In scena fino al 22 ottobre, ‘Sconfitti’ è uno spettacolo che porta la firma di Riccardo Lignelli e racconta attraverso un dialogo serratissimo e recitato in tempo reale una dolorosa storia di amore e odio che fa scaturire tutto il proprio risentimento da un insopportabile gesto di ingratitudine
Gianluca è un regista cinematografico: il suo primo lungometraggio è finalmente pronto e la sera del debutto il giovane cineasta non riesce a contenere la gioia per il raggiungimento di un obiettivo tanto ambito. Di ritorno a casa insieme alla compagna Viola – una ragazza piuttosto problematica con un passato da attrice e un presente da persona gravemente depressa – Gianluca dà principio a un dialogo pieno di passi falsi e parole da non pronunciare che porterà a un violento scontro con Viola, lungo il quale i due compagni si rinfacceranno presunti dolorosi difetti e insopportabili mancanze, in una notte che sembra infinita.
Di fronte a uno spettacolo come ‘Sconfitti’, la platea ha l’impressione di spiare il privato di due persone comuni che si trovano a far cadere ogni freno inibitorio, esternando con violenza tutti i propri sentimenti, da quelli più amorevoli al vero odio.
La trama della rappresentazione, in realtà, non brilla per originalità e sebbene sia scritta con una certa competenza, parecchi passaggi rischiano di cadere nel luogo comune.
L’opera ha però una costruzione studiata e congegnata con molta cura, tanto che alcuni frangenti non soltanto hanno una resa estetica di grande impatto ma sono anche distribuiti nella narrazione in punti ben precisi per risollevare il ritmo quando questo rischia di rallentare pericolosamente.
La regia a ritmo delle parole
Il punto di forza di ‘Sconfitti’ è la regia: la direzione della messinscena, realizzata a quattro mani da Riccardo Lignelli (anche autore del testo) e Arianna Prencipe, costruisce dei momenti particolarmente evocativi impiantati sulla distanza fisica tra i personaggi e su sfumature di luce giocate sul chiaroscuro.
Lignelli e la Prencipe dirigono gli attori facendoli avvicinare e allontanare al ritmo delle loro parole e utilizzano dei lunghi silenzi che, per quanto a teatro risultino spesso poco idonei, in questo caso hanno il pregio di evidenziare l’incomunicabilità dei due protagonisti.
A dare man forte all’azione contribuisce anche l’uso indovinato di diverse celebri canzoni italiane che permettono alla narrazione di vincere facile.
Sconfitti:
alchimia perfetta tra gli attori
Il lunghissimo dialogo è portato in scena dalla coppia formata da Lara Balbo e Daniele Locci: i due giovani interpreti mostrano un affiatamento ben riuscito e controllano perfettamente il palcoscenico fino all’ultima scena.
Tuttavia se Lara Balbo recita con un una misura corretta e omogenea, conferendo al proprio personaggio un’identità ben definita, Daniele Locci, seppur bravo, instancabile e disinvolto, si affida troppo una cifra recitativa ipernaturalistica che lo porta a gigioneggiare più del dovuto e che talvolta risulta artefatta.
Nella sua globalità lo spettacolo è ben riuscito e sebbene sia composto da elementi che tendono a non intrecciarsi con armonia, riesce a mantenere altissima l’attenzione degli spettatori per tutta la sua durata.
Gabriele Amoroso
Foto: Davide Giacinti
Teatro Lo Spazio
dal 20 al 22 ottobre
Sconfitti
di Riccardo Lignelli
Regia Riccardo Lignelli e Arianna Prencipe
con Lara Balbo e Daniele Locci