Particolare esperimento teatrale quello in scena al teatro Off Off di Roma e scritto e diretto da Salvo Valentino: “S. E. X. – Sigma, Epsilon and X” è una rappresentazione che porta lo spettatore su una strada dal percorso tortuoso e con un arrivo non precisato
Sigma è un giovane escort che si concede per denaro a uomini e donne, Epsilon è un ispettore di polizia che conduce una doppia vita e che si servirà di Sigma per indagare sull’omicidio del misterioso Dresner, soprattutto per appagare le proprie tendenze omosessuali. L’indagine lascia sempre più spazio al rapporto che si crea tra i due uomini portandoli a scavare ognuno nella psicologia dell’altro ma costringendoli continuamente a farsi sfuggire dalle mani ciò che realmente desiderano.
L’inizio della drammaturgia permette subito di comprendere che lo spettacolo è totalmente immerso in un’atmosfera torbida e peccaminosa: il pubblico si trova di fronte ad una descrizione dettagliata e per niente filtrata di quella che è la realtà omosessuale quando viaggia sulla strada del virtuale; questo esordio però lascia presto lo spazio ad una natura tinta di mistero ed è qui che la messinscena sembra deragliare.
La trama inizia a oscillare malamente fra thriller e dramma psicologico confondendo non poco le idee della platea, sia perché l’azione non rende ben definite le personalità dei due personaggi, sia perché il fulcro della trama non è mai ben inquadrato.
“S. E. X. – Sigma, Epsilon and X” potrebbe quasi essere indicato come uno lavoro sperimentale: è difficile categorizzare il copione scritto da Salvo Valentino in un genere ben preciso. Il testo infatti si barcamena fra giallo, teatro di sperimentazione e drammaturgia contemporanea; resta il fatto che la storia risulta piuttosto caotica e fondamentalmente tutto il sottotesto psicologico, che fa da impalcatura, è debole, anzi, quasi scontato.
Attraverso i dialoghi carichi di intimità e privi di qualsiasi inibizione, vengono descritti i lati più degradanti dei rapporti usa e getta nati nella realtà virtuale per arrivare all’unica verità davvero chiara all’interno dell’intero copione: “la solitudine è peggio di una malattia“. Questo ad ogni modo non impedisce di trovarsi di fronte ad una materia drammaturgica fumosa e per molti versi forzata: nessuno dei tre elementi che compongono la trama – amore, sesso, thriller – è davvero messo a fuoco.
Anche l’interpretazione dei due protagonisti non è mai misurata e tende sempre all’esasperazione; c’è una esagerazione di fondo che li rende costantemente artefatti: in tutto questo però il giovane Pietro Cucuzza si distingue per un’attitudine piacevolmente diabolica che restituisce il suo personaggio decisamente più complesso e sfaccettato del coprotagonista Salvo Valentino, anche regista del lavoro, che troppo spesso si rifugia in toni melodrammatici che privano il suo Epsilon di forza e definizione.
Gabriele Amoroso
Teatro Off Off
dall’11 al 16 dicembre 2018
S. E. X. – Sigma, Epsilon and X
testo e regia Salvo Valentino
con Salvo Valentino e Pietro Cucuzza
scene Angela Raimondo
video proiezioni Gloria Di Paola