Sanremo 2024 – quarta serata chiude la lunga diretta con un totale di 11,9 milioni di spettatori e il 67,8% di share. Sul podio il contestato Geolier il quale gioca in casa salendo sul palco dell’Ariston con i conterranei Guè, Gigi D’Alessio, Luché
Per scrivere di Sanremo, è indubbio, bisognerebbe conoscere la musica approfonditamente. In effetti esistono i competenti del settore e chi si dedica sia all’ascolto delle canzoni – guidato da sensazioni personali – sia alla visione delle interpretazioni per darne un giudizio complessivo.
Ma si sa, Sanremo lo si guarda per la spettacolarizzazione che è, per le chiacchere che genera intorno a sé e per lo sfoggio dei vestiti che vengono indossati. È un evento ampio che tiene incollati alla tv milioni di utenti.
Anzi è un termometro che studia l’andamento della nostra società, i suoi mutamenti e, piuttosto, capire come decrittare le situazioni oltre la patina non è semplice.
E visti gli ascolti, a proposito di ieri sera, Sanremo 2024 – quarta serata si è lasciato guardare fino alla fine senza pecche. L’andamento è infatti vivace rispetto le precedenti puntate.
Sanremo 2024: quarta serata, i duetti
Per la serata dei duetti dobbiamo un grande grazie a Paolo Bonolis e Gianmarco Mazzi. Introdotta nel 2005, si evolve nel tempo – diviene quella delle cover -, ed è un’opportunità per ascoltare davvero il canto, quello serio.
E il venerdì, così, ci si riunisce davanti ai teleschermi, perché la penultima puntata del Festival è innovazione pura.
La serata dunque sembra volare. Vari i saluti dal palco alla platea – dal Principe Alberto di Monaco a Carolina Kostner, campionessa mondiale di pattinaggio artistico su ghiaccio -, come le brevi ospitate da Checco Bagnaia, campione di motociclismo, a Margherita Bui ed Elena Sofia Ricci che promuovono il film “Volare” diretto dalla stessa Bui.
Intervengono poi Riccardo De Rinaldis e Amedeo Gullà, protagonisti della serie tv “Mameli”, che andrà in onda lunedì e martedì prossimi su Rai 1. Precedentemente viene inoltre ricordato “Mr Bussola – Il collezionista di stelle”, il film che sarà nelle sale il 12, 13 e 14 febbraio e ricorda la figura di Sergio Bernardini il proprietario del La Bussola di Forte dei Marmi.
Anche i cani delle unità cinofile della Polizia di Stato, che assicurano che non ci siano esplosivi all’Ariston, sono saliti sul palco.
Sanremo 2024: quarta serata, la Cuccarini e la moda sostenibile
Lorella Cuccarini entra in scena con la sequenza di alcune coreografie dei suoi balletti cantando i brani più noti. A sorpresa riconosciamo Fiorello che veste i panni del ballerino che affiancava la Cuccarini a Fantastico, Manuel Franjo.
La co-conduttrice, a favore di una sostenibilità che oggi giorno abbraccia anche la moda, indossa gli abiti di quattro stilisti: Dolce & Gabbana (2003), Ferrè (2000) – inizio del nuovo millennio -, Versace (1992), infine, Cavalli (2003). Un viaggio nella Storia della Moda.
Altri momenti particolarmente emozionanti sono stati l’inno alla vita che Riccardo Cocciante intona da par suo dopo la sua esibizione accanto a Irama; il collegamento con il palco Suzuki dove Arisa canta “La notte” accompagnata magistralmente al pianoforte dal Maestro Gioni Barbera e incanta grazie alla sua splendida voce, mentre dalla Costa Smeralda il DJ, il capitano Gigi D’Agostino intrattiene con i suoi successi.
Verso la fine Fiorello e Amadeus presentano i Jalisse, Fabio Ricci e Alessandra Drusian, che calcano il palco dell’Ariston dopo 27 anni, ma fossimo stati in loro non avremmo accettato l’invito. Sono stati introdotti in scaletta solo a tarda notte: unica nota positiva è che la Drusian sfoggia ancora un’estensione vocale magnifica. Stende tutti i partecipanti al Festival, tolte alcune presenze.
Per stare sul pezzo, come si dice in gergo giornalistico, Amadeus legge un Comunicato degli agricoltori, i quali in questi giorni chiedono di essere ascoltati e lottano per le loro cause.
La classifica dei primi cinque
Verso le 2:00 arriva il video wall per la classifica dei primi cinque votati dal televoto, radio e sala stampa: al quinto posto Alfa e Roberto Vecchioni, al quarto Ghali e Ratchopper, al terzo Annalisa e La rappresentante di lista e il coro Artemia, al secondo Angelina Mango e Quartetto d’Archi Orchestra di Roma, al primo Geolier e Guè, Gigi D’Alessio, Luché.
Quest’ultima decisione è stata contestata dai fischi in platea, non è piaciuto il podio. Complice sicuramente il televoto, entrato in auge da quando Amadeus ha levato la giuria di qualità/esperti e degli orchestrali, dando voce al pubblico da casa e sminuendo l’essenza della musica stessa: la qualità, appunto.
Ma il gioco non è solo questo: entrano TikTok, YouTube e le infinite visualizzazioni che i social riservano. La chiave dello sdoganamento: aver aperto ai giovani, che magari non sono neanche particolarmente bravi.
Quindi, pure se canti male, vinci!
