Musica nomade e poetica
Lo scorso 6 marzo è uscito il primo lavoro di Riccardo Bonsanto: ‘Siamo soli, io e te’. Degno di nota, propone una grande ricercatezza dei testi e delle musiche che formano un insieme dallo stile cantautoriale. Un percorso in cui le armonie convivono perfettamente con la voce dal tono profondo e accattivante di chi le canta
Pensate di immergere l’orecchio all’interno di una sensibile frequenza, dal sapore mistico, gitano e spirituale. Pensate a una valigia piena di tante cose: un lungo viaggio, fresco, piacevole e letterario, in cui suoni e parole si mescolano e s’inseguono dentro un vortice brulicante e famelico. Tutto questo, attraverso un ritmo che possiede tutti gli ingredienti della strada, una miscela sapientemente variegata.
‘Siamo soli, io e te’, album d’esordio del cantautore piemontese e pubblicato dalla Seahorse Recordings di Paolo Messere, è un lavoro a tratti nostalgico, in cui tutto sembra nascere e prendere forma all’interno di una stanza dove ogni dettaglio assume la straordinaria forma di un racconto: nomadi; girovaghi; derelitti; emarginati; amori infranti; sensibilità disilluse; infine, storie che nascono da un’osservazione attenta, accurata e intensa.
Ogni brano appare limpido e fresco nell’esecuzione: la voce di Bonsanto è calda, autentica e avvolgente. Tutte le nove canzoni sono intrise di magia, acquisiscono il suono delle favole tradizionali, quelle di un tempo; si muovono con assoluta armonia in un incantesimo che ha tutto il sapore più profondo del cantautorato.
Le sonorità folk e le dimensioni gipsy pervadono tutto il disco, lasciando all’ascoltatore lo spazio per immergersi e riflettere su quanto la musica (perfettamente amalgamata con le parole) possa scuotere in maniera preponderante le varie percezioni dell’animo umano.
“Una canzone qualunque d’un marinaio qualsiasi”, brano di apertura dell’opera, è una ballata in grado di stuzzicare il lato più intimo dell’inquietudine umana, gettando un occhio nel nocciolo più taciuto dell’amore. Mentre, “Siamo soli, io e te”, che dà il titolo all’intero lavoro, è un pezzo che tenta di scavare in profondità, cercando di condurre per mano i vari strati del sentimento umano, portandolo lentamente in superficie.
Inoltre, da sottolineare la presenza di ospiti importanti, musicisti di fama nazionale e internazionale, come il violinista Gidon Kremer e la violoncellista Dirvanauskaitè, che impreziosiscono ulteriormente ‘Siamo soli, io e te’, di per sé valido, importante, spontaneo e genuino.
Fabio Strinati
Riccardo Bonsanto
Siamo soli, io e te
1. Una canzone qualunque d’un marinaio qualsiasi
2. Atto di fede
3. Eterna serenata
4. E c’è un uomo che piange
5. Non rimane che poesia
6. Confessioni
7. Siamo soli, io e te
8. Dissipatio H. G.
9. Arawak
Riccardo Bonsanto voce
Maurizio Brunod chitarre di Aldo Illotta e Mirko Borghino,
Marco Bellafiore contrabbasso
Massimo Marino fisarmonica
Piergiorgio Miotto tromba
Maurizio Brunod arrangiamenti
Enrico Caruso adding production, mix e master
Artesound amplificatori
Fattoria Mendoza effetti
Pubblicato da Seahorse Recordings di Paolo Messere
Registrato presso Il Pollaio di Piergiorgio Miotto (Ronco Biellese)
Un progetto Musicarte di Matteo Tradardi