La quarta serata sanremese si conclude anch’essa con ottimi ascolti. ‘Sanremo 2023: quarta serata’ conquista uno share del 66,5 % per un totale di 11 milioni e 121 mila telespettatori. Delude l’inserimento del monologo della Francini verso il termine della trasmissione e ci si chiede il perché
La kermesse prosegue tra polemiche e consensi. Ciò che poi spinge ogni volta a resistere al sonno e arrivare a tarda notte vivi è sicuramente la curiosità di sapere chi sarà in cima alla classifica al termine della trasmissione.
Incuriosisce la co-conduttrice che si distingue rispetto le precedenti: Chiara Francini. Sembra infatti avere classe nel sangue: spigliata, simpatica ed educata dona anche dei siparietti con Amadeus e Morandi, facendoci divertire e alleggerendo gli animi.
Ciò che dispiace, e di conseguenza fa discutere, è assistere al suo monologo inserito in scaletta verso il termine della puntata. Un soliloquio che la Francini dedica al fatto di non essere madre e le conseguenze che comporta appunto non esserlo. Parole che forse facevano pensare troppo?
Una cattiveria ai danni dell’attrice comica italiana. Lascia dunque interdetti il comportamento adottato nei confronti delle co-conduttrici: di fatto è una differenziazione tra la Ferragni, la Egonu e la stessa Francini.
Sanremo 2023: quarta serata
All’Ariston arriva anche Peppino di Capri e la nostalgia regna sovrana con la sua celebre “Champagne”. Viene inoltre presentata la serie TV Rai alla sua terza stagione: “Mare fuori”. Salgono sul palco i ragazzi protagonisti che intonano la canzone della colonna sonora. A loro si unisce Carolina Crescentini, la quale racconta il suo personaggio.
Varie le commemorazioni si susseguono, come per esempio quella che ricorda l’eccidio delle Foibe: il 10 febbraio infatti è la Giornata della Memoria.
La Rappresentante di lista dall’arena Suzuki non si smentisce, sfodera il suo solito impeto e la sua voce limpida, mentre i DJ dalla Costa Smeralda animano l’atmosfera di chi assiste allo spettacolo.
Inutile soffermarsi sulla sterilità circa l’utilizzo dei social, soprattutto dell’account IG di Amadeus creato da sua moglie Giovanna insieme alla Ferragni.
Il cellulare ormai è sempre con noi. Siamo talmente tecnologici che abbiamo perso il contatto con il tangibile. Questi oggetti ormai predominano anche sui palchi.
Durante il corso della serata il trio comico de Gli autogol spezza l’andamento delle esibizioni: una comicità sterile che non esalta affatto. Anzi, lascia perplessi.
Sanremo 2023: quarta serata. I duetti
La serata è dedicata ai medley, tranne per alcuni scelgono di distinguersi cantando un solo brano. Un penultimo appuntamento che ci permette di scoprire duetti inaspettati.
Ariete insieme a Sangiovanni rovina – è il caso di dirlo – Battiato con “Cerco un centro di gravità permanente”.
Will e Michele Zarrillo cantano “Cinque giorni” senza grande clamore.
Elodie e Big Mama esordiscono con “American woman” dai registri decisamente rock e sanno mantenere alto il ritmo.
Olly e Lorella Currarini salgono sul palco per “La notte vola”. Effetto nostalgia.
Ultimo ed Eros Ramazzotti con il medley dei successi di Ramazzotti uniscono le voci troppo somiglianti.
Lazza ed Emma: “La fine” di Nesli
Shami e Salmo si esibiscono con il medley dei successi di Zucchero sfoderando grande energia, blues e vocalità.
Tananai e Biagio Antonacci propongono “Vorrei cantare come Biagio” di Simone Cristicchi per confluire in “Sognami” dalle tonalità andanti.
Per quanto riguardo Grignani e Arisa, il primo non rende e la seconda spiana la strada e rende “Destinazione Paradiso” più decente. La parte migliora quella finale.
Bennato e Leo Gassman presentano il revival dei brani – da “L‘isola che non c’è” a “Il rock di Capitan Uncino” – che hanno reso celebre il cantautore napoletano ed entusiasmano la platea.
Articolo 31 e Fedez rimandano il solito rap/pop che ci riporta indietro nel tempo e ci fa ballare senza una fine.
Giorgia ed Elisa sono le migliori. La performance è ineguagliabile: con “Luce” e “Di sole e d’azzurro” sono entrambe in sintonia e le voci volano nell’etere come i gabbiani.
