Ci si nasconde dietro l’arte
Paolo Poli viene ricordato da Pino Strabioli con ‘Sempre fiori mai un fioraio!’, libro/spettacolo che prende il titolo da una battuta sarcastica dell’artista toscano. Il mattatore, ricordiamolo, ha incantato la platea italiana con i suoi travestimenti dagli anni Cinquanta in poi
Il video introduttivo di Edoardo Paglione anticipa l’incursione di ‘Sempre fiori mai un fioraio’ spettacolo che, dopo essere stato in scena all’Off Off di Via Giulia dal 2 al 4 novembre, approda per una sola serata alla Sala Umberto capitolina la sera del 13 novembre.
È un insieme di immagini che si dipanano tra palcoscenico e interviste, in cui Poli afferma che “la verità, dirla è importante” e si definisce “Felice no, sereno sì“: per questo il nomignolo “Serenella”. Si nota inoltre la comunanza con “Joker”, il personaggio del film di Todd Phillips, molto palpabile e vicina all’artista.
Il suo motto? “Acchiappare quello che viene, in quanto la vita è provvisoria“, e in effetti Poli viveva appieno la sua esistenza senza nascondere la sua omosessualità.
Sul palco Pino Strabioli, accompagnato alla fisarmonica dal Maestro Marcello Fiorini, si muove all’interno di una scenografia essenziale arricchita da disegni che riproducono i segni zodiacali. Il conduttore radiofonico e televisivo così ci racconta con eleganza la vita dell‘ultimo capo comico, a cui piaceva il travestimento.
Gli aneddoti e gli incontri – rigorosamente registrati – a pranzo con Paolo Poli si intrecciano e hanno permesso a Strabioli di scrivere un libro su di lui. Il grande attore che fu, dunque, diviene protagonista e noi lo conosciamo per la sua fervida ironia. Un uomo diretto che non amava l’atteggiamento borghese, che detestava le interviste ed era libero dalle convenzioni e dagli stessi rapporti stereotipati, ma che rimaneva fedele all’amicizia.
Il testo strabiliante strappa molte risate al pubblico e naviga su fatti veramente accaduti che accompagnano la nostra immaginazione, a mo’ di diario giornaliero. Gli spazi temporali sono ben gestiti e ci riportano indietro nel tempo: tra passato e l’ultimo tratto della vita di Poli noi non facciamo altro che lasciarci incantare dal fascino dell’esistenza dell’artista toscano.
A noi viene rimandato un personaggio che ha vissuto la guerra e il fascismo, e amava la musica, l’arte e i libri. Un uomo che non ha mai scritto un copione, perché lui recitava. Le marchette erano il suo punto di forza e incantavano il pubblico. Si citano inoltre scrittori, registi di teatro, persone famose dell’epoca, per rafforzare la vivacità artistica dell’epoca d’oro del teatro italiano.
Strabioli narra di Poli con sentimento: un’artista che già seguiva da bambino e con il quale ha avuto la possibilità di lavorare insieme per due anni. ‘Sempre fiori mai un fioraio!’ è una rappresentazione piacevole e ben costruita: si lega alla presentazione del libro che omaggia l’ultimo capo comico nostrano e porta il titolo di una battuta comica dello stesso.
Annalisa Civitelli
Sala Umberto
13 novembre
Sempre fiori mai un fioraio!
omaggio a Paolo Poli
di e con Pino Strabioli
con Marcello Fiorini fisarmonica
Direzione tecnica Umberto Fiore
Video Edoardo Paglione
Produzione Altacademy