Denominato la perla della Valsolda, incastonato tra lago e montagna, è il paese amato da Antonio Fogazzaro: ‘San Mamete’. II borgo, che si apre sullo specchio di un lago che porta un nome straniero – Lugano – ma conserva la bellezza e lo spirito dell’Italianità, è un luogo incantevole che può ispirare, un tempo come oggi, momenti alti di riflessione. Ma non solo
“Piccolo Mondo” è già una contraddizione in termini. Il mondo è un concetto molto ampio, ma definirlo piccolo significa imporre dei limiti molto ristretti. Tuttavia ‘San Mamete’, è un piccolo antico borgo che si apre sullo specchio di un lago internazionale.
Noto come il lago di Lugano, perché in gran parte bagna un territorio straniero, il Ceresio conserva la bellezza e lo spirito dell’Italianità. Qui si sono originate e sviluppate arti di puro sapore italiano, anche se la località è una porta verso l’Europa. Un territorio di confine che, come tale, si radica nelle sue tradizioni più lontane per conservare dignità e radici. Qui si possono osservare in questo piccolo fazzoletto di terra splendida diverse contraddizioni.
San Mamete: dialettica, coesistenza e convivenza
Positive contraddizioni, in ogni caso, che creano una dialettica costruttiva ed evidente nel luogo tra il lago, dolce e sonnacchioso, e la montagna imperiosa sulle acque placide. La coesistenza tra l’antica vocazione nobiliare turistica e la semplicità delle strutture. Così come la convivenza anche architettonica tra palazzi patrizi e altre casette, situate le une accanto alle altre, nel poco spazio che la terra ha rubato a lago e montagna.
Tuttavia, in questo lembo di terra possono nascere sentimenti forti, quelli scritti dal Fogazzaro nel piccolo mondo antico e dipinti dalle sue poesie illustrative. Lo scrittore invita i lettori a condividere storie di nobili casate e gente di umile estrazione, di amore forte e disperazione, religione e ateismo, buon animo e grettezza, impero e risorgimento. Come se il luogo incantevole nel suo aspetto potesse ispirare, un tempo come oggi, momenti alti di riflessione.
San Mamete: un mondo raccolto
Tra pregevoli testimonianze architettoniche, di pittura e di scultura, si possono distinguere ancora gli edifici ricordati nel romanzo “Piccolo Mondo Antico”.
Oggi, infatti, molti turisti cercano lo stordimento dei luoghi chiassosi e divertenti. Sono meno numerosi i viaggiatori alla ricerca di un mondo raccolto, dove meditare e vedere bellezze storiche e naturalistiche. Per questi ultimi ‘San Mamete’ è il posto giusto. Ma lo è anche per gli sportivi, che amano sport acquatici e trekking.
A pochi chilometri dal paese, verso Menaggio, gli escursionisti possono visitare il Lago del Piano e l’Orrido di Corrido, mentre in direzione della Val d’Intelvi si trovano le Grotte di Rescia e l’Orrido di Osteno.
Il clima temperato del lago e l’esposizione verso sud hanno reso ‘San Mamete’ una località turistica rinomata, anche se oggi non sufficientemente valorizzata. Sicuramente non si propone come destinazione di massa, anche se dotata di buona ricettività e posizionata lungo la strada statale di collegamento con la Svizzera storico collegamento mercantile
I dintorni del borgo
Il paese fa parte dei Comuni comaschi affacciati sul Ceresio, frazioni, riunite e separate più volte nei secoli, tra le vicissitudini della storia. E, in una giornata, si può percorrere un piacevole itinerario che tocca i diversi borghi della Valsolda.
Partendo da Porlezza, nota meta turistica che accoglie una splendida pieve medievale. La prima antica frazione che si incontra è Cressogno che vanta scorci panoramici ed antiche costruzioni religiose.
Altre chiese si trovano passando dalla frazione di Loggio, l’unico borgo senza i saliscendi che caratterizzano gli altri paesini. A seguire, Drano che conserva il suo caratteristico nucleo storico con splendide case patrizie, nonostante si sia potuto sviluppare urbanisticamente. Di qui si sale a Puria, dal quale si prendono antiche mulattiere di collegamento tra valli e altri abitati circostanti.
Gli edifici storici testimoniano proprio nello stile la vecchia vocazione mercantile del luogo. Salendo ulteriormente c’è Dasio, anch’esso crocevia di sentieri e mulattiere e ricco di abitazioni storiche, ma dove termina la strada carrabile
Si procede solo a piedi lungo il sentiero di montagna che conduce a Passo Stretto, collegando Valsolda e Valrezzo prima e, a seguire la Val Cavargna. La passeggiata attraversa la Riserva Naturale della Valsolda.
Raggiunto il punto più elevato, ovviamente panoramicissimo, si riscende verso il lago incontrando un castello. Il ritorno passa dalla frazione di Albogasio, divisa nelle frazioni inferiore e superiore, per ammirare di nuovo palassi ed edifici religiosi fino a Oria, fuori dal traffico della strada statale. Nella quiete dei questo piccolo abitato si trova anche la Villa del Fogazzaro, quasi al valico con la frontiera elvetica.
‘San Mamete’ dunque è conosciuto come il borgo sull’acqua. Solo nell’ultimo secolo, infatti è stato attraversato dalla strada Regina che permette di raggiungerlo da terra. Prima solo l’attracco per le imbarcazioni lo collegavano al grande lago.
Il piccolo mondo di ‘San Mamete’ è delimitato da Castello e Oria, altri due borghi sul Ceresio. La chiesa di San Martino è considerata la piccola Sistina di Lombardia.
Margherita Manara