‘Sangue corrotto’ è una narrazione in poesia della violenza, passando per l’esperienza del lutto, fino alle dipendenze relazionali, nel tramando generazionale delle sofferenze
Ancora una volta la violenza è la protagonista delle esistenze femminili raccontate in versi da Felicia Buonomo, autrice della raccolta ‘Sangue corrotto’ pubblicata nel 2021 con Interno Libri. La poeta già aveva affrontato la stessa tematica nel libro “Cara catastrofe” edito da Miraggi Edizioni. Anche in questa silloge ritorna una struttura ben definita, una divisione in tre sezioni, come fossero atti scenici da portare in teatro: Origine, Crepa, Voragine.
Franca Alaimo nella stesura della prefazione scrive che l’autrice “intende mettere in scena una molteplicità di esistenze femminili segnate da meccanismi psicologici spesso irreparabili, vere e proprie trappole borghesi nell’educazione impartita al ‘gentil sesso’”. Si inizia con l’origine per trovare una motivazione comprensibile al dolore che ha radice nell’infanzia, “eredità fedele e concorde/è tramandata da madre in figlia”.
Sangue corrotto: il dolore come prova di resistenza
Il dolore diventa una staffetta quotidiana, una prova di resistenza a cui è difficile sottrarsi, consapevole di quanto sia complesso affrontare un “domani che mai muta”. Emerge un rapporto padre/figlia alquanto conflittuale: “Papà si crede Dio, che di vita e morte decide” inserito in un contesto familiare dominato da angosce e fragilità relazionali.
Felicia Buonomo ricorre ai simboli, alle immagini per dare respiro in poesia alla faticosa realtà che alterna vita e morte, luce e buio. La caverna, ad esempio, racchiude molteplici significati: tra questi una discesa agli inferi per giungere ad una nuova rinascita o rappresentazione del mondo, e inconscio primordiale. La stessa caverna, tuttavia, rimanda a un concetto molto più ampio e traversale di cavità ancestrale, matrice e madre: “Del buio ho fatto caverna. /Protegge da freddo e nemici”.
Nella sezione “Crepa”, invece, la sofferenza si amplifica, ramifica nella sua più estesa dimensione, e la solitudine entra nelle parole fino a riempirle di un peso ingombrante. Il vuoto d’amore, l’assenza, confinano con un silenzio appuntito che ferisce in profondità.
Sangue corrotto: un vortice di tensioni e inquietudini
Non è casuale il riferimento ad Antonia Pozzi e Silvia Plath, morte suicide. Poetesse che scelgono il gesto estremo per mettere fine a un ciclo infinito di disperazione. Entriamo in un vortice in cui le tensioni e le inquietudini si nutrono delle esperienze di donne, che spesso si trovano sole, ad affrontare traumi acuti.
La sezione “Voragine” va a chiudere un percorso faticoso, non resta che finire il viaggio e precipitare, dopo aver passato il bivio del dubbio. Per essere compresi, quindi, la rinuncia, la resa a un “tentativo di smaltire le macerie”. Non vita, ma sopravvivenza, nel dolore che prosegue il suo corso. Resta giusto un piccolo spiraglio, fioca luce in “scivolo di fiducia”.
Felicia Buonomo con ‘Sangue corrotto’ vuole comunque compiere un atto di resistenza attraverso la poesia: la sua scrittura è canto che scuote, indaga, spinge il lettore a porsi domande, riflettere, lo fortifica nelle scelte e nelle intenzioni.
I versi prevalentemente brevi, essenziali, diventano così manifestazioni di cronaca poetica, la testimonianza di un dolore universale.
Michela Zanarella
Biografia
Felicia Buonomo, giornalista pubblicista dal 2011, laureata in Economia Internazionale, nel 2007 inizia la carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il “Premio TV per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”, con l’inchiesta “Mani Pulite 2.0”. Alcuni suoi video–reportage esteri sono stati trasmessi da Rai 3 e RaiNews24, per poi approdare a Video News Mediaset.
In parallelo all’attività giornalistica, porta avanti un progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato, pubblicando su riviste e blog letterari, quali “La rosa in più”, “Versante Ripido”, “ClanDestino Rivista”, “Atelier poesia”, “Inverso”, “La macchina sognante”, “Patria Letteratura” e altrove. Un suo testo poetico è stato tradotto in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti. È finalista al Premio internazionale di poesia Don Luigi Liegro. Scrive di poesia su Carteggi Letterari – critica e dintorni. Cura una rubrica dedicata alla poesia su Book Advisor.
Pubblica il saggio “Pasolini profeta” (Mucchi Editore, 2011), il libro–reportage “I bambini spaccapietre. L’infanzia negata in Benin” (Aut Aut Edizioni, 2020) e la raccolta poetica “Cara catastrofe” (Miraggi Edizioni, 2020). Dirige la collana di poesia Récit per Aut Aut Edizioni.
Felicia Buonomo
Sangue corrotto
Edizioni Interno Libri
Collana
Genere Poesia
Edizione 2021
Pagine 89