il senso di malinconica solitudine nel testo, mantenuto semplice e pulito tra le varie tracce. Un album da riscoprire in autunno, o in una fresca serata d’estate.
Il senso di retro è acuito dalla voce di Corlevich. Rauca, profonda e ponderata, priva della delicatezza romantica di molti balladeers moderni. Niente struggimento alla Lewis Capaldi, o dolci toni alla James Bay o Ed Sheeran.
Qui si ritorna alle basi vestigia del primo rock, Bob Dylan, o meglio ancora Barry McGuire. Una scelta poco moderna, ma che ben si accorda con la certificata semplicità di ‘Rain or Shine’.
Non c’è molto altro da aggiungere a ‘Rain or Shine’, che mantiene la medesima marcia per tutta la sua durata. Non sarà difficile capire, già a un primo ascolto, se sarà o meno l’album adatto ai vostri gusti.
Dispiace soprattutto per la promessa di influenze grunge, che non vengono mai del tutto realizzate se non in maniera sottile, difficile da percepire. Nel suo periodo di vita, l’album rimane fermo nel folk. Lo fa comunque bene.
Maria Flaminia Zacchilli
Rain or shine
Mac/Corlevich
1. Machines
2. A place called home
3. Farewell kisses
4. Rain or shine
5. The slowest candle
6. The porch song
7. Let your eyes wander
8. Something beautiful
9. A new tomorrow
10. Adore the sun
Prodotto da Mac/Corlevich
Davide Corlevich chitarre, tastiere, basso e percussioni
Cristiano Mecchi voce, batteria, tastiere e percussioni
Musica di Mac/Corlevich, testi di Cristiano Mecchi, eccetto la traccia 7 (autore e compositore Chris Cornell)
Registrato, mixato e masterizzato da Luca Tacconi al “Sotto il mare” studio, Verona
Foto e grafiche Stefano “Gazza” Masotto e Riccardo Orlandi
LabelXO La Factory
Publishing XO Publishing
Distribuzione The Orchard Direct