La seconda settimana del Roma Fringe Festival 2023 ha in cartellone dodici spettacoli: la prima giornata di rappresentazioni inizia con una terna di lavori similissimi tra loro e che non convincono più di tanto, i turni successivi, invece, propongono lavori di qualità maggiore e di tematiche molto più variegate tra i quali sono presenti altri probabili finalisti se non addirittura il vincitore. La finale di mercoledì 26 luglio è vicinissima e grazie ai voti della giuria consoceremo finalmente il trionfatore e tutte le menzioni collaterali
Roma Fringe Festival 2023:
seconda settimana
• 17-18 luglio
Il merluzzo surgelato (Roma)
Un’unica attrice in una scena vuota, dove è presente soltanto una sedia, non è mai una buona premessa e infatti ‘Il merluzzo surgelato’ è uno spettacolo che suo malgrado sa di vecchio e che è connotato da un pathos esagerato e immotivato che si unisce a un eccesso di verbosità col risultato di annoiare.
Nella trama si sviluppa una storia nella storia che intreccia i percorsi di una ragazza e sua nonna ma che non arriva mai a trovare un fuoco e che prova a essere ironica senza riuscirci: nonostante le buone intenzioni delle autrici, ‘Il merluzzo surgelato’ rimane un lavoro moto debole.
Compagnia KontraMoenia
di Sara Baldassarre e Arianna Di Stefano
Regia Arianna Di Stefano
con Sara Baldassarre
Verderame (Bologna)
Il problema più grande di ‘Verderame’ è il copione: i testi impregnati di simbolismi e figure retoriche hanno la necessità di seguire un percorso fatto di chiarezza che dia alla platea l’impressione di non essere costretta a risolvere un indovinello. L’opera di Giulia Pizzimenti e Francesca Miranda Rossi, l’ennesima storia di nonne, madri e figlie, sembra non offrire nulla di nuovo e anzi esaspera una tendenza drammaturgica ormai superata.
Collettivo LE TSC
di Giulia Pizzimenti e Francesca Miranda Rossi
con Giulia Pizzimenti
Innesti (Bologna)
Il terzo spettacolo della seconda settimana di festival porta finalmente il pubblico a godere di un lavoro fatto come si deve. Sebbene anche in ‘Innesti’ l’azione sia orientata verso la ricerca e la sperimentazione, l’allestimento è splendido così come la regia che con una costruzione sobria e sofisticata riesce a mettere in scena una storia profondamente femminile dove l’eloquenza dell’azione supera la parola.
di Arianna Garulli e Chiara Campagnolo
Regia Alfredo Pellecchia
con Arianna Garulli e Chiara Campagnolo
Fringe 2023: monologhi, droga e musica
• 19-20 luglio
Gente spesata (Roma)
Un gruppo di ragazzi spaesati, così suggerisce il titolo dell’opera, trascorre la propria esistenza in balia della dipendenza della droga, non riuscendo a trovare un obiettivo nelle proprie esistenze.
‘Gente spaesata’ è un lavoro interessante poiché apre una prospettiva drammaturgica diversa sul tema della droga; l’affiatamento e l’energia dei ragazzi in scena fa sì che lo spettacolo non annoi e che anzi tenga alta l’attenzione dello spettatore con un insieme piuttosto riuscito di dialoghi e soluzioni registiche.
di Sofia Russotto
Regia Sofia Russotto
con Michele Eburnea, Filippo Marone, Gaja Masciale
Patria, il paese di Caino e Abele (Reggio Emilia)
Fabio Banfo è il protagonista di ‘Patria, il paese di Caino e Abele’: è probabile che questo spettacolo guadagni qualche menzione all’interno del festival poiché con un’azione molto ben strutturata e ritmata mette in scena, sottoforma di monologo, un racconto che si dipana tra alcuni degli eventi più significativi della storia del nostro paese, come il caso Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II, l’arresto di Enzo Tortora e tanti altri. Il lavoro è senza dubbio sovraccarico, pieno di battute e di sostanza, tuttavia non si può non riconoscere un’ottima solidità globale, nonché l’eccellente energia dello stesso Fabio Banfo.
Centro teatrale MaMiMò
di Fabio Banfo
Regia Giacomo Ferraù
con Fabio Banfo
Chissadove (Roma)
Successivamente ad una sbronza colossale, una donna si sveglia in mezzo a una strada e sotto un lampione inizia dialogare con l’unico interlocutore che si trova davanti che in questo caso è pubblico di ‘Chissadove’.
