In scena al teatro Vittoria di Roma fino allo scorso 24 settembre, ‘Risate di gioia’ è un omaggio al mondo dei palcoscenici, una lunga rappresentazione firmata da Elena Bucci, che passa in rassegna i nomi più prestigiosi del teatro italiano del Novecento. In scena con Marco Sgrosso, la stessa Elena Bucci dà vita a un lavoro pieno di poesia che tuttavia, qua e là, si dilunga non poco
La sera di capodanno, Umberto e Tortorella, due attori spiantati, si ritrovano all’interno di un teatro abbandonato ma carico di un’atmosfera onirica: attraverso quelle tinte da sogno, le due figure, che si chiamano proprio come i personaggi impersonati da Anna Magnani e Totò in “Risate di gioia“– l’unico film da loro interpretato insieme – ripercorrono, come se si trovassero in un paradiso, le imprese degli esponenti più prestigiosi del teatro italiano dello scorso secolo.
L’idea di Elena Bucci, che ha portato a questo ‘Risate di gioia’, si sviluppa grazie alla consultazione di testi quali “Il teatro all’antica italiana” di Sergio Tofano, “Antologia del grande attore” di Vito Pandolfi e ad autobiografie e biografie di attori, registi e drammaturghi, dando vita a questo spettacolo che diventa un esempio sofisticato di metateatro: l’opera è un lavoro raffinato e ricercato.
La messinscena non è per tutti ma gli appassionati di teatro non avranno difficoltà a muoversi fra i tanti nomi e le tante informazioni che ‘Risate di gioia’ trasmette loro.
Risate di gioia: un teatro che non torna più
Sebbene il testo sia ricco di significato e scritto con un’elegante cifra che si barcamena tra divulgazione e suggestione, la resa scenica finisce con l’essere troppo eterogenea.
A fronte di una prima parte che coinvolge parecchio e che stimola la platea con un divertente insieme di piani sovrapposti, superata l’ora di rappresentazione lo spettacolo diventa dilatato e rallentato, quasi noioso e ripetitivo, non riuscendo a tenere il ritmo rapido e sostenuto dalle scene precedenti.
Il pubblico ha l’impressione che gli autori abbiano voluto allungare a tutti i costi un copione che invece, racchiuso in una durata più contenuta, avrebbe mantenuto la propria essenza con molta più efficacia.
Nonostante questa natura poco fluida della rappresentazione, i due protagonisti in scena, la stessa Elena Bucci e Marco Sgrosso, governano il palcoscenico con grandissima abilità e, tra un dialogo e l’altro, riescono a creare circostanze persino commoventi, spingendo a provare un sentimento quasi nostalgico verso il teatro che fu.
Gabriele Amoroso
Foto: Gianni Zampaglione
Teatro Vittoria
dal 19 al 24 settembre
Risate di Gioia
da un’idea di Elena Bucci
Drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
Drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
Disegno luci Max Mugnai
Tecnico luci Daria Grispino
Macchinista Rocco Andreacchio
Assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
Collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti
Produzione Centro Teatrale Bresciano, Le belle bandiere
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi