Il dolore lancinante di una perdita, la difficoltà di elaborare il lutto. Il giovane Michele vive una vita d’inferno con delle visioni che non fanno altro che ricordargli che il padre è morto in un incidente dove lui era presente, e lui è sopravvissuto. Smarrimento e sensi di colpa lo perseguitano. Questo è ‘Rivivere’, un cortometraggio impattante, un viaggio negli inferi dell’animo di un giovane uomo e in quello di ogni telespettatore. È un corto che parla a tutti noi
Raccontare la morte e il dolore di un lutto, cercando di analizzarli, esorcizzarli, e persino filosofeggiarci sopra, è un atavico tentativo che affonda le sue radici nella storia della cultura e dell’arte.
Nel cortometraggio ‘Rivivere’, i registi Ettore Fiore ed Alessandro Campaiola non si imbarcano in questo percorso, preferendo lasciare che siano le vicende dei protagonisti a emergere attraverso il flusso di coscienza di Michele (interpretato dallo stesso Campaiola), che è prigioniero di un incubo persistente: il momento in cui ebbe un incidente col padre, culminato con la morte di quest’ultimo.
Questa visione perseguita incessantemente Michele, impedendogli di vivere appieno, consumandolo nell’angoscia e nel senso di colpa per essere l’unico sopravvissuto.
L’angoscia e il senso di colpa di Michele
Michele è un giovane smarrito, in balìa di una parabola discendente che lo condurrà a mettersi in contrasto con coloro che ama, a cominciare dalla madre, che a differenza sua cerca con tutte le sue forze di ricominciare da capo.
Ignora i consigli della sua migliore amica Letizia, allontanandola in malo modo. La disperazione lo spinge a cercare di colmare il vuoto frequentando brutte compagnie.
Rivivere:
una storia che tocca ognuno di noi
La storia di Michele colpisce come un pugno nello stomaco, la sua sofferenza lancinante diventa di conseguenza quella dello spettatore.
Il talento innato e spontaneo di Campaiola è inoltre potente, arrivando dritto al cuore e all’anima di chi guarda. Chi ha poi provato e vissuto il peso di un lutto sa perfettamente di cosa parla il regista, soprattutto se si è perso un genitore. Un lutto è inspiegabile, è irreversibile.
Non c’è nulla di più sconvolgente. Un lutto è un’irreparabile frattura. È come quando un vaso cade a terra, frantumandosi in mille pezzi. Si può cercare di ricostruirlo, di conferirgli una nuova vita, tuttavia si è consci che nulla potrà mai essere come prima.
Un cast eccellente e in grado di emozionare
Il ruolo di Michele è interpretato in modo straordinario da Alessandro Campaiola, il quale riesce a rappresentare egregiamente lo stato d’animo del suo personaggio che, crediamo, ogni spettatore potrà sentire proprio, nel suo cuore e nell’anima.
Degna di nota è inoltre la recitazione di Franco Mannella nel ruolo del padre del protagonista.
Non c’è niente di più efficace della semplicità
‘Rivivere’ è un cortometraggio eccellente, scritto con cura e recitato in modo convincente. È sincero e semplice, senza fronzoli o circonvoluzioni verbali. Qui ci sono solo persone e sentimenti, vita e morte.
Un lavoro che forse, più di altre pellicole cinematografiche ben più sontuose, riesce a scavare in profondità e a interrogarsi sui grandi interrogativi della vita e della morte, senza la presunzione di fornire alcuna risposta.
Per citare Mark Twain, “I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché.”
Sono domande che probabilmente non troveranno mai una risposta, lo sappiamo, ma può darsi siano proprio queste incognite a rendere il tema della morte – seppur doloroso -, della separazione, così straordinariamente affascinante, in maniera shakespeariana.
Andrea Di Sciullo
Rivivere
Regia Ettore Fiore
Soggetto Ettore Fiore
con
Alessandro Campaiola Michele
Franco Mannella padre di Michele
Monica Ward madre di Michele
Noemi Medini Letizia
e con
Federico Campaiola e Flavio Marini
Costumi Letizia Fiore
Direttore della fotografia Antonio Di Giuseppe
Operatore Jheison Garcia
Assistente operatore Eleonora Chiodo
Aiuto operatore Alessandro Rovito
Fonico Riccardo Piazza
Montaggio video Ettore Fiore
Musiche Niccolò Tetti e Davide De Laura
Sceneggiatura Ettore Fiore e Alessandro Campaiola
Scenografia Team Fotociak
Trucco ed effetti speciali Claudia De Simone e Federico Koutlin
Segretario di edizione Cristiano Pellegrini
Post produzione audio Antonio Calitro
Brano finale “Lei” Moonar