‘Sedicinoni’ è un lavoro valido e coraggioso, in controtendenza nel contesto della musica leggera italiana, che riesce a comunicare con freschezza ideali giovanili quali la voglia di vita, il valore della lotta per ottenere qualcosa e, non per ultima, la capacità di rialzarsi dopo i rovesci della fortuna
Dal 15 marzo è disponibile al pubblico, nei negozi e sulle principali piattaforme di digital download, ‘Sedicinoni’, il nuovo disco di Manco. Il cantautore è al suo secondo disco: nel 2013, infatti, pubblica l’album autoprodotto “Ok…il momento è giusto” avvalendosi della direzione artistica di Giuseppe Spinelli.
In un panorama musicale dominato in larga parte da brani sempre più svuotati di contenuti da un punto di vista letterario e musicalmente sempre più rarefatti e inariditi, ‘Sedicinoni’ si pone come un timido raggio di sole che penetra una coltre nebbiosa.
Manco, nel suo lavoro, concede ampio spazio alla musica, facendo confluire in ‘Sedicinoni’ le antiche strade lastricate da Blues, Folk e un pizzico di Rock, percorse con indiscussa gloria da tanti illustri predecessori.
I testi dell’album ci parlano di vita, di quella realtà che per tutti noi è fatta di amore, di delusioni, di forza, di risate e di debolezze, ma soprattutto ci spronano alla “Resilienza”, titolo della traccia omonima, a far di tutto per rialzarsi dopo le inevitabili cadute.
Il titolo del disco, secondo le intenzioni dell’autore, dovrebbe riportarci al formato panoramico fotografico, con l’intento di fermare in ogni canzone un’immagine, un’emozione. Da parte nostra crediamo, invece, che l’aspetto più consono sia quello rappresentato da una serie di cortometraggi nei quali scorrono parti di un viaggio che è indelebilmente inciso nelle pellicole interiori di ognuno di noi.
Sedicinoni: ideali giovanili incisivi
Manco, in questo suo ultimo lavoro discografico, parla direttamente ai giovani d’oggi e non solo, spesso intaccati del germe dell’insoddisfazione e dal pessimismo; il suo discorso tende ad esorcizzare la disperazione, toccando temi quali il coraggio di espressione (“Non lasciarti trasportare dalla moda generale” come canta in “Febbraio”), oppure della forza di andare avanti nonostante tutto, quando afferma “Per una ruota che buca c’è una strada in discesa” nel brano “Un altro weekend”.
Musicalmente, ‘Sedicinoni’ è ben strutturato, anche se una maggiore varietà nella tipologia dei brani apporterebbe valore al progetto, e segue stilisticamente in larga parte i canoni cantautorali della produzione musicale di almeno un trentennio orsono.
Tuttavia, lungi dal considerare il prodotto come un qualcosa di banale e già sentito, attualmente risulta una boccata d’aria fresca in un mare magnum di nullità letteraria e musicale; come dire, intraprendere un viaggio verso il futuro riscoprendo gli originari valori espressivi, procedimento questo per altro già visto nella storia delle arti performative.
In conclusione, possiamo definire ‘Sedicinoni’ un lavoro valido e coraggioso, in controtendenza nel contesto della musica leggera italiana, che pur rifiutando la semplificativa melassa espressiva della tipica assonanza fiore–cuore–amore, riesce a comunicare con freschezza ideali giovanili quali la voglia di vita, il valore della lotta per ottenere qualcosa e, non per ultima, la capacità di rialzarsi dopo i rovesci della fortuna.
Sergio Battista
Manco
Sedicinoni
1. Anime strette
2. Un altro weekend
3. Resilienza
4. Alibi in vetro
5. Tutti i posti che non abbiamo visto
6. Foto panoramica
7. Necessità infernale
8. Satelliti
9. Buoni propositi
10. Febbraio
Antonio Manco voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, chitarra resofonica, lap steel e armonica
Giuseppe Spinelli chitarra acustica, chitarra elettrica, tastiere, trattamenti sonori
Dario Di Pietro chitarra acustica, chitarra elettrica, cori
Gennaro Porcelli chitarra slide in “Un altro weekend”
Dario Spinelli basso elettrico e basso fretless
Davide Afzal basso elettrico in “Satelliti” e “Buoni propositi”
Roberto Bozza basso elettrico in “Tutti i posti che non abbiamo visto” e “Alibi in vetro”
Pasquale Benincasa hang, ocean drum, tammorra ed effetti percussivi
Antonio Esposito batteria
Paolo Forlini batteria in “Alibi in vetro” e “Buoni propositi”
Simone Formato batteria in “Tutti i posti che non abbiamo visto” e “Febbraio”
Paolo Sessa hammond, rhodes e synth
Roberto Russo piano elettrico ed hammond in “Tutti posti che non abbiamo visto”
Daniela Adinolfi cori in “Anime strette”, “Alibi in vetro” e “Foto panoramica”
Etichetta Apogeo Records
Prodotto da Giuseppe Spinelli
Registrato al TP Studio di Antonio Esposito (Napoli)
Mix Andrea Cutillo
Mastering Soulfingers Analog Mastering Studio
Artwork Linda Russomanno