‘Scisma’, edito da Les Flaneurs, è il diario poetico di Ilaria Palomba composto durante una lunga degenza in ospedale, ben 188 giorni. Racconta in versi un tentato suicidio, la disabilità, la vita in ospedale, la rinascita e il ritorno alla vita nella fede
‘Scisma’, Les Flaneurs Editore, è il racconto in versi di una sopravvissuta. Ilaria Palomba, autrice di romanzi, saggi e poesie torna con una scrittura lucida e avvolgente a parlare della sua esperienza, 188 giorni trascorsi in ospedale nell’unità spinale del CTO a Roma.
Luigia Sorrentino che firma la prefazione del volume definisce il diario “una fuga dalla morte e la possibilità di una nuova vita”.
Il salto nel vuoto
L’autrice scrive da un letto d’ospedale, rivede se stessa dopo il salto nel vuoto, ne sottolinea il dolore, l’incontro con la morte, il coma, il risveglio, la forza di ricominciare, la rinascita.
La raccolta ‘Scisma’ si apre con alcuni versi di Louise Gluck, poetessa e saggista statunitense, Nobel per la letteratura nel 2020: “Non mi aspettavo di sopravvivere, /con la terra che mi schiacciava. /Non mi aspettavo di svegliarmi, di sentire/nella terra umida il mio corpo/capace di rispondere di nuovo”.
Scisma: rianimazione, risveglio
Parole che ci introducono al giorno 0 dell’autrice: “La casa vuota dei nomi/la casa del deserto/per il suono dell’organo/nera luce intorno”.
I versi si fanno testimonianza di momenti estremi e delicati, che affondano lo sguardo nella realtà.
Resistere alla degenza non è sicuramente un percorso facile, dopo un fatto così traumatico che ha provocato lesioni fisiche e interiori importanti.
La ripresa
Dal rifiuto alla vita al suo recupero, il processo di ritorno è lento, dettato dalla volontà di riconoscersi e recuperare quella parte di sé che ha tentato lo sradicamento.
Ricomporre l’Io senza dimenticare le macerie, maturare aiutata dalla poesia e dall’amore per le parole. Ilaria Palomba compie un atto coraggioso di rinascita attraverso i poeti che ama e che le danno l’intuizione creativa per spingersi oltre il buio, oltre l’ignoto.
Nella silloge troviamo molte citazioni: dalla Pizarnik alla Rosselli, da Celan a Metz, i grandi maestri lasciano tracce e fanno in modo che la scrittura di Ilaria sia intrisa di riferimenti saldi, quasi sacri.
La poesia coincide con il tessuto esistenziale dell’autrice, dall’origine al dopo, a quel futuro che si apre come riscoperta del proprio sentire. Ne emerge una voce poetica potentissima, vera più che mai, che non necessita di altro se non di sgorgare limpida nel suo flusso dirompente.
Il lettore dunque si trova a contatto con le ombre più cupe, le frantumazioni sia fisiche sia interiori di una donna in fuga dalla vita. La morte s’infila silenziosa e prepotente, ma la vita respinge e allontana il buio estremo.
Molto particolare la postfazione di Mattia Tarantino, che diventa una sorta di breve, ma significativa ricostruzione del percorso, appunti dalla morte al risveglio, pura luce, verità.
Michela Zanarella
Biografia
Ilaria Palomba. Scrittrice, saggista e poetessa pugliese. Tra le sue opere Fatti male (Gaffi, 2012: tradotto in tedesco), Homo homini virus (Meridiano Zero, 2015: premio Carver), Disturbi di luminosità (Gaffi, 2018), Brama (Giulio Perrone Editore, 2020), Città metafisiche (Ensemble, 2020), Microcosmi (Ensemble, 2022). Alcuni suoi racconti sono tradotti in inglese, francese e tedesco.
Scisma
Ilaria Palomba
Edizioni Les Flaneurs
Collana Icone
Genere Poesia
Anno 2024
Pagine 165