Essere singles fa tendenza
Da questa commedia, già un cult in Francia, ci aspettavamo qualcosa in più. La pièce narra le divertenti avventure di un trio di amici di vecchia data, che si ritrovano ai matrimoni dei loro compagni di classe e, mentre i loro coetanei evolvono nelle loro vite, loro tre si dichiarano, per un motivo o per un altro, sempre scapoli
Giuliana (Claudia Ferri) è una bibliotecaria minuta di 29 anni, abbastanza timida ma pronta
ad auto-spronarsi verso goffe iniziative mondane per ampliare le sue amicizie e, magari, riuscire
a conquistare il cuore dell’uomo giusto. E’ segretamente innamorata di Bruno (Antonio Grosso) da molto tempo, il quale purtroppo considera le proprie conquiste femminili, non in chiave affettiva, ma come icone da esibire e di cui andare fieri.
Quest’ulimo cura maniacalmente la sua forma fisica: veste quindi a perfezione il ruolo del belloccio “piacione” che talvolta umilia Giuliana ed Antonio (Marco Cavallaro), il quale sembra essere l’antitesi dell’amico: è un biologo molto ingenuo e spontaneo; trasandato nell’abbigliamento e goffo nel proporsi. Anche lui, poco pratico con le donne, è alla ricerca della sua anima gemella.
Egli aderisce a una serie di iniziative sociali assieme ai due amici, luoghi finalizzati a rimorchiare ragazze come la discoteca o il campeggio per singles, con improbabili e divertenti caccia al tesoro nei boschi, e imprevisti di vario genere; in palestra indossa la stessa tuta aderente di Antonio e, nel confronto estetico con lui, decisamente, non brilla.
Antonio e Giuliana si sentono soli e per questo motivo esasperano dei cambiamenti pur di essere notati. Inoltre si avvalgono di qualche piccola bugia pur di sembrare felici agli occhi degli altri. Entrambi entrano nel magico mondo delle chat: lui si trasforma in Tony, mentre la ragazza si fa chiamare Marylin e, sebbene abituata alle ballerine, ai “face to face” maschili si presenta con dei trampoli scomodissimi, desiderosa di guadagnare centimetri in altezza.
La commedia in due atti ruota intorno alla regia di Rodolhe Sand e il suo aiuto regia Lilla Vancheri, i quali hanno ben diretto gli attori rispettando tempi comici precisi. David Talbot, coautore della commedia, per di più descrive, esasperandoli, i clichès dei singles in modo puntuale: questo è dovuto anche all’ottimo lavoro sull’adattamento in lingua italiana, che ci viene rimandato da parte dei traduttori Giulia Bernardini, Alexia Murray e Nick Nicolosi.
La soluzione della scenografia e delle luci di Stefano Valentini supporta la narrazione in ogni suo dettaglio: l’illuminazione infatti accenna a luoghi e a fasce orarie in cui si svolgono le azioni, nel medesimo pannello scenografico. I costumi curati da Giusy Nicoletti esaltano la comicità dei protagonisti, donandole un tocco di vivacità.
Nonostante ciò il testo risulta un po’ superficiale, in quanto acutizza i personaggi legandoli ai troppi stereotipi, strizzando l’occhio ad un pubblico giovanissimo ed una platea commerciale. Lo spettacolo ci fa tuttavia riflettere su quanto essere “singles è figo” e quanto sia davvero una scelta voluta per non accontentarsi, o se non sia uno schermo protettivo da eterni Peter Pan tendenti ad evitare di impegnarsi a lungo termine in amore.
L’epilogo sentimentale è ricco di sorprese, tutto da vedere al Teatro Vittoria di Roma fino al 24 febbraio con un delizioso inframmezzo musicale che intrattiene il pubblico, celebre brano francese “Tous Les Garcons et le filles” del 1962, di Francoise Hardy.
Alessandra Bettoni
Teatro Vittoria
dal 12 al 24 febbraio
Singles
di Rodolphe Sand e David Talbot
collaborazione Claire Lemaréchal
traduzione ed adattamento Giulia Bernardini, Alexia Murray e Nick Nicolosi
regia Rodolphe Sand
con Marco Cavallaro, Claudia Ferri e Antonio Grosso
voce fuori campo di Paola Cortellesi
scene Rossella Inzillo
costumi Giusy Nicoletti
luci Stefano Valentini
foto Fabrizio Cocco
aiuto regia Lilla Vancheri
prodotto da La Bilancia Produzioni