Al teatro de’ Servi di Roma dal 12 al 29 maggio ‘Shakespeare per attori anziani’ è una commedia dai registri alternativi che nasce da un’idea originale di Francesca Nunzi. L’opera stravolge i testi shakesperiani, in particolare i personaggi, presentando un Otello confuso o un Romeo avanti con l’età!
Pensate a cosa accadrebbe se le opere di Shakespeare venissero completamente stravolte dalla sua penna ribelle, in preda alla confusione dettata dai suoi ultimi anni di vita!
Questa la premessa dalla quale parte ‘Shakespeare per attori anziani’ in scena al Teatro de’ Servi fino al 29 maggio.
Scritta da Francesca Nunzi e diretta da Claudio Insegno, la rappresentazione viene narrata da un ghostwriter che spiega il motivo degli sconvolgimenti delle opere dell’autore inglese ai quali il pubblico assiste.
La sopra citata “pencil rebel” di Shakespeare, influenzata dai “last years”, ovvero gli ultimi anni del poeta di cui si perdono le tracce – periodo che va dal 1585 al 1592 –, scombina i testi e le vicende dei protagonisti delle opere del Bardo tanto da modificarne l’insieme.
In questo modo si susseguono alcuni momenti cruciali delle opere più famose di William Shakespeare: “Romeo e Giulietta”, “Le allegre comari di Windsor”, “Otello”, “Amleto”, “Antonio e Cleopatra” e via dicendo. Il tutto avviene attraverso delle differenze significative dovute alla ribellione della suddetta penna.
Così, ci ritroviamo ad assistere alla famosa scena romantica del balcone di Romeo e Giulietta, con due attori in là con gli anni, con Giulietta che si è trasferita al piano terra perché Romeo non sarebbe stato in grado di raggiungerla!
Shakespeare per attori anziani: il varietà che diverte
La narrazione è costituita prevalentemente da un succedersi di gag di varietà, intervallate dall’annuncio dell’opera successiva. Si assiste quindi a momenti divertenti e dialoghi surreali in un contesto ben noto, soprattutto per gli amanti del genere shalesperiano, anche se spesso si sfocia troppo nel demenziale.
Francesca Nunzi firma l’opera e dà sfoggio della sua bravura alternando varie tipologie di personaggi, dando vita a un carnè di dialetti da fare invidia. Al suo fianco, ad interpretare i vari sketch, ci sono Marco Simeoli e Daniele Derogatis.
Simeoli partecipa alle scene che mostrano un Otello confuso o una particolare comare di Windsor. Derogatis invece annuncia lo svolgersi delle opere e partecipa ad alcuni sketches, passando dal serioso solenne presentatore all’eccentrico Falstaff.
Un’illogica comicità
La regia è dinamica, segue uno schema preciso, così come la drammaturgia accompagna gli episodi sul palco. Nel complesso è tutto in armonia con la scarna ma efficace scenografia composta da sei sedie bianche, mentre il gioco di luci contribuisce a enfatizzare il passaggio da un’opera all’altra.
Anche la musica ha una sua rilevanza: alcuni brani famosi sono rivisitati e reinterpretati dagli attori e fanno da tappeto musicale. “Hot Stuff”, di Donna Summer, è il sottofondo del povero Falstaff rincorso dalle comari; “Mamma mia” degli Abba è riarrangiata per Antonio e Cleopatra.
La pièce è particolare e parte da un’idea originale che attira i più, soprattutto chi ama Shakespeare. Tuttavia divide il pubblico, poiché non tutti apprezzano questo tipo di comicità, un po’ vana o da potersi anche definire illogica e paradossale.
Zuleca Rienti
Teatro de’ Servi
dal 13 al 29 maggio
Shakespeare per attori anziani
di Francesca Nunzi
Regia Claudio Insegno
con Francesca Nunzi e Marco Simeoli
e con Daniele Derogatis