Lo spettacolo, firmato da Riccardo Barbera e interpretato da Alex Elton, è connotato da note oniriche e notturne e si presenta come fosse un breve musical. L’opera però sembra estremamente autoriferita e non sempre sulla strada di un filo logico; il pubblico ha l’impressione che sia attrice che autore abbiano realizzato questa messinscena più per loro stessi che per raccontare qualcosa alla platea.
Scritto e diretto da Riccardo Barbera
con Alex Elton
Roma Fringe Festival 2023:
lavori da tenere d’occhio
• 21-22 luglio
L’ultimo spettacolo di Werner Finck (Roma)
‘L’ultimo spettacolo di Werner Finck’ è un testo molto valido e altrettanto furbo che punta tutto sull’interpretazione disinvolta e carica di Simone Corbisiero. Lo spettacolo è un monologo che racconta con una chiave interessante e insolita alcuni degli aspetti più sottovalutati del nazismo; l’azione inciampa però troppo spesso in un ritmo non sempre sostenuto.
Scritto e diretto da Xhuliano Dule
con Simone Corbisiero
Genesi del rigenero (Prato)
‘Genesi del rigenero’ è la proposta più singolare di tutta questa 11ª edizione del Fringe festival: Beppe Allocca è il protagonista di questo lavoro e racconta con entusiasmo e innegabile simpatia la storia degli artigiani dei filati di stanza a Prato attraverso un squinternato ma divertente parallelismo con la Bibbia. Alte probabilità di qualche menzione.
Scritto, diretto e interpretato da Beppe Allocca
Amara Terra (Roma)
Gli aspetti più squallidi e fastidiosi di una certa società italiana di qualche decennio fa sono i protagonisti di ‘Amara terra’. La messinscena è una delle più valide dell’intera manifestazione e grazie all’ottimo gruppo di attori in scena descrive, anche con una certa raffinatezza, diversi piccoli episodi legati a un orrendo concetto di maschilismo e patriarcato che ha permeato con prepotenza alcuni dei ceti più svantaggiati del nostro paese.
L’opera sorprende soprattutto per un finale che apparentemente appare quasi un sollievo catartico ma che in realtà è forse il frangente più sconfortante dell’intero lavoro.
I cani sciolti
Scritto e diretto da Luca Pastore
con Miriam Messina, Martina Caronna, Ludovica Avetrani e Claudio Filardi
• 23-24 luglio
Fringe Festival 2023: verso la finale
Matrioska (Roma)
Uno degli spettacoli più singolari di questo festival e anche uno di quelli meno riusciti: ‘Matrioska’ è un lavoro antipatico, il fuoco della drammaturgia è profondamente fumoso e la scelta di alternare brevissimi battute, all’interno di quello che è un monologo, con movimenti scenici e lunghi silenzi disturbano non poco lo spettatore.
Inoltre il lavoro sembra non essere in grado di affrontare ciò che la trama vorrebbe trasmettere e cioè le molteplici capacità della vita di far fronte alle tante e diverse crisi che le si pongono di fronte.
Scritto, diretto e interpretato da Cinzia Cordella
Humanity – Origin (Aosta)
Unico lavoro di teatro danza di questa edizione del Fringe festival, ‘Humanity – Origin’ vede Denise Fimiano come unica interprete della rappresentazione.
Con gesti danzati molto spesso convulsi e quasi dolorosi e con quella che sembra una coreografia più improvvisata che studiata, la danzatrice racconta l’importanza di relazionarsi con il prossimo ponendo di fronte a tutto la gentilezza, l’amore e il rispetto.
di e con Denise Fimiano
Sarà per un’altra volta (Roma)
Il tema del fantascientifico costituisce la trama di ‘Sarà per un’altra volta’: la rappresentazione mette in scena una storia nella quale il mondo reale e un mondo immaginario – un aldilà – riescono a trovare un passaggio tra l’uno e l’altro attraverso le azioni di una giovane ragazza.
L’opera è senza dubbio elaborata e costruita su un’idea interessante, tuttavia la resa finale non gode di una buona fluidità e soprattutto mostra qualche durezza recitativa che avvicina lo spettacolo più a un saggio che è un lavoro da festival.
di Romina Presicci
Regia Chiara Tarquini
con Marco Fabrizi, Silvia Ignoto, Romina Presicci, Francesco Sciascia e Davide Varone Kagel
Gabriele Amoroso
Roma Fringe Festival 2023
Teatro Vascello, Teatro Parioli, Sala Umberto
dall’11 al 26 luglio
Direttore Artistico Fabio Galadini
Foto: Piero Tauro e Simona Albani