Il modello di genialità italiana nel mondo ovvero “Azzurro” è stata interpretata da Colapesce&DiMartino con Carla Bruni. Quest’ultima, se avesse cantato in francese, non avrebbe rovinato la canzone di Modugno.
Il secondo gruppo delle cover
I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi cantanto “Anima mia “ e “La forza della vita” formando un unicum piacevole, ma non esaltante
Con “Let it be” Marco Mengoni e i Kindom Choir si entra in un’atmosfera del tutto elegante e soft, tipica del gospel. Mengoni gioca facile!
Giammaria e Manuel Agnelli cantano “Quello che non c’è”. Due voci differenti che si uniscono e creano un connubio peculiare. Agnelli dimostra sempre un’estensione vocale calda e potente.
Mr Rain e Fasma presentano “Qualcosa di grande” e rispetto alla versione di Cremonini è stata completamente rivisitata con sonorità rap e meno cadenzate.
Madame e Easy omaggiano Fabrizio De Andrè con “Via del campo”: una commistione di suoni in cui gli archi predominano e le voci leggiadre si distinguono tra il profondo e la chiarezza di quella di Madame che sembra stare a suo agio con questo genere di musica.
“Sarà perché ti amo” acquista un altro carattere con i Coma-Cose e i Baustelle, vive di diverse nuance.
Rosa Chemical e Rose Villain con “America” possiamo definirli un’accoppiata vincente.
Modà e Vibrazioni insieme presentano “Vieni da me”. Nulla di eclatante.
“Vivere”. Levante e Reno Rubino rendono il successo di Vasco Rossi orecchiabile e pop.
Anna Oxa, accompagnata dal violoncellista Ilrjard Shaba, ci dona una sua canzone cult “Un’emozione da poco”. Intensa, all’altezza delle aspettative e delle sue potenzialità vocali. Le corde richiamano sonorità celtiche che si accostano agli splendidi gorgheggi della Oxa.
Sethu e il collettivo musicale Bunker 44 cantano un brano estremamente giovanile e a dir la verità passano inosservati.
LDA con Alex Britti riprendono una canzone di Britti stesso, “Sono io”, in cui primeggiano chitarra e capacità del giovane rapper.
“L’amour toujours”, di Gigi D’Agostino, viene proposta da Mara Sattei e Noemi. Il successo dei primi anni 2000 è sempre attuale e ballabile. Le due cantanti ce lo rimandano con assoluta sintonia.
Paola e Chiara con i dj Merk e Kremont si autocelebrano – non sono le sole – e ci dedicano un medley dei loro successi ballabile.
Colla Zio con Ditonellapiaga presenta “Salirò” di Silvestri. Potremmo definire la performance una bella pensata: ogni frase del testo è stata divisa per ciascuno dei componenti del gruppo. Le voci poi si sono incontrate nei cori.
Annalisa Civitelli
Classifica dei duetti della quarta serata
1. Marco Mengoni e Kindom Choir: “Let it be”
2. Ultimo ed Eros Ramazzotti: medley dei successi di Ramazzotti
3. Lazza ed Emma: “”
4. Giorgia ed Elisa: “Luce” e “Di sole e d’azzurro”
5. Mr Rain e Mr Rain e Fasma: “Qualcosa di grande”
Classifica generale quarta serata
1. Marco Mengoni: “Due vite”
2. Ultimo: “Alba”
3. Lazza: “Cenere”
4. Mr. Rain: “Supereroi”
5. Giorgia: “Parole dette male”
6. Tananai: “Tango”
7. Madame: “Il bene nel male”
8. Rosa Chemical: “Made in Italy”
9. Elodie: “Due”
10. Colapesce e Dimartino: “Splash”
11. Gianluca Grignani: “Le parole che non ti ho detto”
12. Coma_Cose: “L’addio”
13. Modà: “Lasciami”
14. Articolo 31: “Un bel viaggio”
15. LDA: “Se poi domani”
16. Leo Gassman: “Terzo cuore”
17. Paola & Chiara: “Furore”
18. Ariete: “Mare di guai”
19. Mara Sattei: “Duemilaminuti”
20. Colla Zio: “Non mi va“
21. Giammaria: “Mostro”
22. Cugini di campagna: “Lettera 22”
23. Levante: “Vivo”
24. Olly: “Polvere”
25. Anna Oxa: “Sali”
26. Will: “Stupido”
27. Shari: “Egoista”
28. Sethu: “Cause perse“