Annalisa Civitelli
Foto dal web
I cantanti in gara
Sangiovanni e Aitana – Farfalle | Mariposas – riascoltando canzone e testo
Annalisa e La rappresentante di lista e il coro Artemia – Sweet Dream – la cantante ligure qui sfodera tutto il suo talento. Dovrebbe osare di più. Accompagnata da La rappresentante di lista riesce a catalizzare tutti.
Rose Villain e Gianna Nannini – Scandalo | Meravigliosa creatura | Sei nell’anima – occasione persa per la Villain, speravamo potesse eccellere. Le colleghe non brillano.
Gazelle e Fulminacci – Notte prima degli esami – la canzone compie 40 anni; il duo è bravo, ineccepibile. Ci ha fatto emozionare.
The Kolors e Umberto Tozzi – Ti Amo | Tu | Gloria – Antonio “Stash” Fiordispino dopo questa esibizione deve osare di più e puntare a testi più consistenti e composizioni migliori, poiché crediamo che sia preparato a livello musicale; performance elettrizzante.
Alfa e Roberto Vecchioni – Sogna, ragazzo, sogna – Vecchioni si conferma un professionista del mestiere; Alfa deve maturare, ha una voce ancora un po’ infantile, ma se la cava con il rap finale.
BNKR44 e Pino D’Angiò – Ma quale idea – a questo gruppo mancano testi più intraprendenti e allora forse non parlerebbero anche a una platea ampia.
Irama e Riccardo Cocciante – Quando finisce un amore – brano che compie 50 anni; la sensazione è che Irama non abbia la stessa estensione vocale di Cocciante e non arriva alle note alte. Tuttavia scopriamo un altro Irama che potrebbe distaccarsi dal solito rap. L’esibizione trasmette dolore, rabbia.
Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani – Che sia benedetta | Occidentali’s karma – i due si ritrovano sul palco dopo il 2017; la Mannoia è perfetta e la Gabbani sta al passo, dimostrandosi un duo equilibrato; con il brano di Gabbani si cambia ritmo, ma la Mannoia fatica un po’; esibizione divertita.
Santi francesi e Skin – Hallelujya – eccezionali.
Ricchi e poveri con Paola e Chiara – Sarà perché di amo | Mamma Maria – brani sempre super dance; tranne la nostalgia dei bei tempi dell’esibizione rimane poco e nulla.
Ghali e Ratchopper – Italiano vero medley della sua produzione e di Toto Cotugno – Cara Italia | L’italiano – Ghali canta nella sua lingua madre, l’arabo; rap; il ragazzo scandisce le parole e si comprendono i testi. La sensazione è che si avvalga dell’auto tune.
Clara e Ivana Spagna e Coro Voci Bianche – Il cerchio della vita – scopriamo che Clara può cantare altro, finalmente. Due voci che si accostano bene e che entusiasmano.
Loredana Bertè e Venerus – Ragazzo mio di Luigi Tenco – in versione rock il brano è al passo coi tempi attuali.
Geolier e Guè, Gigi D’Alessio, Luché – Strade medley – Brivido | O primmo ammore | Chiagne – una performance che non rimane impressa.
Angelina Mango e Quartetto d’Archi Orchestra di Roma – La rondine – la giovane figlia d’arte dovrebbe cantare sempre così, e avere testi più significativi. Allora sì che emergerebbe e non si adatterebbe alle regole del mercato musicale contemporaneo.
Alessandra Amoroso e Boomdabasch – medley – Le radici ‘c tieni | Mambo salentino | Karaoke – l’Amoroso porta sul palco dell’Ariston la preziosa e meravigliosa taranta con energia; dopo sprizza vivacità da tutti i pori.
Dargen D’amico e Babelnova orchestra – omaggio a Ennio Moricone – Modigliani | Dove si balla – esibizione suggestiva. Sensibilizzazione verso Gaza.
Mahmood e Tenores Di Bitti – Come è profondo il mare di Lucio Dalla – altra prova toccante. Nulla da eccepire.
Mr Rain e Gemelli diversi e le Farfalle – Mary – è la prima volta che ascoltiamo questo testo; l’interpretazione l’abbiamo trovata appassionata.
Negramaro e Malika Ayane – La canzone del sole – i due instaurano un dialogo; sublimi.
Emma Marrone e Bresh – medley di Tiziano Ferro – Imbranato | Non me lo so spiegare | Sere nere – potevano fare di meglio.
Il Volo e Stef Burns – Who wants to live forever – solo l’accompagnamento della chitarra vale tutto l’insieme; tra i tre spicca Ignazio.
Diodato e Jack Savoretti – Amore che vieni, amore che vai – Filippo Timi declama la intro; la nostalgia si impossessa di noi. Versione dolce e coinvolgente.
La Sad e Donatella Rettore – Lamette – accoppiata vincente. Continuiamo a non comprendere il gruppo.
Il tre e Fabrizio Moro – medley di F. Moro – Pensa | Portami via | Il senso di ogni cosa – così si scoprono i talenti; i due si dimostrano ben assortiti. Rap immancabile.
BigMama e Gaia, Sissi, la Niña – Lady Marmelade – una rivisitazione del successo di … che rimanda più spettacolo che canto.
Maninni ed Ermal Meta – Non mi avete fatto niente – un duo che si combina alla perfezione.
Fred De Palma e gli Eiffel 65 – medley degli Eiffel 65 – si balla!
Renga e Nek – medley dei loro successi – Meravigliosa | Angelo | Fatti avanti amore | Laura non c’è – secondo noi hanno giocato, sembra non si sincronizzino mai. Gli unici vestiti eleganti.