Fino allo scorso 19 marzo, il palcoscenico del teatro Trastevere di Roma ha ospitato ‘Razza canara’. Lo spettacolo porta la firma di Alessandro Canale e racconta cinque storie di delitti compiuti per motivi sempre differenti tra loro, ma accomunati dalla capacità di vendicarsi a sangue freddo
Concepito come un giallo al contrario, dove il colpevole è conosciuto già dal principio della storia, ‘Razza canara’ è un lavoro composto da cinque monologhi che si intrecciano tra loro, creando dei veri e propri cliffhanger finché non si arriva alla conclusione della messinscena.
Questa è la circostanza che più di tutte contribuisce a mantenere alta l’attenzione e la curiosità del pubblico: ognuna delle cinque storie narrate presenta dei passaggi ricchi di suspense che riescono a tenere in pugno gli spettatori.
Razza canara: può succedere a chiunque
Perfettamente a loro agio in scena tutti e cinque gli attori – sebbene quattro di loro siano aiutati tantissimo dall’uso del romanesco – i quali riescono con disinvoltura a impersonare i caratteri colpevoli ma lo stesso tempo consapevoli di non avere nulla da perdere.
L’unico difetto del lavoro è la scelta registica (curata da due degli attori in scena, Emanuele Cecconi e Valerio Palozza) di lasciare l’azione totalmente immobile: questa decisione, accompagnata da una durata piuttosto importante, tende a creare un sottile senso di noia passata l’ora e mezza di rappresentazione.
Nella sua globalità, però, il lavoro è valido e scritto benissimo e per quanto abbia questa anima così romanocentrica, la sostanza del copione è ricca di sfumature trasversali che prima o poi riguardano ogni essere umano.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
dal 16 al 19 marzo
Razza canara
di Alessandro Canale
Regia di Emanuele Cecconi e Valerio Palozza
con Silvia Augusti, Alessandro Capone, Emanuele Cecconi, Federico Mastroianni e Valerio Palozza
Luci e fonica Cecilia Sensi
Scenografie PZT
Organizzazione Alessandra Romano
Produzione PIANO ZERO TEATRO